La commissione era stata convocata per permettere il confronto tra tutte le parti (Azienda, Comune, Sindacati), propedeutico al ritorno in Consiglio Comunale - per essere messo ai voti - del contratto di servizio dell'Azienda municipalizzata per lo smaltimento dei rifiuti (Asm).
Invece, il sindaco Massimo Cialente, per sopraggiunti impegni, non si è presentato e la commissione è stata aggiornata a martedì prossimo: il Consiglio Comunale - previsto inizialmente per giovedì - slitterà presumibilmente a giovedì della settimana successiva.
Non è mancata l'occasione per fare il punto della situazione: come scritto ieri da NewsTown, il contratto di servizio biennale tra Comune e Azienda prevede 14.5milioni d'euro per raccolta, stoccaggio e smaltimento che diventano 13.1milioni senza Iva.
Una cifra davvero troppo bassa per sostenere gli attuali 165 dipendenti (132 operai, 26 impiegati, 4 quadri e 2 dirigenti). Il solo costo del personale ammonterebbe infatti a 8 milioni, in una fase in cui la raccolta differenziata porta a porta - fino a quando non andrà a regime - aumenta i costi di circa il 20%.
Insomma, i conti non tornano e l'amministratore unico Rinaldo Tordera dovrà davvero fare delle magie "lavorando sui costi". Vero pure che il Comune risulta creditore verso l'azienda che gestisce lo smaltimento di rifiuti per più di 2milioni: "Un decreto ingiuntivo sarebbe stato opportuno", hanno concordato l'amministratore unico e i sindacati, "almeno per definire l'entità esatta del credito".
"I costi stimati nell'accordo di programma sono inferiori rispetto alle esigenze che ha l'Asm - ha dichiarato a NewsTown la responsabile della funzione pubblica in Cgil - l'azienda si trova a rispondere alla domanda di raccolta di rifiuti di una città che è totalmente trasformata rispetto a prima del sisma e quindi a fare servizi maggiori con un contratto stringente dove sembrano esserci delle carenze. Noi siamo disponibili a fare un confronto serrato - ha continuato Rita Innocenzi - che porti all'efficientamento e anche alla razionalizzazione dei costi basato però su due principi. Il primo che l'azienda resti pubblica e il secondo che mantenga il livello occupazionale. Il tutto in una cornice di responsabilità che vada però dagli operai fino ai quadri più alti che non sempre hanno garantito il più alto senso dell'etica".
Tordera ha anche parlato di una nuova possibilità: l'Asm infatti si sta proponendo come soggetto che si occupa della gestione delle macerie per i Comuni del Cratere. "Una cosa positiva - risponde la sindacalista Cgil - perché normalmente lo fanno fare a piccole aziende private che non garantiscono lo stesso livello di legalità, trasparenza e rispetto dei parametri previsti dai contratti nazionali".
Il tutto sarebbe possibile tramite l'accordo con l'Ufficio speciale della ricostruzione del Cratere di Paolo Esposito con cui Tordera si è già incontrato: "Una prima ipotesi non è andata in porto per problemi di procedura normativa - spiega a NewsTown, il consigliere Stefano Palumbo del Partito Democratico - ora andrà fatta una procedura di convenzione tra il Comune dell'Aquila con gli altri Comuni per renderla possibile".
Appena dopo il sisma infatti con la struttura commissariale si era data tutta la gestione in deroga all'Asm. Ora invece è necessario rientrare in una complessa procedura che nei limiti di legge possa consentire al pubblico di intervenire sulla rimozione. Ovviamente al minimo errore la controparte privata si rivarrebbe pesantemente.