"E’ opportuno attivare tutte le strutture di supporto realizzate, anche per non veder vanificati gli investimenti fatti per il Covid nelle reti ospedaliere. Ma sia il Delta medico dell’Aquila che il Covid Hospital di Pescara hanno bisogno, senza ulteriore indugio, di personale e organizzazione per raggiungere lo scopo preordinato agli stanziamenti finanziari previsti".
Ad affermarlo è il consigliere regionale Americo di Benedetto, che, in una nota, rivolge un "appello a Marsilio per una corretta gestione delle problematiche assistenziali emergenti in questa seconda fase di Covid".
"Al Presidente della Regione Marsilio" scrive Di Benedetto "chiedo risposte non più procrastinabili per velocizzare e rendere fruibili i servizi sanitari indispensabili e per una maggiore azione di controllo e tutela della salute pubblica in questa fase di ritorno dell’epidemia, per molti versi ampiamente prevista da tutti gli addetti ai lavori e i cui numeri non possono lasciare del tutto tranquilli".
"In questa direzione, infatti, non può passare inosservata l’assenza di un piano complessivo di gestione dell’emergenza in tutti gli ambiti e di una direttiva reale e rigida sui controlli: una mancanza di visione strategica che potremmo pagare a caro prezzo”.
"L'inizio dell’anno scolastico e, più in generale, l'intensificarsi degli assembramenti nei luoghi chiusi, hanno portato la curva dei contagi ad impennarsi nuovamente: c’è da chiedersi se la nostra rete ospedaliera sia realisticamente pronta ad un eventuale aggravarsi della situazione, stante l’approssimarsi della stagione invernale che comporterà un ulteriore abbassamento dell’immunità naturale e il conseguente innalzamento della carica virale dell’infezione".
"La realtà è che l’odierno indice di trasmissibilità del virus RT, pari a 1,18, ci rappresenta che, se l'andamento in Abruzzo dei casi di infezione da Covid-19 continuerà con i ritmi e i numeri attuali, e senza misure di ulteriore contenimento, è stimato che in poco tempo le varie fasi di assistenza ospedaliera, così come articolata, andranno in sofferenza in termini di efficienza”.
"E’ opportuno, quindi, attivare tutte le strutture di supporto realizzate, anche per non veder vanificati gli investimenti fatti per il COVID-19 nelle reti ospedaliere, al fine di rendere funzionali e strutturati proprio i reparti più critici, come le malattie infettive e la terapia intensiva, nonché per l’indispensabile separazione fra i trattamenti Covid e quelli sanitari ordinari".
"In buona sostanza, sia il Delta medico di L’Aquila che il Covid Hospital di Pescara hanno bisogno, senza ulteriore indugio, di personale e organizzazione per raggiungere lo scopo preordinato agli stanziamenti finanziari previsti".
"Altri elementi indispensabili sono una maggiore tutela della medicina del territorio e più controlli dei comportamenti in luoghi pubblici, finalizzati ad un rigido utilizzo dei Dispositivi di sicurezza e all’igiene, azioni necessarie ma purtroppo ancora non sufficienti ad affievolire la presenza di prospettiva nelle strutture ospedaliere".
"Prova ne sia ciò che accade negli istituti scolastici: le classi, anche quelle in cui non si verificano casi di positivi tra gli alunni, paradossalmente rischiano di non avere la didattica laddove dovessero emergere, come sta accadendo, casi fra gli insegnanti, non per ultimi quelli indotti dalla frequentazione proprio con i ragazzi delle stesse classi messe in quarantena. Risultato: potenziali contagi a didattica zero".
"In tal senso, occorrerebbero delle azioni, anche parzializzate, da parte della Regione, proprio in funzione del suo potere organizzativo, per esempio prevedendo la possibilità di lavorare, se necessario, anche attraverso i sistemi di didattica a distanza unitamente a quelli in presenza.
La situazione, per porre rimedio ai ritardi della Regione, potrebbe essere gestita complessivamente in maniera dinamica attraverso “mini-lock down di settore” ampiamente compensati economicamente, ove si tratti di attività commerciali, e efficacemente tutelati a supporto delle famiglie, ove si tratti invece di istruzione".
"Certo, tutto ciò sarà possibile, soprattutto per quanto concerne le attività economiche, specie per i settori più vessati dagli effetti del coronavirus, solo se la Regione migliorerà nella sua efficienza amministrativa e procedurale, anche in deroga, al fine di accreditare i contributi compensativi in maniera immediata e non, purtroppo, come è stato fatto nella prima fase per la cassa integrazione e, ahinoi, per i contributi a fondo perduto alle imprese di cui al “Cura Abruzzo 2” (Art. 2 L.R. n.10 del 3 giugno 2020) in larghissima parte ancora non erogati".