Anche nel pieno di una pandemia, con la seconda ondata di contagi che sta colpendo particolarmente duro sulla provincia dell'Aquila, gli equilibri politici sono in continuo mutamento e in perenne costruzione.
Nei giorni scorsi è stato nominato il nuovo consiglio d'amministrazione del Cogesa, la società di raccolta e trasporto dei rifiuti che serve più di 60 comuni della provincia dell'Aquila e di Pescara; all'amministratore unico Vincenzo Margiotta, contestato da più parti per la sua gestione, sono subentrati il presidente Nicola Guerra e i consiglieri Valentina Di Benedetto e Sandro Ciacchi.
Al risultato si è arrivato dopo una lunga mediazione, con l'affermazione dello strano asse tra l'ex consigliere regionale e assessore della giunta D'Alfonso Andrea Gerosolimo, marito della consigliera regionale eletta in quota Udc Marianna Scoccia poi passata all'opposizione, e che già aveva espresso il profilo dell'uscente Margiotta, e il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia.
Di fatto, Gerolosimo e Biondi hanno trovato una quadra sul nome di Guerra e, poi, ciascuno ha espresso un nome nel cda: Gerosolimo ha indicato Di Benedetto e Biondi ha indicato Ciacchi.
"Si apre una stagione in cui la parola d’ordine è dialogo", ha commentato la sindaca di Sulmona Annamaria Casini; in realtà, i sindaci di Pacentro, Vittorito, Pratola Peligna, Pescocostanzo, Campo di Giove e Acciano si sono tirati fuori dalle procedure di voto, avendo proposto, inascoltati, di scegliare la nuova governance con un bando pubblico per titoli.
Un accordo, quello tra Gerosolimo e Biondi, che ha aperto un fronte politico nel centrodestra: Vittorio Masci, coordinatore di Fratelli d'Italia a Sulmona, ha rassegnato le dimissioni "in totale dissenso con la scelta del mio partito che, di fatto, rappresenta la continuità della fallimentare gestione del Cogesa, in accordo con un civismo degenerato che ha favorito e favorisce solo clientelismo e personalismo".
Ha aggiunto Masci: "Dissento profondamente dal patto stretto tra Biondi e Gerosolimo. La mia non è una posizione personale nei confronti del sindaco dell’Aquila e coordinatore provinciale, ma politica. Fdi ha perso una occasione per imprimere una svolta a questo territorio, liberando Sulmona da una cappa politica oppressiva. E invece si è scelta la continuità con una gestione fallimentare del Cogesa, che porta in dote 1.5 milioni di euro di debiti".
Sul piede di guerra anche il coordinatore di Forza Italia a Sumona, Lorenzo Fusco, che è stato durissimo: "È stato nominato di recente il nuovo Cda del Cogesa, con un accordo politico trasversale, in cui l’attore decisivo è divenuto il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, sindaco aquilano, il quale con molta disinvoltura ha eluso il tavolo locale di centrodestra, tavolo che sta lavorando da mesi per la preparazione della prossima campagna elettorale a Sulmona", l'affondo.
Una consultazione elettorale - ha aggiunto Fusco - ulteriormente complicata per le condizioni di una città devastata e mortificata da un’amministrazione inefficiente. "Tale atteggiamento ha provocato, purtroppo, le dimissioni dell’ex, ormai, coordinatore di FdI Sulmona, Vittorio Masci, cui esprimo la piena solidarietà politica e personale. Questi comportamenti da parte aquilana non ci sorprendono, appartengono ormai alla storia dell’Abruzzo e la città di Sulmona è, purtroppo, nel mirino di una presunta superiorità. Forza Italia ribadisce la totale contrarietà ai metodi e alle scelte così adottate, annunciando fin da adesso una forte opposizione a tutela del nostro territorio contro le invasioni, da qualunque parte esse provengano".
Più chiaro di così.
Verso le elezioni di Sulmona, insomma, il clima si fa infuocato, ed in particolare in seno al centrodestra che si è già presentato spaccato all'appuntamento elettorale di Avezzano, con i risultati che conosciamo.
Ma cosa si cela dietro l'accordo tra Biondi e Gerosolimo?
La sensazione è che il sindaco dell'Aquila stia lavorando, in provincia, per mettere all'angolo la Lega, in una contrapposizione col coordinatore regionale del Carroccio Luigi D'Eramo che si trascina da tempo e che si giustifica, anche, con la lunga campagna elettorale, già avviata, verso le elezioni politiche. D'altra parte, la crisi di maggioranza nel comune capoluogo non è ancora risolta, anzi: a cinque mesi dalla rottura in Consiglio, col sindaco Biondi che ha prima ritirato le deleghe agli assessori della Lega per poi revocarli dall'incarico, non si è arrivati ancora ad una soluzione, con la città che si ritrova una Giunta azzoppata e una maggioranza che non è chiaro sia ancora quella uscita dalle urne tre anni e mezzo fa.
Non è un mistero, altresì, che D'Eramo sia nemico giurato di Gerosolimo e Scoccia: era stato proprio il coordinatore del Carroccio a sbarrare la strada ad una candidatura di Marianna Scoccia con la coalizione di centrodestra e a pretendere poi, inserito notte tempo il nome della sindaca di Prezza nella lista dell'Udc, che fosse considerata fuori dalla maggioranza. E nei giorni scorsi le contrapposizioni si sono ulteriormente acuite: a seguito della cacciata di Mauro Febbo dalla Giunta, voluta dalla Lega, Scoccia ha attaccato frontalmente D'Eramo con toni durissimi, riservando invece parole di miele al governatore Marco Marsilio e al presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri.
Tra l'altro, non è passato inosservato che Scoccia, pure piuttosto attenta alle questioni di genere, non abbia speso una sola parola per la collega consigliera Sara Marcozzi, "invitata a pensare alla sua maternità" piuttosto che alle vicende politiche regionali dal capogruppo di Fratelli d'Italia Guerino Testa.
Una serie di segnali che potrebbero indurre a pensare ad un avvicinamento di Gerosolimo e Scoccia ai meloniani in vista, magari, dei prossimi appuntamenti elettorali: non solo le elezioni di Sulmona, evidentemente, bensì le politiche e poi le regionali in un asse con il sindaco dell'Aquila Biondi.