Martedì, 20 Maggio 2014 12:05

"Fontari dov'erano com'erano" Il Prc tiene sotto scacco la (sua) maggioranza

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"Quello spostamento non s'ha da fare". Questo, in sostanza, quanto ribadito in un incontro informale tra le parti, da Enrico Perilli di Rifondazione Comunista, la Guardia forestale del Touring club Bruno Pietriccione e l'ex vice Presidente del Parco Gran Sasso e Monti della Laga Giovanni Cialone, a Giovanni Lolli che sul Gran Sasso fa spesso le veci del Sindaco.

"Ci siamo confrontati positivamente ma non si sono registrati grossi cambi di posizione - conferma Lolli a NewsTown - Ci chiedono di ritirare il bando ma non lo faremo. La procedura Via è in corso e credo che nessuno faccia ricorso al Tar. Di certo, Perilii e gli altri faranno legittimamente delle osservazioni alla valutazione d'impatto ambientale che se gli organi competenti giudicheranno importanti faranno slittare i tempi".

Al centro dell'opposizione ferrea allo spostamento all'impianto, che comunque deve essere cambiato, il fatto che la nuova zona interessata agli impianti di risalita (di soli 30metri più a Est di dove si trova attualmente) impatti su uno o più dei sei "plot" presenti nell'area, di 100metri ognuno, istituiti dalla Rete per la ricerca ecologica a lungo termine (LTER), per monitorare su vegetazione e fauna.

"Ma la sensazione è che agli esponenti incontrati non vada bene niente del progetto dell'Amministrazione", continua Lolli riferendosi alla parte di nuovo arroccamento a Monte Cristo che invece Cialone firmò come Ente Parco ai tempi del Piano d'Area.

"Non ci si rende conto che i giorni di apertura ed utilizzo della stazione sciistica sono molto limitati - afferma Perilli di Rifondazione che, insieme agli altri esponenti presenti di Emrgenza Abruzzo, ha anche richiesto un incontro pubblico sulla questione - E' invece necessario pensare un modello turistico sull'arco dei 365 giorni. Numerose proposte potrebbero essere avanzate, ad esempio, per quanto riguarda il turismo legato all'escursionismo, si potrebbero recuperare tutti i rifugi esistenti sul massiccio e collegarli con una rete di sentieri, si potrebbero riforestare ampie zone del parco, prevedendo l'utilizzo di fondi per le varie cooperative che svolgono questo lavoro ma il Pd e il centrodestra da anni si impiccano al pensiero unico dello sci, senza avere una visione d'insieme che allo sci aggiunga anche altro".

Eppure a molti aquilani, compreso chi scrive, piace sciare con degli impianti di risalita (pochi e poco impattanti) che permettano di farlo anche a chi non se la sente di fare alpinismo. Quest'anno, contrariamente alla tesi di Rifondazione, si è sciato più a Campo Imperatore che a Campo Felice, poco innevato a causa della quota minore. Probabilmente, staccare dalla quotidianità per immergersi nel bianco della neve (quest'anno presente da novembre a maggio), senza essere un'atleta professionista, è una delle poche particolarità che contraddistingue in positivo la città dell'Aquila da una qualsiasi altra città di Provincia. Sulle Alpi e in altre parti d'Italia (Majella compresa, con gli impianti di Passo Lanciano), tutte queste questioni sono evidentemente superabili.

Sembra che invece all'Aquila si scivoli troppo facilmente verso un "ambientalismo" sterile, sproporzionato e castrante che fa pensare a quello di "Cristiano", il personaggio interpretato da Carlo Verdone i nel film "In Viaggio con papà" (nella foto).

Non si capisce perché la stessa misura, ad esempio, Rifondazione non la applichi all'impatto sull'ambiente che ha l'Aeroporto dei Parchi, sostenuto dalla maggioranza di cui fa parte con più di 600mila euro, mentre per il Gran Sasso lo Stato ha già sganciato 9milioni di euro per realizzare un progetto che può dare (finalmente) posti di lavoro veri.

Il sindaco Massimo Cialente, ostaggio della sua stessa maggioranza, dopo il comunicato di ieri a firma Emergenza Abruzzo e Lter è andato su tutte le furie: "Dopo 80anni sta per finire la storia del Gran Sasso e così Invitalia andrà via. Sto scrivendo una lettera al Ministro, al Cnr (che coordina la Lter ndr) e alla Guardia forestale per chiedere chiarimenti. Evidentemente lo sviluppo del Gran Sasso a qualcun altro non piace. Non credo più nella buona fede di queste associazioni".

E Rifondazione? "Può anche uscire della maggioranza se non è d'accordo". Eppure, nonostante tutto, ci rimarrà.

LA NOTA DEL COORDIANMENTO EMERGENZA ABRUZZO:"RITIRATE IL BANDO. LA NUOVA FUNIVIA SOVRAPPOSTA ALLA STAZIONE DI RICERCA LTER. VIA NON A NORMA"

In un nuovo comunicato, il coordiamento Emergenza Abruzzo dice la sua sull'incontro di lunedì con Giovanni Lolli in cui è stata affiancata dal Consigliere di maggioranza della Rifondazione Comunista aquilana Enrico Perilli, e risponde alle dichiarazioni del Sindaco: "Abbiamo avuto modo di visionare  - scrivono nella nota - alcuni elaborati del progetto preliminare della nuova Seggiovia 'Campo Imperatore-Osservatorio', nel corso dell'incontro richiesto ieri da Giovanni Lolli, alla presenza di alcuni tecnici dell'Amministrazione Comunale.

 

"La stazione di partenza dell'Osservatorio e la parte iniziale della nuova Seggiovia sarebbero completamente sovrapposti alla Stazione di Ricerca a Lungo Termine del Gran Sasso, confermando le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dalla Rete LTER-Italia, che ha evidenziato l'inevitabile impatto di tale opera sulle attività di ricerca a lungo termine svolte, ricordando che le preziose e lunghe serie di dati accumulati in tale sito LTER (trent'anni di dati sulla vegetazione e dieci sugli uccelli) sarebbero irrimediabilmente compromesse da un'alterazione dell'ambiente circostante.
Lo spostamento della Seggiovia sarebbe poi di quasi 100 metri, e non di 10 metri come ha incautamente dichiarato il Sindaco ieri alla stampa, dimostrando di non conoscere neppure lui i documenti progettuali.

Ed è proprio su questo che il Coordinamento insiste: "Occorre dare ampia pubblicità al progetto ed ai relativi Studi di Valutazione di Impatto e di Incidenza Ambientale, in modo che tutti possano valutarne le implicazioni. Invece, fino ad ora, gli elaborati progettuali non sono stati inviati neppure all'Ente del Parco Nazionale del Gran Sasso ed al Corpo Forestale dello Stato (responsabile della Stazione LTER), né tanto sono stati resi pubblici gli Studi di VIA e di VINCA".

Il Coordinamento afferma anche che "la legge impone che gli Studi di Valutazione di Impatto e di Incidenza Ambientale devono essere resi pubblici fin dal momento dell'approvazione del progetto. Il progetto preliminare della nuova Seggiovia è stato invece approvato e messo a bando di gara europea quando ancora tali Studi non erano stati completati, contravvenendo così a quanto disposto dalla Legge Regionale sulla VIA (n. 66/1990, art. 2 c. 1) ed dal Codice sui contratti pubblici (D.Lg.vo n. 163/2006, art. 165 c. 3)".

Poi l'attacco al Sindaco:"Riguardo alle illazioni del Sindaco Cialente su presunti comunicati emessi a nome del CNR e del CFS, il Coordinamento precisa di essersi limitato a diffondere il testo della mozione approvata dalla Rete di Ricerca Ecologica a Lungo Termine – LTER Italia, riunita nella sua 8a Assemblea annuale a Torino lo scorso 15 maggio, alla quale partecipano anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche (che la coordina) e il Corpo Forestale dello Stato, oltre alle Università di Torino, Parma, Camerino, Roma 2 e 3, del Molise e di Sassari e ad altri enti di ricerca di importanza nazionale".

Infine la rinovata richiesta:"Il Coordinamento EmergenzAmbiente Abruzzo 2014 ribadisce ancora la richiesta all'Amministrazione Comunale dell'Aquila di ritirare subito il bando di gara d'appalto per la nuova seggiovia, per discutere pubblicamente questo e gli altri progetti connessi, da sottoporre preventivamente agli obbligatori Studi di Incidenza e di Impatto Ambientale. In mancanza, si farà ricorso all'Autorità Giudiziaria perche le procedure di legge siano rispettate".

 

 

Ultima modifica il Martedì, 20 Maggio 2014 15:34

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