Venerdì, 12 Febbraio 2021 15:02

Pd: "L'Aquila, obiettivo 'zona bianca'. Ma servono azioni concrete". Critiche a Testa

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"L’Aquila ‘zona bianca’ non è uno slogan bensì un messaggio di futuro".

A lanciarlo il Pd cittadino che, stamane, ha tenuto una conferenza stampa delineando una serie di “azioni necessarie” a salvaguardare l’attuale situazione di bassa incidenza sul nostro territorio e consentire una rapida ed efficace campagna di vaccinazione.

Innanzitutto, è necessaria una "zonizzazione provinciale, per evitare che restrizioni necessarie a fronteggiare criticità locali siano applicate su base regionale e quindi anche su territori in cui la situazione è sotto controllo"; poi, va garantita "l’autosufficienza territoriale, attraverso il potenziamento della capacità di test e tracciamento"; e ancora, va implementata una strategia chiara "per estendere i tamponi anche ai contatti dei contatti e interrompere quindi immediatamente le catene dei contagi e, inoltre, il coinvolgimento dell'Università negli studi sulla risposta immunitaria delle persone vaccinate, indispensabile per avere controllo delle evoluzioni delle varianti al virus".

Attorno al tavolo erano seduti la deputata dem Stefania Pezzopane, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, il capogruppo in Consiglio comunale Stefano Palumbo e il consigliere Stefano Albano che hanno richiamato i cartelloni affissi sulle pareti della sede di via Paganica nel corso della conferenza stampa del settembre scorso, all’alba della seconda ondata che avrebbe travolto il territorio della provincia; ebbene, "le denunce di allora sono ancora attualissime" hanno ribadito.

"Marsilio ha annunciato la ‘zona arancione’ per l’Abruzzo", l'affondo di Pezzopane; "avevamo raggiunto degli standard positivi in regione, che cosa è accaduto nelle ultime settimane? Si parla di incidenza della ‘variante inglese’; ci chiediamo: è vero o non è vero che da parecchi giorni i dati del contagio nell’area metropolitana di Chieti-Pescara erano gravissimi? Perché non si è intervenuti per tempo? Oggi paghiamo lo scotto di questa inefficienza, interventi tardivi e parziali".

Per L’Aquila – ha proseguito Pezzopane – "la zona bianca è un obiettivo raggiungibile, stante l’attuale bassa incidenza; per mantenere la curva sotto controllo, però, servono azioni concrete. In questo senso, riteniamo che le Istituzioni preposte non stiano facendo il loro dovere. Purtroppo, la Asl 1 è divenuta terreno di scontro politico pesante tra Lega e Fratelli d’Italia".

La Lega – ha incalzato Palumbo – "ha iniziato la guerra al manager Roberto Testa soltanto dopo la mancata conferma di Sabrina Cicogna a direttrice sanitaria; delle criticità che oggi vengono denunciate, il deputato Luigi D’Eramo non si era mai occupato. E’ un fatto che la sanità aquilana, in questi mesi, abbia dovuto soccombere su tutti i fronti. A partire dalla gestione dei malati che da Pescara vengono, giustamente in caso di necessità, ricoverati nel nostro ospedale (come sempre accaduto dalla prima ondata ad oggi nonostante i 15 milioni di euro investiti dalla Regione sul covid hospital pescarese), mentre quando sono stati gli aquilani ad aver avuto bisogno di un ricovero, come accaduto nella seconda ondata di contagi, sono stati collocati in condizioni di fortuna nella cappella del San Salvatore adattata all’occorrenza o nelle tende ad Avezzano".

Stesso dicasi per i tamponi molecolari, "con fior di milioni che la ASL dell’Aquila ha corrisposto all’Istituto Zooprofilattico di Teramo, alla ASL di Pescara o ai laboratori privati pur di non convenzionare la nostra Università - la stoccata di Palumbo - che, nonostante le mie battaglie e le rassicurazioni fornite in consiglio comunale dai vertici della ASL e della Regione, ancora viene tenuta fuori. Persino per la sperimentazione sulla risposta immunitaria delle persone vaccinate, la ASL aquilana ha preferito stabilire una collaborazione con l’IZP piuttosto di coinvolgere il nostro Ateneo, nonostante sia dotato degli stessi macchinari".

Per questo – ha chiarito Palumbo – "va perseguita l’autosufficienza territoriale: abbiamo gli strumenti, manca una visione".

Sul covid hospital di Pescara è tornato il consigliere Albano. "Già a settembre scorso ci chiedevamo se l’ospedale fosse per tutti i malati abruzzesi, quanti fossero i posti letto e con quale dotazione di personale. Ebbene, si è capito che a fronte di un investimento di 15 milioni di euro, sono stati attivati 86 posti letto dei 174 promessi per la mancanza di personale. D’altra parte, nel corso della seconda ondata i malati dell’Aquila non sono stati accolti in quella struttura, bensì ricoverati nella struttura G8, nel tendone allestito davanti l’ospedale e persino nella Cappella del San Salvatore. Ribadiamo che non si tratta di campanilismo: è evidente, però, che l’investimento è stato sbagliato e che c’è stato uno squilibrio tra i diversi territori della Regione. Fin dall’inizio avevamo chiesto di ‘spalmare’ le risorse sui diversi ospedali piuttosto che concentrarle su un’unica struttura: evidentemente, avevamo ragione".

Dunque, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci si è scagliato avverso il manager della Asl 1 Roberto Testa. "Il centrodestra ha un atteggiamento tribale, è costituito di tribù che si scontrato su tutto, ed in particolare sulla sanità della provincia. In questo quadro, la nostra comunità politica ha saputo ritagliarsi un rinnovato protagonismo attraverso denunce, che si sono rivelate fondate, e proposte. Ora, tentano goffamente di mettere pezze a colori: si pensi all’annuncio trionfante per aver finalmente dotato il San Salvatore di una Pet definitiva, e ci mancherebbe altro con 200mila euro in cassa; si pensi alla centrale unica del 118: avevamo lavorato ad un progetto da 7 milioni di euro, con i 2,3 milioni donati dall’Emilia Romagna e altre risorse stanziate dalla Regione. Oggi, annunciano un progetto ridimensionato, da 4 milioni di euro: alla donazione dell’Emilia Romagna si sono aggiunti 2 milioni di una donazione della Banca d’Italia. La Regione non ha investito un euro, a proposito di squilibri territoriali".

E in questo quadro, "c’è un manager completamente scollato dal territorio, che ha fatto fuori in poco tempo due direttrici sanitarie, cui va la mia solidarietà pur avendo idee politiche diverse dalle mie; un comportamento agghiacciante, ogni volta si ricomincia da capo. Testa non comunica con la politica, rifiuta il confronto con i sindacati, si nega persino ai sindaci del territorio. Adesso basta. Se gli è rimasto un minimo di dignità, assuma le decisioni conseguenti ad una gestione disastrosa; altrimenti, sia il centrodestra – se ha ancora a cuore il territorio – ad assumere delle decisioni drastiche".

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