Venerdì, 27 Novembre 2020 22:00

L'Aquila, Grimaldi: "Leggero allentamento della pressione su ospedali". Marinangeli: "Ma terapie intensive ancora piene". La Asl 1 rincorre l'emergenza

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Un Consiglio comunale fiume, convocato per fare il punto sull’attuazione dell’ordine del giorno che l’assise civica dell’Aquila aveva approvato, all’unanimità, non più tardi di tre settimane fa.

A convocarlo il presidente Roberto Tinari che ha invitato, tra gli altri, il manager della Asl 1 Roberto Testa, la direttrice sanitaria Sabrina Cicogna, il commissario dell’Agenzia sanitaria regionale Pierluigi Cosenza, il primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore Alessandro Grimaldi, il primario del reparto di Terapia intensiva Franco Marinangeli, Vito Albano, segretario provincia della Federazione italiana dei medici di medicina generale, Marisa D’Andrea, referente provinciale dei Pediatri di libera scelta, Enrico Giansante, responsabile della Unità operativa complessa di “Igiene, epidemiologia e sanità pubblica” della Asl 1 ed Edoardo Alesse, rettore dell'Università degli studi dell'Aquila; ai lavori hanno partecipato il vice presidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente ed il vice presidente del Consiglio regionale Roberto Santangelo.

Diciamo subito che, in realtà, non è emerso altro rispetto alle informazioni che erano già state diffuse nei giorni scorsi; anzi, il Consiglio comunale – tra un intervento e l’altro – si è trascinato piuttosto stancamente. D’altra parte, ordini del giorno così ampi con una platea di ospiti tanto numerosa sono davvero complicati da discutere su piattaforma digitale.

Detto che Pierluigi Cosenza ha annunciato di voler chiedere al governatore Marco Marsilio di estendere almeno di un’altra settimana la ‘zona rossa’, oltre il 3 dicembre, e ribadito che i presenti hanno avvisato che il periodo natalizio non dovrà essere vissuto come un ‘liberi tutti’, per evitare di ripetere gli errori commessi questa estate, Alessandro Grimaldi ha spiegato che si sta assistendo, in queste ore, “ad una leggera diminuzione del sovraccarico nei pronto soccorso degli ospedali della provincia che significa poter lavorare con un pizzico di tranquillità in più, con un turn over di pazienti più ordinato”.

Per dare il senso della gravità dell’ondata che si è abbattuta sull’aquilano, però, Grimaldi ha tenuto a specificare che, in questa seconda fase della pandemia, all’ospedale San Salvatore sono stati ricoverati 200 pazienti covid: “una emergenza che ha messo a dura prova il nostro reparto”, ha aggiunto; “per questo, ci auguriamo davvero che non ci sia una terza ondata, dobbiamo fare di tutto per evitarla: dunque, non si può pensare a riaperture irresponsabili”.

E’ vero, la crescita dei contagi pare essersi attestata - siamo nella fase del così detto ‘plateau’, ha dichiarato all’Ansa Giustino Parruti, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Pescara – “ma i casi sono ancora tantissimi e pensare di poter riaprire gli impianti sciistici, o altre attività di questo tipo, non è realistico” ha ribadito Grimaldi.

Se durante la prima ondata si erano contati 400 casi nell’aquilano, “in poche settimane siamo arrivati a 8.400 con una crescita tra le più imponenti in Italia; pensate che a Pescara, nella prima fase, c’erano stati 1500 casi e ci era sembrato che la situazione fosse grave come in Lombardia”.

Ancora più chiaro Franco Marinangeli. “Purtroppo, la terapia intensiva è sotto pressione; rappresentiamo l’ultima fase dell’onda, e i nostri ricoveri sono in crescita”, ha spiegato. Al momento ci sono 13 posti letto occupati all’ospedale dell’Aquila e 6 a Sulmona: “abbiamo superato persino il numero indicato dal Dl 34, che definisce un certo numero di posti letto a terapia intensiva per ogni Asl: il nostro è stato fissato a 16, oggi siamo a 19”.

In queste settimane però, la struttura del G8, dal punto di vista tecnico, è stata implementata per risolvere alcune criticità riscontrate: “E’ stata coibentata, con la messa in funzione dell’impianto di riscaldamento; abbiamo attivato un gruppo di continuità, per una doppia sicurezza dal punto di vista dell’impiantistica elettrica ed è stata implementata la strumentazione per il monitoraggio dei pazienti. Fino a 4 o 5 giorni – ha aggiunto Marinangeli – avevamo all’interno 45 pazienti: ora, con la riorganizzazione funzionale e il trasferimento della pneumologia covid dov’era all’origine, il G8 si è in gran parte svuotato e possiamo permetterci di aprire altri posti letto ad alta intensità di cura”.

A dare supporto c’è anche l’ospedale di Sulmona, come detto, e si sta valutando la possibilità di avere ulteriore aiuto da Pescara, se sarà necessario. “Più di questo non possiamo umanamente fare”, le parole di Marinangeli; “stiamo tenendo botta: pensate che, durante la prima ondata, avevamo avuto 39 pazienti tra terapia intensiva e sub intensiva, con la seconda ne abbiamo contati 44 e solo di terapia intensiva. Un impegno triplo, rispetto ai mesi di marzo e aprile: eppure, siamo riusciti ad assicurare gli interventi oncologici e tempo dipendenti, sebbene nella prima fase avessimo ‘chiuso’ l’attività operatoria. Un risultato assolutamente importante”.

Sull’attività dell’azienda sanitaria locale restano le criticità note e, delle proposte messe nero su bianco dai consiglieri comunali nell’ultimo Consiglio straordinario, alcune restano ancora inattuate. La sensazione è che la Asl 1 stia rincorrendo l’emergenza dopo che si è perso tempo prezioso nei mesi estivi; alcune pezze sono state messe, la situazione sta decisamente migliorando rispetto alle settimane scorse, complice anche il lieve assestamento della curva dei contagi, ma è chiaro che resti difficile.

“Sono stati ultimati i lavori di adeguamento dei locali del pronto soccorso del San Salvatore", ha spiegato Testa; "sono stati attivati il pre-triage e quattro stanze per l’isolamento dei pazienti Covid positivi, ove i pazienti potranno essere assistiti in completa sicurezza". Intanto, “abbiamo quasi completato la struttura del Delta 7: mancano da aprire una 30ina di posti letto sui 120 previsti”. Inoltre, “abbiamo sfruttato le ordinanze del governatore Marsilio per poter usufruire di strutture private accreditate della provincia che ci consente di affrontare la pandemia”.

E ancora: “prosegue il lavoro per il reclutamento del personale: la commissione incaricata sta lavorando anche di sabato e domenica per espletare le procedure del concorso a tempo determinato per infermieri. Sono state potenziate le Usca – ha assicurato il manager della Asl – siamo in attesa di avere gli 8 ecografi destinati alla nostra azienda dalla Regione, ma è già iniziata la formazione del personale, così come è stato rafforzato il Dipartimento Igiene per il tracciamento con 10 medici e 14 operatori. E sono partiti i lavori per potenziare il laboratorio analisi del San Salvatore”.

Questo il quadro.

A leggere l’ordine del giorno che era stato approvato all’unanimità dal Consiglio, però, resta ancora irrisolto, nei fatti, il problema del personale, ampiamente insufficiente; il concorso per gli infermieri è stato avviato tardi tanto che non si è ancora concluso. Per ciò che attiene la capacità di processare i tamponi, in attesa che si concludano i lavori per il laboratorio – ci vorranno 70 giorni e, di nuovo, è un’opera che poteva essere avviata ben prima – l’interlocuzione con l’Università, che si è detta pronta da settimane a lavorare almeno 600 tamponi al giorno, è stata soltanto abbozzata. E non si comprende davvero il motivo di tanta ‘timidezza’. Per non parlare dei rapporti non chiariti tra Asl e il laboratorio privato Dante Labs.

Tra l’altro, non è mai arrivato il secondo macchinario per processare i test che pure era stato ordinato negli Stati Uniti.

Non è ancora disponibile una Tac dedicata ai pazienti covid nel presidio ospedaliero del San Salvatore, la delibera per contrarre l’acquisto del macchinario dovrebbe essere firmata lunedì; aggiungiamo che non è stata ancora allestita una sala parto covid, medicina interna è stata trasferita altrove e ortopedia è chiusa da settimane.

Per non parlare delle attività ambulatoriali sospese, eccezion fatta per quelle urgenti.

Intanto, la seconda ondata ha oramai raggiunto il picco; l'auspicio è che la Asl 1 riesca a farsi trovare pronta almeno per lta terza.

Ultima modifica il Sabato, 28 Novembre 2020 18:11

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