Mercoledì, 20 Gennaio 2021 10:03

Il giorno dopo la fiducia, Conte sale al Quirinale ma teme il reincarico

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Sul filo, ancora sospeso. 

All'indomani della fiducia incassata al Senato, con una maggioranza però relativa e non assoluta, il Presidente del Consiglio Conte sta valutando i prossimi passi da compiere; i 156 voti incassati a Palazzo Madama, compresi quelli dei senatori a vita presenti, ci restituiscono un Governo di minoranza - che pure ha avuto illustri precedenti nella storia repubblicana - in uno dei momenti più delicati per la vita del Paese che richiederebbe, al contrario, un esecutivo forte e coeso. 

Certo, poteva andare peggio: a metà pomeriggio, si temeva che l'asticella potesse fermarsi addirittura sotto la soglia psicologica di 155 voti e la corsa in aula dei senatori Ciampolillo e Nencini restituiscono la concitazione di una trattativa con i così detti 'responsabili' che si è fatta frenetica in serata. Tuttavia, Conte aveva sperato di poter arrivare almeno a 158 - in mattinata, da Palazzo Chigi, si erano fatte filtrare proiezioni che davano il Governo anche oltre - e pur avendo incassato la fiducia, non ha saputo nascondere la preoccupazione lasciando a tarda sera il Senato.

Sono mancati i voti degli ex 5 Stelle Giarrusso e Drago, non si è sfaldato il fronte moderato di centrodestra - almeno per il momento - e i due voti arrivati da Forza Italia rischiano di trasformarsi in un boomerang. Ci si è chiesti, in nottata: c'è lo zampino di Berlusconi? Si è trattato di un aiuto esterno per evitare che la situazione precipitasse? Forza Italia, ovviamente, nega: ieri sera, il vice presidente Tajani si è affrettato a dichiarare che Causin e, soprattutto, la senatrice Maria Rosaria Rossi, vicinissima al fu Cavaliere e già tesoriera del partito, saranno espulsi. E' chiaro, però, che la vicenda è destinata a far discutere, ed il finale è ancora tutto da scrivere.

D'altra parte, se Italia Viva non si fosse astenuta e avesse votato 'no' il Governo sarebbe caduto: sia chiaro, si tratta di un calcolo meramente numerico se è vero che Renzi, qualora avesse imposto di votare contro la fiducia, avrebbe visto sfaldarsi il gruppo parlamentare. Insomma, anche il senatore di Rignano è sul filo, sospeso: il mal di pancia tra i suoi parlamentari è malcelato e, sebbene i voti di Italia Viva siano ancora determinanti, è vero anche che Renzi ha provato a mettere al tappeto Conte e non ci è riuscito. Col rischio di ritrovarsi all'opposizione fino a fine legislatura. 

Conte salirà al Quirinale alle 18:30.

Non sarà facile convincere il Capo dello Stato che la maggioranza è in grado di rafforzarsi nelle prossime ore, di allargare il perimetro in Senato, anche se in aula si sono ascoltati interventi concilianti di senatori centristi che, pur avendo votato contro la fiducia, hanno voluto lasciare una porta aperta al Presidente del Consiglio. Ciò che è accaduto ieri, però, rischia di complicare le trattative, con i 'responsabili' che potrebbero alzare la posta in gioco.

Il timore del premier è che Mattarella lo 'inviti' a perseguire la strada del reincarico che presupporrebbe le dimissioni prima della ricomposizione di un esecutivo che dovrebbe poi passare da un'altra fiducia, alla Camera e al Senato; una via stretta e rischiosissima, così viene considerata dal Presidente del Consiglio: il premier ha fiutato l'aria, teme - a ragione - che l'incertezza possa logorarlo e che la ragion di Stato possa spingere le forze di maggioranza e Italia Viva, e chissà che il perimetro non possa addirittura allargarsi, a trovare infine la sintesi su un altro profilo, magari su una personalità indicata dal Presidente della Repubblica a guidare un governo Istituzionale, di responsabilità.

Intanto, il Pd prova a dettare l'agenda; in mattinata, il dem Marcucci ha inteso sottolineare la necessità di un "patto di legislatura chiaro". Il segretario Zingaretti, su twitter, dopo aver ribadito che con il voto di ieri "è stato evitato un salto nel buio" ha aggiunto che, ora, bisogna "ritornare a occuparci dei problemi degli italiani. Affrontare le emergenze, gestire il piano vaccinale, portare avanti il Recovery Plan e l'agenda delle cose da fare. Gli italiani non devono essere lasciati soli". 

Ultima modifica il Mercoledì, 20 Gennaio 2021 17:51

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