E' salito al Quirinale alle 19 in punto; 40 minuti di colloquio per sciogliere la riserva e accettare l'incarico: Mario Draghi ha presentato la lista dei ministri del suo governo.
Il giuramento avrà luogo al Palazzo del Quirinale domani, 13 febbraio, alle ore 12.
Draghi ha 'costruito' un esecutivo misto, sul modello del governo Ciampi del 1993; 8 i 'tecnici', di alto profilo, alcuni fedelissimi dell'ex presidente della Bce, posti in dicasteri chiave: Vittorio Colao all'innovazione tecnologica, Daniele Franco all'economia, il fisico Roberto Cingolani alla transizione ecologica con compiti di coordinamento sul 'Recovery Fund', saranno gli scudieri del Presidente che ha inserito Marta Cartabia alla Giustizia, Enrico Giovannini alle Infrastrutture, Patrizio Bianchi all'Istruzione e Cristina Messa all'Università, confermando Luciana Lamorgese agli Interni.
La poltrona di Sottosegretario con ampi poteri è andata a Roberto Garofoli.
15 invece i 'politici' e qui Draghi si è affidato fedelmente al vecchio manuale Cencelli:
- 4 dicasteri al Movimento 5 Stelle, la forza più rappresentanta in Parlamento (confermato Luigi Di Maio agli Esteri, Federico D'Incà ai Rapporti col Parlamento, Stefano Patuanelli all'Agricoltura, Fabiana Dadone alle Politiche giovanili);
- 3 al Pd (Andrea Orlando al Lavoro, Lorenzo Guerini alla Difesa, Dario Franceschini alla Cultura);
- 3 a Forza Italia (Renato Brunetta Pubblica amministrazione, Maria Stella Gelmini agli Affari regionali, Mara Carfagna al Sud);
- 3 alla Lega (Massimo Graravaglia al Turismo, Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo economico, Erika Stefani alle Disabilità);
- 1 a Leu, con la conferma di Roberto Speranza alla Sanità;
- 1 a Italia viva, con la conferma di Elena Bonetti alle Pari opportunità.
In sostanza, le riconferme negli stessi ministeri rispetto al Conte due sono 7; in più, Patuanelli resta ministro ma passa dallo Sviluppo economico all'Agricoltura e Fabiana Dadone dalla Pubblica amministrazione alle Politiche giovanili.
Persa, di nuovo, l'occasione di garantire la parità di genere: sono soltanto 8 le donne, tra l'altro nessuna espressione delle forze di centrosinistra.
Ecco tutti i nomi:
Federico D'Incà ai Rapporti con il Parlamento
Vittorio Colao all'Innovazione tecnologica
Renato Brunetta Pubblica amministrazione
Maria Stella Gelmini agli Affari regionali
Mara Carfagna al Sud
Elena Bonetti alle Pari opportunità
Erika Stefani alle Disabilità
Fabiana Dadone alle Politiche giovanili
Massimo Graravaglia al Turismo
Luigi Di Maio agli Esteri
Luciana Lamorgese Interni
Marta Cartabia alla Giustizia
Daniele Franco all'Economia
Giancarlo Giorgetti Sviluppo economico
Stefano Patuanelli all'Agricoltura
Roberto Cingolani alla Transizione ecologica
Enrico Giovannini alle Infrastrutture
Andrea Orlando al Lavoro
Patrizio Bianchi all'Istruzione
Lorenzo Guerini alla Difesa
Dario Franceschini alla Cultura
Roberto Speranza alla Salute
Cristina Messa all'Università
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli