“L’inserimento della nostra regione nella fascia di quelle a rischio più contenuto, dimostra che le azioni messe in campo dal governo regionale, insieme al Dipartimento Sanità e a tutte le Asl, si sono rivelate finora efficaci a far fronte alla seconda ondata della pandemia. Ora, però, è quanto mai indispensabile che tutti i nostri concittadini serrino ancora di più le fila e facciano la loro parte per combattere il virus”.
Lo afferma l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì.
L’Abruzzo è stato collocato in zona gialla, sulla base dell’indice RT e di 21 indicatori individuati dal Ministero della Salute.
Questa valutazione si riferisce alla situazione “fotografata” al 25 ottobre scorso e ogni settimana si procederà a una rivalutazione di tutte le regioni sulla base del rischio dinamico. La collocazione all’interno di una fascia comporta la permanenza all’interno della stessa per due settimane. “Va ricordato a tutti – sottolinea l’assessore – che la classificazione delle regioni viene aggiornata automaticamente, a intervalli periodici definiti, sulla base degli indicatori ministeriali. L’Assessorato sta monitorando costantemente i Servizi Flussi delle diverse Asl, così da avere un quadro preciso per calibrare le azioni di Governo clinico. Dobbiamo però impegnarci tutti, ognuno per la sua parte, affinché i nostri parametri restino a un livello compatibile con lo status attuale, scongiurando un peggioramento che comporterebbe enormi problemi per l’intera comunità abruzzese”.
La Verì torna a chiedere il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza sanitaria da parte dei cittadini. “Siamo in una fase cruciale – continua – in cui ognuno di noi deve fare la sua parte. E allora indossiamo sempre la mascherina, manteniamo il distanziamento sociale, igienizziamo spesso le mani e ricordiamolo anche a chi ci sta intorno. Potrebbero sembrare frasi fatte e invece si tratta delle armi più efficaci per contrastare la diffusione del contagio. Basta davvero poco per aiutarci in questa battaglia impari contro un nemico così insidioso, preservando sia la nostra salute, sia la tenuta del nostro sistema sanitario regionale”.