Era prevedibile che la nascita del governo Draghi avrebbe creato spaccature in seno alla coalizione di centrodestra 'classicamente' intesa; ciò è ancor più vero in Abruzzo, regione guidata da Fratelli d'Italia che sta duramente all'opposizione dell'esecutivo di larghe intese in cui siedono Lega e Forza Italia.
Con ripercussioni sulla tenuta stessa della maggioranza all'Emiciclo, se è vero che la Lega, con dieci consiglieri e quattro assessori, è azionista di maggioranza.
Per questo, rischiano di fare rumore le dichiarazioni rilasciate dal capogruppo di FdI in Consiglio regionale, Guerino Testa, e dal segretario regionale del partito, Etel Sigismondi, che hanno lanciato un duro affondo avverso il così detto decreto 'Sostegni', "che di sostegno - hanno sottolineato - non ha neppure la parvenza. Corrispondere dall’1,7% al 5% al massimo delle perdite subite annue, significa avere una misura ampiamente insufficiente per migliaia e migliaia di imprenditori a cui sono stati imposti sacrifici pesantissimi".
Un decreto, quello appena varato, "bocciato senza riserve dagli operatori economici e dalle associazioni di categorie - aggiungono gli esponenti di Fratelli d'Italia - che lo definiscono inadeguato sia in termini di aiuti per le singole aziende sia ai fini del rilancio dell’economia dei territori. Una amarezza - quasi senza precedenti – per imprese e lavoratori, dovuta anche alle grandi aspettative tradite nell’apprendere che nulla è cambiato".
Dal nuovo Governo "era lecito attendersi un rapido cambio di passo - proseguono Testa e Sigismondi - a partire dal primo provvedimento che sarebbe dovuto essere un intervento 'ad urto', in grado cioè di restituire liquidità e fiducia. E, invece, tocca prendere atto di essere ancora al tempo delle elemosine di Stato, in barba alle numerose imprese italiane già scomparse - a causa della pandemia e degli scarsi indennizzi governativi - e di tutte quelle che rischiano di non riaprire nel 2021".
L’ultimo rapporto del Censis-Commercialisti sull'andamento dell'economia italiana, pubblicato a novembre 2020, conta 460.000 piccole imprese a grave rischio chiusura: "è in gioco un fatturato complessivo di 80 miliardi di euro e quasi un milione di posti di lavoro. Dopo le cifre irrisorie stanziate con il dl Sostegni – che non consentono alle aziende di coprire neppure i costi fissi – ci aspettiamo che il Governo, subito, inverta la rotta per salvare – come affermano – l’economia del nostro Paese".
Una presa di posizione, durissima, che arriva a qualche ora dal comunicato stampa diffuso dal segretario regionale della Lega Luigi D'Eramo che, al contrario, ha inteso sottolineare la bontà del provvedimento: "La presenza della Lega all’interno della compagine governativa nazionale ha già prodotto i primi risultati concreti: nel recente decreto 'Sostegni' sono state infatti inserite delle misure pensate e fortemente volute da noi. E’ il cambio passo che volevamo", ha rivendicato il deputato aquilano.
"Il provvedimento – ha aggiunto D’Eramo – prevede la cancellazione di 16 milioni di vecchie cartelle esattoriali, con l’impegno di proseguire con una più ampia pace fiscale ad aprile; inoltre è stato varato l’anno bianco fiscale che prevede zero contributi da versare per lavoratori autonomi e partite Iva; a queste misure si aggiungono aiuti per 800 mila liberi professionisti che, fino a questo momento, erano stati dimenticati. Un’altra misura importante è quella che riguarda i lavoratori, anche stagionali, dell’agricoltura e dello sport, attraverso lo stanziamento di 2 miliardi destinati unicamente al comparto del turismo flagellato dalla pandemia. La nostra attenzione alle fragilità si è sostanziata con un fondo straordinario da 100 milioni per le persone con disabilità. Infine, grazie a noi, è stato cancellato il pagamento del canone Rai per bar, ristoranti, alberghi e pubblici esercizi ed è stato previsto un fondo di 4 miliardi per produrre farmaci e vaccini in Italia e per l'acquisto oltre frontiera. Non si tratta della soluzione a tutti i gravi problemi che affliggono il paese – ha concluso D’Eramo - ma è un inizio concreto ed efficace, quello che volevamo".
A leggere le prese di posizione di Lega e Fratelli d'Italia, su questioni che attengono alla vita quotidiana dei cittadini italiani, e dunque anche abruzzesi, si fa veramente fatica a credere che possano governare la regione insieme. Tant'è.