Abbiamo pubblicato la notizia ieri sera; vi abbiamo dato conto del post pubblicato su facebook dal coordinatore regionale della Lega, Luigi D'Eramo, che rischia di mettere in subbuglio, di nuovo, gli equilibri tra le forze politiche di centrodestra.
"Asl Aq: fuori di... Testa"; un messaggio piuttosto chiaro: nel mirino di D'Eramo è finito il manager della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L'Aquila, Roberto Testa.
Il motivo è presto detto: il direttore generale dell'azienda sanitaria locale non ha confermato Sabrina Cicogna nel ruolo di direttrice sanitaria.
Un passo indietro.
Cicogna è stata nominata direttrice sanitaria della Asl 1 il 1° luglio scorso, su indicazione della Lega; ha preso il posto di Simonetta Santini, dichiarata decaduta dal manager Roberto Testa, espressione di Fratelli d'Italia, per sopraggiunti limiti d'età. Santini, infatti, aveva compiuto 65 anni e uno dei requisiti necessari per essere nominato direttore sanitario è quello di non superare i 65 anni, appunto.
Già il 30 giugno scorso, però, alla notizia che sarebbe stata indicata Cicogna, spiegavamo come il problema si sarebbe ripresentato di lì a pochi mesi, considerato che Cicogna ha compiuto ieri, domenica 24 gennaio, 65 anni di età.
Ora, lo scorso 18 dicembre si è chiuso l’elenco per la nomina dei nuovi direttori sanitari delle Asl abruzzesi: tra i 41 professionisti iscritti nell’elenco c’è anche il nome di Sabrina Cicogna; tuttavia, tra i requisiti è indicato ovviamente il limite dei 65 anni di età: dunque, per essere confermata nell'incarico era necessario che Testa la nominasse prima del compimento dei 65 anni di età.
Non essendo arrivata la nomina, Cicogna è fuori dai giochi.
E questo ha provocato la reazione di D'Eramo.
Sappiamo che il coordinatore regionale della Lega, al momento della nomina di Roberto Testa, vecchia conoscenza del governatore Marco Marsilio, aveva espresso più di una perplessità: non è un mistero che il Carroccio aveva proposto il profilo di Ferdinando Romano; tuttavia, la quadra si era trovata con l'indicazione di Sabrina Cicogna a direttrice sanitaria.
In questi mesi di emergenza pandemica, almeno pubblicamente, Cicogna e Testa hanno mostrato di lavorare spalla a spalla; si attendeva, dunque, una conferma per la professionista aquilana, considerati pure gli equilibri politici in Regione, con la Lega forza trainante della maggioranza di centrodestra.
Al contrario, a quanto si è potuto ricostruire in queste ore, il manager della Asl 1 prima si è negato al telefono e poi, nella giornata di sabato, si è dato malato; di fatto, Testa ha fatto scadere i termini per la nomina senza una spiegazione, evitando il confronto con Cicogna.
Al momento, gli esponenti regionali del Carroccio restano in silenzio: nel pomeriggio è attesa una presa di posizione del partito; a quanto è stato fatto filtrare, però, la Lega ha intenzione di non lasciar passare lo sgarbo istituzionale di Testa; se ci fosse stata insoddisfazione per l'operato di Cicogna, incompatibilità di carattere o ambientale - il senso del ragionamento - se ne sarebbe potuto discutere. Non si tratta di una battaglia di retroguardia sul nome della professionista aquilana, bensì di una questione di metodo su cui la Lega non intende sorvolare.
Per questo, verrà posta una questione politica forte sull'operato del direttore generale e, più in generale, sul funzionamento della Asl.
D'altra parte, la vicenda è politica. Si sussurra che Testa abbia già individuato il successore di Cicogna: si tratterebbe di Carmine Viola, direttore del Presidio ospedaliero di Tagliacozzo, già indicato dal sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio come sub commissario per l'emergenza della Rsa Don Orione. La nomina di Viola servirebbe, da un lato, a pacificare il territorio marsicano che, in questi mesi di pandemia, ha espresso dubbi forti sulla gestione della Asl 1, fino ad arrivare alla lettera firmata da un gran numero di sindaci del territorio che, di fatto, chiedevano il commissariamento dell'azienda sanitaria locale; dall'altro lato, la scelta sarebbe da inquadrare nell'ottica del rafforzamento di Fratelli d'Italia sul territorio marsicano.
"E' difficile credere che il manager della Asl abbia deciso di non rinnovare l'incarico a Cicogna senza avere una copertura politica forte", se ne dicono convinti gli esponenti della Lega regionale.
Per questo, la vicenda rischia di trasformarsi in una 'grana', l'ennesima, per il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio che rischia di vedere minata la tenuta della sua maggioranza all'Emiciclo, considerato che la Lega esprime 10 consiglieri e 4 assessori, con ripercussioni che potrebbe arrivare fino a Palazzo Fibbioni, con la crisi di maggioranza al Comune dell'Aquila dichiarata risolta da meno di 72 ore.