Venerdì, 02 Ottobre 2020 12:39

L'Aquila, caso Amorosi: carte a Procura, Corte dei Conti e Anac

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Clima tesissimo, stamane, in V Commissione 'Garanzia e controllo', convocata dal presidente Giustino Masciocco per discutere del caso legato alla condanna a 10 mesi, in primo grado, del dirigente comunale Tiziano Amorosi, per il reato di peculato contestato in riferimento a fatti accaduti nel 2015, allorquando Amorosi era dirigente della provincia dell'Aquila. 

In attesa del ricorso in appello, già annunciato, è intervenuta la legge Severino che, sebbene il tribunale in composizione collegiale abbia concesso i benefici di legge, e quindi non sia 'operativa' l'interdizione dai pubblici uffici, opera su un altro piano, quello amministrativo, del rapporto tra datore di lavoro e dipendente, indicando chiaramente che il dirigente condannato, pur in primo grado, vada sospeso da atti di amministrazione e gestione.

Di qui, l'intervento del segretario comunale Lucio Luzzetti che ha invitato Amorosi - fino al 30 luglio scorso dirigente del Settore 'Bilancio e razionalizzazione' dell'ente, capo Dipartimento 'Servizi al Cittadino' e capo dei vigili urbani - a non firmare atti che potessero impegnare l'amministrazione verso l'esterno. In sostanza, Amorosi non avrebbe potuto svolgere più il suo incarico di dirigente di Settore e, di conseguenza, di capo Dipartimento.

Per risolvere la vicenda, la Giunta comunale ha dunque approvato una delibera, la numero 379 del 30 luglio scorso [puoi leggerla qui]: col provvedimento, l'esecutivo ha modificato, di nuovo, la macrostruttura comunale istituendo un nuovo settore, quello 'Studi e ricerche interdisciplinari - Coordinamento per l'attuazione del programma di Governo', non a carattere gestionale, che non richiede, cioé, la firma di atti che impegnino l'amministrazione verso l'esterno, ma soltanto di coordinamento; è stato posto sotto il Dipartimento 'Servizi al cittadino' e poi affidato a Tiziano Amorosi così che il dirigente possa restare a capo del suddetto Dipartimento, considerato che anche quel ruolo non implica atti di gestione e amministrazione. 

Contestualmente, sono stati accorpati gli attuali due settori 'Bilancio e Razionalizzazione' ed 'Equità Tributaria' in un unico Settore denominato 'Bilancio - Razionalizzazione ed equità tributaria', "onde assicurare - viene spiegato nel deliberato - la gestione unitaria delle politiche tributarie e di bilancio, garantendo maggiore organicità all’attività connessa alla programmazione e gestione delle risorse finanziarie". In realtà, in questo modo viene garantita l’invarianza finanziaria della modifica alla macrostruttura comunale rispetto al precedente assetto organizzativo: di fatto restano due i dirigenti, uno al nuovo settore e l'altro a quello accorpato, al momento affidato ad interim al segretario generale Lucio Luzzetti.

Sul punto si è dibattuto in Commissione, con le audizioni dello stesso segretario, del sindaco Pierluigi Biondi e dell'assessora Fausta Bergamotto.

Bergamotto ha chiarito che sulla riorganizzazione della macrostruttura si era già al lavoro da tempo, per garantire maggiore efficienza ed efficacia all'azione amministrativa considerato che il Comune dell'Aquila, con pochissimi dipendenti, si trova a gestire bilanci simili a quello di grandi città; non solo: in rapporto alla popolazione residente, l'Ente ha uno dei maggiori patrimoni pubblici d'Italia. In questo quadro, andava risolta la 'grana' Amorosi, considerato che, ha ribadito l'assessora, il Comune non poteva permettersi di 'perdere' uno dei suoi dirigenti in un settore, tra l'altro, già in sofferenza. A dire che la riorganizzazione della macrostruttura non è stata pensata per aggirare gli effetti della Severino.

D'altra parte, il segretario generale, pur avendo fatto applicare la norma, non si è detto affatto convinto della giustezza della sua decisione, lasciando intendere come la legge, voluta per combattere la piaga della corruzione nella pubblica amministrazione, in realtà presenti dei buchi normativi di difficile interpretazione. 

Il sindaco Biondi, invece, si è spinto su una lettura più politica della vicenda, contestando i presupposti della legge, così come concepita, e stigmatizzando l'atteggiamento della passata amministrazione che per un caso simile, riferito all'allora dirigente - oggi assessore - Vittorio Fabrizi, condannato in primo grado con rito abbreviato per abuso d'ufficio e poi assolto da ogni addebito, aveva sospeso l'assessore esponendo così l'Ente ad un lungo contezioso risolto allorquando Fabrizi, accettando la carica di assessore, ha rinunciato alla rivendicazione delle sue spettanze. 

Prese di posizione che non hanno convinto affatto i consiglieri d'opposizione indicati in V Commissione che, a chiusura dei lavori, ed eccezion fatta per Angelo Mancini, hanno tenuto una conferenza stampa. 

"Il segretario comunale ha istruito un provvedimento di 5 pagine col quale, nonostante abbia tentato lungamente, nelle premesse, di smontare la Legge Severino spiegando i motivi per cui, a suo parere, non dovesse essere applicato alcun tipo di infonferibilità nei confronti del dirigente Amorosi, alla fine decide di procedere proprio in questa direzione", l'affondo del presidente della Commissione Giustino Masciocco. Che ha letto il passaggio contestato: "Sulla base di quanto finora riportato, questo responsabile del procedimento riterrebbe di dover archiviarlo - scrive il segretario comunale - ma considerato l'orientamento dell'Anac, per tutelare l'interesse dell'amministrazione e del dirigente, ritiene di dover procedere all'applicazione dell'inconferibilità. Insomma, il segretario studia le carte, ritiene non si debba procedere alla inconferibilità ma il suo parere va in senso opposto. Ovviamente, se il sindaco Biondi avesse avuto il coraggio di difendere il suo dirigente avrebbe potuto muoversi con atto d'archiviazione sindacale che mantenesse Amorosi al suo posto; l'avremmo apprezzato, sebbene non condiviso. Peccato che 'cuore impavido' Biondi abbia criticato la norma per poi applicarla, costruendo, nel frattempo, la modifica della macrostruttura". 

Ha aggiunto Stefano Palumbo: "La riorganizzazione della macrostruttura, così come impostata da Biondi subito dopo l'insediamento, era stata presentata come la panacea di tutti i mali; oggi, invece, abbiamo ascoltato le parole dell'assessora Bergamotto che ha sottolineato la necessità di rivedere quella struttura, consapevole che alcune scelte, non assunte da lei, si siano dimostrate inefficaci e inefficienti nel senso dell'attuazione del mandato di programma. Tuttavia, è palese che la nuova organizzazione sia stata approvata per risolvere il 'caso Amorosi' e non per migliorare la gestione amministrativa dell'Ente. A dimostrarlo, l'evidenza che nell'aggiornamento del Dup, approvato qualche giorno fa, non si fa menzione del nuovo settore 'Studi e Ricerche' che dovrebbe essere centrale dentro la riorganizzazione strategica dell'Ente. E invece, non viene citato nel documento di programmazione. Più chiaro di così".

Sarebbe interessante chiedersi quanti e quali atti abbia prodotto il settore in questi due mesi. "Non solo nel Dup non viene citato il nuovo settore - ha incalzato Lelio De Santis - ma si è approvato un atto sostanzialmente falso; il documento unico di programmazione è uno degli atti di governo più importanti: il Consiglio ha dato il via libera alla parte prima, quella strategica, senza la parte dispositiva, contabile, finanziaria, progettuale. E senza il parere dei Revisori dei Conti", ha spiegato De Santis; "ciò nonostante, la maggioranza ha appovato il documento. La figuraccia sul 'caso Amorosi' sta dentro un quadro di cattiva politica che significa cattiva amministrazione".

In chiusura della Commissione, "per trasparenza e per dare alla città una certezza amministrativa, abbiamo richiesto al presidente Masciocco di inviare tutti glia atti, ed anche la sbobinatura della seduta, alla Procura della Repubblica, alla Procura della Corte dei Conti e all'Anac" la stoccata di Paolo Romano; "quello che è successo oggi - ha aggiunto il capogruppo di Italia Viva - non ci stupisce, certi atteggiamenti si ripetono da 3 anni: pensate che abbiamo due articolazioni di staff, 'Studi e ricerche' affidato ad Amorosi e quello sui progetti speciali guidato da Fabio De Paulis, due dirigenti vicinissimi al sindaco Biondi che non abbiamo ancora capito che cosa fanno. Uno si occupa, come detto, di progetti speciali che, tuttavia, secondo legge dovrebbero avere un inizio e una fine; l'altro porta avanti studi e ricerche e ha il compito, tra l'altro, di preparare gli emendamenti da presentare al Parlamento. Staffisti più che dirigenti. La contraddizione - ha chiarito Romano - emerge alla lettura del decreto legislativo 165/2001 che stabilisce come si possa utilizzare personale esterno per un periodo massimo di tre anni, per esigenze motivate dell'amministrazione e previa autorizzazione dell'Ente di provenienza: dove sono le esigenze motivate per cui Amorosi dovrebbe presiedere il nuovo settore? Non ci sono. Per questo, viene a mancare persino il motivo di richiesta del distaccamento a Regione Abruzzo. Non solo. Nel decreto del segretario, e speriamo di essere confutati, si fa riferimento alla delibera di Giunta comunale che proroga il comando di Amorosi, si fa riferimento alla nota che il Comune dell'Aquila ha inviato in Regione per la proroga del comando, ma non si fa riferimento ad una eventuale risposta di Regione Abruzzo. Speriamo ci sia, altrimenti rischiamo di essere totalmente inefficaci". 

A conclusione della conferenza stampa, la riflessione amara di Giustino Masciocco: "Il clima si sta facendo tesissimo. La Commissione Garanzia viene vista come un ostacolo: la maggioranza diserta le riunioni, a parte alcuni consiglieri che ringrazio, segno che non hanno interesse ad andare fino in fondo sulle questioni, per fare chiarezza. E poi, è inaccettabile l'atteggiamento del sindaco che, stamane, si è chiesto chi avesse 'passato' i documenti alla presidenza. Per fortuna, avendo capito che si sarebbe potuti arrivare a questo punto, ho presentato puntuale richiesta di accesso agli atti. Ma Biondi, rivolgendosi al segretario generale, è arrivato a domandarsi se su alcune carte riguardanti il contenzioso con Fabrizi il dirigente preposto avesse informato l'interessato e, non si fosse proceduto in questo senso, ha invitato il segretario ad assumere i dovuti provvedimenti. Che cos'è, una intimidazione? Negli anni, ci siamo scontrati con gente del calibro di Tancredi, Placidi, Giuliante, Tempesta: oggi 'cuore impavido' Biondi viene ad insegnarci il mestiere? Non dice se è vero o no ciò che apprendiamo dagli atti, si chiede chi ce li ha forniti, come se volesse tenere nascoste agli aquilani questioni importanti. Ebbene, non ci faremo certo intimidire".

Ultima modifica il Sabato, 03 Ottobre 2020 15:32

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