"Siamo fermamente convinti che sia necessaria una nuova legge urbanistica per l’Abruzzo. Sono trascorsi 37 anni dalla legge che regola il settore e, come sottolineato da più parti politiche anche durante il convegno sul tema che l'Istituto Nazionale di Urbanistica ha organizzato a Pescara il 24 gennaio 2020, c’è necessità di una legge del governo del territorio che doti Regione Abruzzo di uno strumento rinnovato, integrato con le più moderne procedure di gestione territoriale, non solo edilizio-urbanistico, ma anche ambientale, paesaggistico, storico, infrastrutturale. Non risponde a questa esigenza, però, il progetto di legge che andrà in aula martedì".
Così i consiglieri dei gruppi Pd, Legnini presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo misto che stamane, in conferenza stampa, hanno espresso la loro ferma contrarietà al progetto di legge 135 recante “modifiche ed integrazioni alle leggi regionali n. 18/1993 e n. 11/1999 e misure urgenti e temporanee di semplificazione in maniera urbanistica".
"È chiarissimo il vero scopo del progetto di legge: approfittare della congiuntura post-pandemica per cementificare ancora di più il nostro già oberato territorio e realizzare un tentativo di 'testo unico' che, però, si occupa solo di sistematizzare alcune precise questioni senza condividerle col settore e senza approdare a una visione strategica e complessiva", l'affondo dei consiglieri Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Sandro Mariani e Marianna Scoccia. "Dietro il pretesto della semplificazione normativa e quello di una rigenerazione urbana che in realtà non c’è, come non c’è nulla di davvero sostenibile nelle previsioni, il progetto di legge ha anche enormi lacune in termini di trasparenza. Tenta infatti di introdurre alcuni importanti cambiamenti procedurali per ottenere una maggiore libertà di intervento in deroga alle norme e previsioni di piano, riducendo i controlli da parte dei soggetti preposti (enti pubblici e privati cittadini) e i tempi per farli. Stride, inoltre, la presentazione di questa proposta di legge con le rassicurazioni del Presidente del Consiglio Regionale, secondo cui il gruppo di lavoro prima del bilancio, e quindi prima di dicembre 2020, presenterà all’aula un nuovo testo unico in materia urbanistica che riscriverà le regole dopo 37 anni".
E allora la domanda sorge spontanea: a cosa o a chi serve un progetto di legge non condiviso e foriero di contenziosi che ne deriveranno, se dopo due mesi approderà in aula un nuovo progetto di legge organico? "Considerati poi i cambiamenti che il testo introduce, siamo certi che la disciplina organica annunciata arriverà davvero?", si chiedono i consiglieri di centrosinistra. "Tanti dubbi e, oltre la cementificazione e la deregulation che il testo introduce, poche certezze a favore del territorio. Per questo, voteremo contro questo pdl presentando emendamenti volti a correggere più punti della proposta e a evitare una eccessiva deregolamentazione, mentre chiederemo con forza che un testo unico, condiviso previamente con associazioni, ordini, Inu, Upi, associazione di tecnici comunali e soprintendenza, arrivi in aula il prima possibile. Proveremo a evitare che nuovamente una legge della Regione Abruzzo venga osservata o impugnata dal Consiglio dei Ministri, rischio che, anche in questo caso, esiste e invitiamo a non sottovalutare".