“Apprendo con vivo stupore la decisione della Presidente dell’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari dell’Aquila, Eliana Morgante, di procedere nelle prossime settimane alla chiusura anticipata della Casa dello studente, interrompendo di fatto, senza nessun valido motivo, tutti i servizi imprescindibili da essa garantiti ai moltissimi ragazzi, tra cui tanti fuori sede, che mai come in questo periodo di pandemia dovrebbero sentirsi più tutelati nel loro diritto a proseguire al meglio lo studio e l’apprendimento”.
Ad affermarlo è il consigliere regionale Americo Di Benedetto in merito alla nota diramata dai consiglieri di minoranza del cda dell’Adsu L’Aquila.
“Non tiene, di certo, la risibile scusa addotta dai vertici aziendali sull’eccesiva onerosità dei costi di mantenimento della struttura a fronte dei pochi che usufruirebbero del servizio: ciò rappresenta l’ennesima mancanza di sensibilità verso i propri studenti che emerge nel corso dell’attuale gestione dell’azienda, che si spende poco e in modo inefficiente per i servizi offerti, che andrebbero migliorati piuttosto che tagliati per mere scelte politiche”.
“Tra le evidenti criticità, si pensi al problema ancora irrisolto delle borse di studio ( 367 studenti dell’A.d.s.u. dell’Aquila aspettano ancora, dopo tre mesi, di percepire la borsa con la Regione Abruzzo che ancora non stanzia risorse sufficienti a coprire le graduatorie), come pure a quello attinente il mancato recupero delle nuove sedi individuate sia della casa dello studente che degli uffici Adsu, che la mancata ultimazione dei lavori di ristrutturazione dell’edificio polifunzionale del Polo Universitario di Coppito”.
“Evidentemente, pur nel ruolo di vertice che competerebbe, si fa fatica a comprendere l’importanza di realtà come la Casa dello Studente sul territorio, specie in una città come L’Aquila a forte vocazione universitaria, né la capacità che essa ha di promuovere le relazioni e la solidarietà intergenerazionale attraverso i suoi spazi di aggregazione e incontro sociale, in cui i giovani grazie allo studio spesso possono superare ragioni ed elementi di separazione, una residenza in cui coesistono anche spazi e servizi che valorizzano il suo ruolo di comunità”.
“Esprimo, pertanto, piena solidarietà alla minoranza del CDA dell’A.d.s.u. i cui tre rappresentanti, ora come in altre occasioni, nel pieno esercizio delle proprie funzioni, si battono con costante impegno per salvaguardare l’integrità e la moralità dell’A.D.S.U. a fronte di scelte criticabili e dissennate che troppo spesso promanano dai vertici dell’azienda stessa”.