“Abbiamo presentato due interpellanze sul nuovo ospedale Covid di Pescara. Condividiamo la scelta di realizzarlo ma vorremmo che l’assessore chiarisse in Consiglio dei dubbi sulla legittimità delle procedure che attengono anche alla sicurezza dei pazienti e al diritto al riposo di chi abita intorno all’ospedale covid”.
Lo scrivono in una nota i consiglieri regionali Pd Silvio Paolucci e Antonio Blasioli.
La prima interpellanza depositata, fanno sapere i consiglieri dem, riguarda la sistemazione degli impianti tecnologici di climatizzazione del nuovo ospedale Covid. "I rilievi fonometrici eseguiti lo scorso settembre da Arta - affermano - hanno rilevato immissioni sonore al di sopra dei limiti di legge. La Asl è stata quindi invitata ad adottare accorgimenti tecnici capaci di riportare il rumore nella soglia di conformità prevista dalla legge. Abbiamo inoltre chiesto al primo cittadino di Pescara Masci e alla Giunta regionale di intervenire per garantire il diritto al risposo dei residenti. Non siamo stati ascoltati".
"Con questa interpellanza chiediamo quindi se il posizionamento degli impianti è compatibile col disposto del capitolato Aric sia nell’allocazione che nel peso della strumentazione; se i limiti delle emissioni sono rispettate; se è stato presentato da parte dell’impresa realizzatrice una valutazione sia per l’impatto acustico che per la rispondenza degli impianti ai limiti di legge. Chiediamo infine quali azioni siano in atto per attutirle".
La seconda interpellanza riguarda invece l’avviso pubblicato da Aric il 7 ottobre scorso per l’individuazione del collaudatore tecnico amministrativo del nuovo ospedale Covid. "Il termine per aderire alla manifestazione d’interesse è scaduto lo scorso 13 ottobre - osservano gli esponenti dem- ma la domanda che poniamo alla Giunta Marsilio è se sia lecito aver inaugurato e utilizzato l’ospedale Covid prima dell’effettuazione del collaudo tecnico amministrativo e, ancora, se sia lecito averci trasferito con delibera n. 1005 del 31 agosto 2020 del nuovo direttore generale Asl Ciamponi, altri reparti senza aver prima effettuato il collaudo, alla luce della seconda ondata di contagi peraltro ampiamente prevista", concludono i consiglieri.