Martedì, 10 Novembre 2020 16:42

Demolizione ex Inam, Pietrucci: "Il direttore della Asl 1 si conferma ostile alla città"

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"Il Direttore generale della Asl1 dimostra ancora una volta di affrontare le questioni cittadine senza metterci cuore né tantomeno testa. Prima di procedere alla demolizione e progettazione dell’ex Inam più celermente di quanto avrebbe dovuto fare per la riattivazione dei tamponi sul territorio e come, tra l’altro, si trattasse di un luogo che non aveva mai interessato il dibattito pubblico cittadino, il manager Asl avrebbe dovuto istituire un tavolo di concertazione con il Comune e la Regione, almeno per portare in discussione ragioni e obiettivi delle sue scelte".

E' quanto scrive, in una nota, il consigliere regionale Pd Pierpaolo Pietrucci che sulla questione aveva promosso una serie di incontri con i soggetti pubblici coinvolti, in primis la ASL (proprietaria dell’edificio) e il Comune dell’Aquila, per valutare l’ipotesi di destinare il complesso a parcheggio multipiano utile a tutti i servizi commerciali e agli uffici.

"I nostri sono chiari fin dal 2017 - ricorda Pietrucci - quel luogo ha disperatamente bisogno di un parcheggio a servizio del centro storico, dei commercianti e dei residenti di quell’area che, tra l’altro, è compresa tra la cinta muraria e il ponte di Santa Apollonia e non ha certo bisogno di ulteriore pressione di traffico; alla Asl sarebbe comunque andato un immobile di pari valore in permuta con il Comune dell’Aquila".

"Gli errori che costantemente ricadono su questa città riguardano per la gran parte la mancanza di visione ma soprattutto di generosità verso questo territorio: di certo è più facile demolire e ricostruire in loco senza concertare nulla, ma a chi giova questa sciatteria politica e amministrativa? Il comune dell’Aquila aveva fatto la sua parte inserendo l’immobile dell’ex Inam persino nel suo Piano Urbano della Mobilità. Un’occasione persa per la nostra città, l’ennesima evidenzia il consigliere dem - ad opera di chi viene qui da altre città senza vivere i problemi dell’Aquila, senza la curiosità e l’intelligenza d volerla conoscere e migliorare, senza avere neppure la minima intenzione di interagire con il territorio per cercare di capirne le ragioni".

"Non capisco e non mi adeguo. Men che mai mi rassegno", conclude.

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