Martedì, 22 Dicembre 2020 09:51

Consiglio regionale, quell'emendamento da 1 milione per Niko Romito affossato dalla Lega. Lo chef stellato: "Non voglio essere motivo di divisione"

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Sta facendo discutere, e molto, l'esito serale del Consiglio regionale riunito, ieri, dal presidente Lorenzo Sospiri: dopo l'approvazione del Defr, il documento di economia e finanza regionale, i lavori si sono interrotti essendo venuto a mancare il numero legale sul riconoscimento di un debito fuori bilancio contenente anche un emendamento con cui veniva stanziato 1 milione di euro in favore del campus “Ricerca e alta formazione Niko Romito” (è stato approvato, invece, un debito fuori bilancio di 219mila euro riguardante Abruzzo Engineering).

A far cadere il numero legale sono stati 5 dei 10 consiglieri della Lega, la principale forza di maggioranza che esprime 4 assessori: si tratta di Vincenzo D’Incecco, Simona Cardinali, Antonio Di Gianvittorio, Emiliano Di Matteo e Manuele Marcovecchio.

E' stato soltanto l'ultimo atto di una giornata tutt'altro che tranquilla, all'Emiciclo, con il centrodestra attraversato da tensioni e spaccature malcelate. 

Ora, difficile dire cosa sia accaduto, il motivo che sta dietro la decisione dei consiglieri del Carroccio di far saltare i lavori: d'altra parte, l'emendamento che stanziava il contributo per la scuola privata dello chef stellato Romito era stato concordato e condiviso dalla maggioranza, portando la firma del presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri, del vice presidente vicario Roberto Santangelo, dei capi gruppo di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega, Mauro Febbo, Guerino Testa e Vincenzo D'Incecco oltre che la firma, per condivisione, dell'assessore regionale Guido Quintino Liris.

romito

Tra l'altro, a leggere il provvedimento originale, poi corretto a penna, lo stanziamento previsto era di 2.3 milioni, poi 'ridotto' ad un milione.

Staremo a vedere che cosa accadrà il 28 dicembre, quando l'assise dovrà riunirsi di nuovo per l'approvazione del bilancio.

Certo è che l'emendamento pare davvero una forzatura, in un periodo così delicato per l'economia della nostra regione; non si può negare che Niko Romito sia una eccellenza del territorio, un ambasciatore della cucina e della cultura enogastronomica abruzzese nel mondo; tuttavia lo chef stellato, patron del Casadonna Reale, vanta ristoranti e consulenze in giro per il mondo, apre fortunatissimi 'temporary shop' tra Milano e Pescara con centinaia di persone in fila per mangiare una bomba a 3 euro e 50 centesimi e, dunque, non sembrerebbe aver bisogno di un contributo economico così sostanzioso per una scuola privata che, a quanto si dice, avrebbe una retta d'iscrizione che si aggirerebbe sui 15mila euro.

E l'intervento della Regione, inoltre, potrebbe essere vissuto come uno 'schiaffo' dai piccoli ristoratori abruzzesi in difficoltà, con le attività al collasso per le chiusure imposte e i ristori che tardano ad arrivare.

D'altra parte, la logica che sembra muovere le scelte politiche della maggioranza di centrodestra va nella direzione dei 'grandi eventi', delle iniziative di 'richiamo' mediatico, come la scuola di Romito o il ritiro del Napoli calcio a Castel di Sangro, che possono anche restituire un ritorno immediato in termini di immagine ma che sul lungo periodo non danno sostanza ad una strategia di rilancio economico regionale che dovrebbe passare, invece, da un piano integrato capace di esaltare le peculiarità dei singoli territori in un comune disegno di sviluppo

E' questo che servirebbe ad una regione che rischia di pagare, più di altre, il difficilissimo momento che il paese sta vivendo, che guarda con angoscia ai prossimi mesi. 

La nota di Niko Romito

Sulla vicenda è intervenuto anche il diretto interessato e protagonista involontario, lo chef stellato Niko Romito, che sul proprio profilo Facebook, ha scritto una nota indirizzata al presidente della Regione Marco Marsilio, al presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e a tutti i consiglieri regionali. La riportiamo qui di seguito.

Due ragazzi si abbracciano, altri passeggiano lungo un viale, altri ancora all’ombra di un albero seduti su una panchina sono chini sui loro libri e smartphone. All’orizzonte oltre un grande edificio ristrutturato al cui interno ci sono aule didattiche, laboratori, auditorium, cucine moderne, le nostre montagne abruzzesi proteggono il futuro di questi ragazzi pieni di entusiasmo e voglia di costruire il proprio avvenire. Così mi immagino la vita, una qualsiasi mattina nel prossimo futuro, nel Campus di Ricerca e Alta formazione che ho deciso di realizzare a Castel di Sangro come naturale evoluzione della mia Accademia.  

Un vero e proprio luogo dove i giovani possano vivere l’esperienza della formazione universitaria per divenire i pionieri di un nuovo linguaggio gastronomico in grado di rivoluzionare il mondo del cibo e della ristorazione collettiva. Perché è nella ristorazione collettiva che si gioca il futuro del cibo, che può divenire un grande fattore di sviluppo economico per il nostro Paese. Un sistema che fonda la sua visione sui valori della sostenibilità ambientale, dell’economia circolare, della salubrità del cibo e dell’accesso democratico delle risorse alimentari.

Quando lo scorso febbraio la mia regione ha inteso riconoscermi il titolo di miglior ambasciatore d’Abruzzo per il lavoro ventennale svolto a vantaggio della reputazione nel mondo della nostra terra sono stato davvero orgoglioso. In quella circostanza ho condiviso pubblicamente nel mio intervento di ringraziamento, di fronte alle massime cariche istituzionali, l’ambizione di questo nuovo progetto. Da parte loro ho ricevuto l’interesse di essere partner attivi di questa iniziativa, consentendo all’Abruzzo di divenire la prima regione in Europa a partecipare alla definizione di un nuovo modello di ristorazione collettiva che potesse produrre i suoi benefici sulla salute delle persone che mangiano nelle mense (ospedaliere, aziendali, scolastiche), alle filiere agricole, all’economia in generale di un’area interna e svantaggiata come quella dell’Alto  Sangro.

Questo progetto ha certo bisogno di investimenti e di importanti partner per essere realizzato, oltre all’impegno del mio gruppo che ha la forza e la volontà di realizzarlo a prescindere dai sostegni pubblici. Il Consiglio Regionale attraverso la scelta dai suoi componenti è libero di valutare l’opportunità o meno di affiancare il nome della Regione Abruzzo a questa iniziativa.

Non voglio che l’idea del Campus, al quale desidero dedicare parte considerevole della seconda fase della mia vita di uomo e di imprenditore, venga sporcato al suo nascere da una disputa politica e dalle inevitabili polemiche di parte che già vedo innescate.

Ringrazio che ha inteso valutare questo progetto come meritevole di considerazione e sarò sempre disponibile ad aiutare l’Abruzzo, gli abruzzesi e l’economia di questo territorio a svilupparsi, ma solo in uno spirito di reale e concreta comprensione delle motivazione e degli scopi delle mie iniziative.

Non posso e voglio essere un motivo di divisione, perché mi sento davvero un figlio amato del mio Abruzzo, come in questi giorni tanti pescaresi mi stanno dimostrando con un affetto commovente.

Per questo motivo mi auguro che la politica sappia trovare o le ragioni dell’unità comprendendo il valore di questa visione o la responsabilità di evitare sul mio nome, nome che rappresenta tutto l’Abruzzo nel mondo, una inutile battaglia di parte.

Pietrucci (Pd): "Marsilio offende gli abruzzesi, dimentica i ristoratori e prende in giro Niko Romito"

"Non contento della figuraccia rimediata ieri sera con l’inchiesta di Report sulla ASL1 e i fallimenti della sanità abruzzese nella lotta al Covid1, il nostro John Marsilio si è voluto avvantaggiare collezionando un’altra perla di vergogna nel suo palmares. Per farla, si è scomodato personalmente esponendosi in maniera diretta, venendo in Consiglio regionale e cercando di convincere i suoi accoliti a sostenere una proposta che fino a quel momento nessuno conosceva. E così ha fatto confezionare un emendamento che assegna 1 milione di euro al progetto “Campus Ricerca e Alta Formazione Niko Romito”. Il problema - come tutti immediatamente hanno pensato facendo un salto sulla sedia alla lettura di quella proposta – è che finora i ristori assegnati dalla Regione agli operatori economici e nello specifico ai ristoratori, ancora non arrivano. E dunque questa scelta – fatta prima ancora di garantire il dovuto a decine di migliaia di imprenditori – è suonata gravemente stonata e offensiva".

L'affondo è del consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci.

"In realtà, se vogliamo dirla tutta, il testo originale – poi corretto a penna – prevedeva un contributo di 2,3 milioni di euro. Ma la cosa beffarda è che l’emendamento è stato sabotato dalla stessa maggioranza che prima si è premurata di fare una 'soffiata' per informarne l’opposizione. E poi si è dileguata per l’imbarazzo e la vergogna facendo mancare il numero LEGAle e determinando la sospensione della seduta del Consiglio".

Così è stata maldestramente strumentalizzata e sbeffeggiata anche una eccellenza come Niko Romito, uno chef e imprenditore della ristorazione di valore mondiale che non avrebbe meritato questa umiliazione, "né di essere esposto alle critiche dell’opinione pubblica e al confronto con il modo in cui la Giunta sta trattando le centinaia di suoi “colleghi” che aspettano da mesi il rimborso per il lockdown imposto dal Covid".

Paolucci (Pd): "Imbarazzante che la maggioranza trascini uno chef stellato nella polemica"

"La maggioranza di centrodestra ha deciso di investire finalmente sul comparto enogastronomico abruzzese, sostenendone le eccellenze e gli istituti formativi? Benissimo, ma che questa scelta sia più coraggiosa e ricomprenda anche gli altri enti, pubblici e privati, riconosciuti dalla Regione Abruzzo e i ristoratori che a causa della pandemia hanno i locali e personale bloccati e senza introiti da mesi".

Così il capogruppo Pd in Consiglio regionale sull’emendamento che a tarda sera ha visto mancare il numero legale nella seduta del Consiglio regionale in corso. 

"Romito, la sua scuola e le attività che danno lavoro a tanti giovani talenti abruzzesi e non solo, sono sicuramente un esempio importante per l’economia e l’immagine della nostra regione – sottolinea l’ex assessore regionale al Bilancio - per questo non è dignitoso aver inserito di soppiatto e dopo una lunga giornata di discussione, un emendamento in Bilancio per sostenerlo, quasi come fosse una cosa di cui vergognarsi o, peggio, da approvare in fretta per non attirare troppo l’attenzione; tant’è che su questa scelta la Lega, pur firmataria di quell’emendamento, ha fatto mancare il numero legale spaccando la maggioranza, ancora una volta e chiudendo in malo modo i lavori del Consiglio".

Paolucci si chiede: "perché tirare un nome così importante in questa triste diatriba politica fra alleati? Non era meglio riconoscere anche altre risorse all’intero comparto, magari a sostegno delle centinaia di ristoratori abruzzesi che oltre a essere stati danneggiati dalla pandemia, resteranno senza lavorare anche per le Feste? Non si poteva ipotizzare un bando pubblico per erogare fondi agli enti formativi riconosciuti dalla Regione? Perché offendere con quella che sembra una 'sveltina', uno chef che in questo momento è fra i più noti e riconosciuti in Europa e costringere la maggioranza a spaccarsi su un nome che con la politica non ha nulla a che fare? Vero è che quello che è accaduto dimostra ancora una volta che il metodo di governo dell’attuale maggioranza è imbarazzante per tutti, sia per chi ne fa parte, che per i destinatari dei provvedimenti di turno".

Sinistra Italiana: "Indignazione e stupore"

"La proposta partita dai banchi del centro destra regionale di votare un emendamento per il riconoscimento di un debito fuoribilancio e finanziare, con un milione di euro, la scuola di formazione di Niko Romito ci lascia trasecolare in un mix di indignazione e stupore. Giá la Regione Abruzzo si appresta ad un taglio lineare in tutti i settori, essendo ben accorta però a non tagliare il finanziamento per il ritiro del Napoli calcio, e vedere questo accordo tra Fratelli d'Italia, Forza Italia e consiglieri vari tipo Roberto Santangelo non puo non far gridare allo scandalo".

Così Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana, Fabrizio Giustizieri e Pierluigi Iannarelli, del circolo dell'Aquila.

"Nulla contro lo chef Romito e le eccellenze del territorio ma non è evidentemete il caso, data la situazione di difficolta in cui vive la ristorazione tutta, di andare avanti con questa proposta: sarebbe come comprare un vestito costosissimo al figlio piu bravo a scuola e lasciare gli altri senza scarpe, inaccettabile in qualsiasi famiglia inaccettabile in un'amministrazione regionale. Purtroppo la destra è questo: nella giungla e nelle difficoltà vincono i più forti e chi resta indietro viene abbandonato e dimenticato dopo essere stato illuso e ingannato". 

I consiglieri d'opposizione al Comune dell'Aquila: "I nostri commercianti e i ristoratori portano ancora i segni del sisma 2009 e aspettano i ristori previsti per il Covid nel Cura Abruzzo"

"Nell’anno più disastroso per i ristoratori abruzzesi dal dopoguerra e a due giorni dalla chiusura, sotto le festività, di tutte le attività commerciali, la maggioranza in Regione Abruzzo infila a tarda ora un emendamento fra i debiti fuori bilancio in discussione del Consiglio con il quale si destina 1 milione di euro al Campus ricerca e alta formazione dell’alta cucina di Niko Romito. Un emendamento che vede tra i suoi firmatari anche il vice presidente vicario Roberto Santangelo e che, per condivisione, porta la firma dell’assessore alle aree interne Guido Liris; una delega che forse il prode assessore di Fratelli d’Italia pensa di meritare perché la scuola di alta formazione è ubicata a Castel di Sangro, la stessa cittadina che ha già beneficiato di un milione e duecentomila euro dei cittadini abruzzesi - cifra estendibile fino a dodici milioni - per il ritiro del Napoli calcio. Nulla contro Castel di Sangro, ma mentre i nostri commercianti e i ristoratori portano ancora i segni del sisma 2009 e aspettano i ristori previsti per il Covid nel Cura Abruzzo, due aquilani in Regione Abruzzo propongono un debito fuori bilancio per la scuola di Niko Romito, un guru dell’alta cucina verso il quale - chiariamo - nutriamo il rispetto che si deve a chi porta in auge il nome della nostra regione e che non merita di finire in pasto ai giochi di palazzo".

A dirlo sono i consiglieri d'opposizione al Comune dell'Aquila Paolo Romano, Stefano Palumbo, Giustino Masciocco, Elia Serpetti, Carla Cimoroni, Lelio De Santis e Angelo Mancini.

"Al netto dunque della defezione di cinque consiglieri su dieci della Lega che, insieme all’opposizione, hanno fatto in modo che cadesse il numero legale in Consiglio regionale, crediamo sia indispensabile che questo centrodestra e soprattutto i suoi rappresentanti aquilani facciano un bagno di realtà e aspettino la fine dell’emergenza economica prima di ingrossare i debiti fuori bilancio della Regione e alimentare un’onda di risentimento tra la gente comune, quella stessa gente di cui tanto si riempiono la bocca in campagna elettorale. Chiediamo serietà e correttezza. Non si gioca con le disgrazie e con le difficoltà di questo infinito quotidiano che, a L’Aquila, dura dal 2009".

Ultima modifica il Martedì, 22 Dicembre 2020 17:59

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