Martedì, 09 Febbraio 2021 16:37

Sanità, scontro tra i vertici della Asl 1 e l'assessore alla salute Verì: sullo sfondo, le tensioni politiche tra Fratelli d'Italia e Lega

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Sta assumendo i contorni di un vero e proprio 'conflitto politico' la gestione dell'emergenza sanitaria in provincia dell'Aquila, con un braccio di ferro, l'ennesimo, tra Fratelli d'Italia e Lega che rischia di produrre altri sconquassi, in piena pandemia.

Non sono bastate le polemiche per la decisione del manager della Asl 1 Roberto Testa, espressione di Fratelli d'Italia, di non rinnovare l'incarico di direttrice sanitaria a Sabrina Cicogna, indicata dalla Lega; non è bastato l'affondo del coordinatore regionale del Carroccio, il deputato aquilano Luigi D'Eramo, che ha definito illegittima l'indicazione di Franco Marinangeli a direttore sanitario facente funzione, non essendo il primario della Terapia intensiva del San Salvatore nella short list degli idonei approvata dalla Regione - e non è un mistero che Marinangeli sia stato fortemente voluto dal sindaco Pierluigi Biondi che, così, ha anche posto un freno alla probabile nomina di Carmine Viola come successore di Sabrina Cicogna, espressione di un accordo sulla Marsica tra il manager Testa, l'assessore regionale Guido Liris e il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio - e non sono bastate neanche le denunce della Lega che si sono susseguite in questi giorni per mettere in luce "le gravi carenze di un'azienda ormai allo sbando totale da quando si è insediata la nuova governance".

A rendere il clima ancor più incandescente è una lettera che è stata inviata ieri dal manager della Asl Roberto Testa, dal direttore sanitario facente funzione Franco Marinangeli e dal direttore amministrativo facente funzione Stefano Di Rocco all'assessora regionale Nicoletta Verì (Lega), al direttore del Dipartimento salute Claudio D'Amario, al responsabile regionale dell'emergenza sanitaria Alberto Albani e, per conoscenza, ai direttori generali delle altre Asl abruzzesi.

A fare da cornice alla missiva la "forte recrudescenza dell'epidemia, questa volta prevalente nelle zone del Vasto-Chietino e del Pescarese - leggiamo dalla lettera che newstown è in grado di svelarvi integralmente - che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario regionale. Questa azienda, nello spirito della massima collaborazione istituzionale e di 'mutuo soccorso', sta mettendo a disposizione, ormai da giorni, la capacità ricettiva delle proprie strutture per accogliere pazienti provenienti dalle citate zone" aggiungono Testa, Marinangeli e Di Rocco. 

Un impegno considerevole, "esponenziale", tale da "pregiudicare il soddisfacimento della ricettività per le esigenze assistenziali degli assistiti di questa azienda"

Di qui, la richiesta di porre in essere "un report analitico, per singola azienda, che tenga conto non solo dei posti letto covid disponibili ma anche di quelli giornalmente occupati nelle singole strutture nonché di voler dare le opportune disposizioni affinché si proceda ad una riconversione/riqualificazione, seppur momentanea e legata alla situazione contingente, di reparti e strutture, tali da consentire di avere una maggiore capacità ricettiva delle altre aziende ed un conseguenziale riallineamento regionale"

Chiaro il senso: i vertici della Asl 1 vogliono vederci chiaro sulla distribuzione dei pazienti covid del pescarese e del chietino che gli ospedali della costa non riescono a ricoverare, sottolineando la sofferenza del San Salvatore che, fino ad ora, ha già accolto una quarantina di degenti covid da altri nosocomi e chiedendo, di fatto, una riorganizzazione della rete ospedaliera d'emergenza così come approntata dalla Regione. 

Una presa di posizione che non è piaciuta affatto all'assessore Verì. "In Abruzzo l’emergenza Covid, fin dall’inizio, è stata affrontata in un’ottica di rete regionale sovra-aziendale e la mobilità dei malati è organizzata a livello centrale dal referente regionale per le maxi emergenze sanitarie" ha tenuto a sottolineare l'assessore; "trovo dunque una stonatura, probabilmente frutto della tensione degli ultimi giorni causata dalla recrudescenza della pandemia, l’iniziativa autonoma della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila di scrivere alle altre Asl regionali richiedendo report e monitoraggi sull’occupazione dei posti letto. Ricordo, semmai ce ne fosse bisogno, che la Regione Abruzzo, come tutte le Regioni italiane, è inserita nel sistema nazionale che ogni giorno certifica l’occupazione dei posti letto ospedalieri".

Verì ha inteso ribadire che, il 9 marzo dello scorso anno, è stata firmata una specifica ordinanza regionale (la n.3/20) che detta precisi criteri, e contestuali limiti all’autonomia gestionale singola, a cui le Asl devono attenersi per far fronte all’emergenza Covid. "Un’organizzazione – ha puntualizzato l'assessore leghista – che ci ha permesso di far fronte a tutte le fasi della pandemia, compreso il picco dei mesi scorsi, quando il numero dei posti letto occupati in ospedale era di gran lunga superiore ad oggi: in area medica eravamo arrivati ad oltre 700 ricoverati e in terapia intensiva sono state sfiorate le 80 unità. In quell’occasione tutte le aziende fecero la loro parte, senza fughe in avanti e attenendosi alle indicazioni della Regione, riempiendo concretamente di contenuti il concetto di rete che spesso rimane solo sulla carta per logiche territoriali incomprensibili", l'affondo.

L’ordinanza 3 del 9 marzo 2020 introduce, tra altro, quel principio di flessibilità nell’organizzazione sanitaria che consente alle Asl di attivare nuovi posti in emergenza, riconvertire e rimodulare interi reparti per far fronte alla pandemia, e appunto trasferire i pazienti in altre strutture del sistema sanitario regionale; "sistema sanitario – ha puntualizzato Verì – che è unico e a disposizione dell’intera comunità abruzzese, come è stato dimostrato sempre negli ultimi mesi, al di là delle polemiche politiche. Invito piuttosto i vertici della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila a concentrarsi sui tanti compiti e progetti che sono stati loro affidati. Un lavoro già molto gravoso e impegnativo, che non consente sicuramente di perdere tempo in ulteriori questioni che attengono ad altri".

E qui il richiamo è ai ritardi nei lavori di potenziamento delle strutture e dei servizi, già denunciati dal coordinatore regionale della Lega, Luigi D'Eramo; una "responsabilità precisa del manager, Roberto Testa - l'affondo del deputato aquilano - che rischia di avere pesanti ripercussioni in caso di ulteriore recrudescenza del coronavirus".

Per quanto concerne il laboratorio analisi, "i lavori per l'adeguamento della biologia molecolare, già finanziati all'epoca del dg Rinaldo Tordera, sono iniziati con oltre due anni di ritardo" ha sottolineato D'Eramo; "qualora Testa avesse rispettato i tempi, avremmo potuto processare un numero di tamponi quattro volte maggiore anziché rivolgerci a Teramo o Pescara. Inoltre c'è stato un aggravio di spesa: finora la Asl ha liquidato 3 milioni di euro per i test esaminati dall'Izs". C'è di più: "i lavori per l'emergenza Covid sono iniziati esclusivamente nella Rianimazione dove, a breve, i posti letto saranno ridimensionati da 8 a 6 contro i 16 programmati; serviranno almeno 3-4 mesi. Al Pronto soccorso è stato eseguito solo il primo lotto, il grosso delle opere deve essere ancora autorizzato quindi serviranno ancora altri 2-3 mesi; in caso di recrudescenza del virus, si avranno grandi difficoltà per il cantiere all'interno. Per fortuna grazie al modulo esterno si potranno ospitare 10 malati". Per non parlare della Tac Covid, acquisita solo di recente: "per renderla operativa - ha chiarito D'Eramo - ci vorranno 2-3 mesi".

Quanto al presidio di Avezzano, "i lavori al Pronto soccorso stanno iniziando solo ora, così come in terapia sub-intensiva: occorreranno almeno due mesi. In Rianimazione è stato eseguito il primo lotto, per il secondo serviranno altri 60 giorni e intanto sono stati ridimensionati i posti letto da 6 a 4. Gravi ritardi ci sono anche per il presidio di Sulmona". 

Insomma, il clima è tesissimo e le ripercussioni rischiano di aprire altre crepe in seno al centrodestra all'Emiciclo, con il governatore Marco Marsilio 'stretto' tra la Lega, azionista di maggioranza del suo governo, che difende le scelte dell'assessore Verì e che ha messo nel mirino il manager della Asl 1 Testa per il mancato rinnovo della Cicogna, e Fratelli d'Italia, il suo partito, che ha le mani sull'azienda sanitaria della provincia dell'Aquila e che sta entrando in rotta di collisione con la gestione dell'emergenza imposta dall'assessorato. 

Uno scontro politico in piena emergenza pandemica. 

Ultima modifica il Mercoledì, 10 Febbraio 2021 15:26

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