Sabato, 17 Aprile 2021 12:30

Verso le elezioni, Pd traccia la linea: "L'Aquila va liberata, impegnati a costruire una coalizione larga con chiunque si senta alternativo a Biondi". E sul candidato sindaco: "Lo sceglieremo insieme, no ad egemonie"

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“Biondi, in questi anni, ha tentato di trasformare L’Aquila in un feudo di Fratelli d’Italia, non del centrodestra ma di Fratelli d’Italia. Noi riteniamo che la città, malgovernata e oppressa, vada liberata: non vogliamo farlo da soli, però, sappiamo che in città ci sono straordinarie energie. Per questo, il Pd vuole aprire un percorso di alleanze con i partiti e le esperienze civiche che si sentano alternative a Biondi. Un percorso aperto, pubblico, sui temi”.

Lo ha ribadito, stamane, in conferenza stampa, la segretaria cittadina del Pd, Emanuela Di Giovambattista che, accompagnata dal gruppo dirigente del partito, ha inteso chiarire come, al momento, i dem si stiano concentrando sulla costruzione di un percorso politico largo, capace di elaborare idee e progetti per definire il ruolo dell’Aquila dentro le trasformazioni epocali che stiamo vivendo.

“Non ci interessa il balletto sui nomi del possibile candidato a sindaco: sarà la coalizione, allargata a civici e partiti tradizionali, che indicherà il profilo più giusto per fare sintesi delle proposte che sapremo mettere in campo, con le regole e le modalità che ci daremo. Questa è la linea politica del Pd”, ha sottolineato Di Giovambattista; “ogni altra posizione è da considerarsi personale”.

Accanto alla segretaria erano seduti l’ex sindaco Massimo Cialente, l’ex presidente vicario di Regione Abruzzo Giovanni Lolli, la deputata Stefania Pezzopane, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, i consiglieri comunali Stefano Palumbo e Stefano Albano, l’ex assessore comunale Maurizio Capri, il segretario dei Giovani democratici Paolo Antonelli e i segretari dei circoli cittadini.

Un modo per rendere, plasticamente, la compattezza del partito, e per rispondere alle voci che vorrebbero il Pd lacerato dalle ambizioni dei suoi esponenti più in vista. “Il nostro giudizio sull’operato di Biondi non può che essere negativo”, l’affondo di Di Giovambattista; “i problemi di cui si discuteva in campagna elettorale, quattro anni fa, sono ancora tutti sul tavolo: dallo sviluppo del Gran Sasso alla gestione del progetto Case, dalla ricostruzione alla valorizzazione del patrimonio pubblico, non si è fatto assolutamente nulla. La città non è stata governata. Più che rompere il meccanismo, come prometteva in campagna elettorale, Biondi lo ha inceppato”.

D’altra parte, il sindaco dell’Aquila “non ha saputo dare una visione di sviluppo della città dentro le grandi trasformazioni che stiamo vivendo, in considerazione delle possibilità che potrebbero aprirsi nei prossimi mesi. Penso al Consiglio comunale straordinario di qualche giorno fa, con la discussione sulle infrastrutture che dovrebbero stare dentro il disegno di collegamento dei due mari: Biondi e la classe dirigente del centrodestra semplicemente non si sono presentati, hanno preferito andare a Roma a prendersi il titolo di Capitale dello sport, un titolo farlocco, uno specchietto per le allodole; a chi lo ha fatto notare, come il nostro capogruppo Stefano Palumbo, si è risposto con fare squadrista”.

E’ per questi motivi che “vogliamo costruire una alternativa forte, con tutte le forze partitiche e civiche che vorranno starci – aggiunge Di Giovambattista – dando forma ad un progetto politico capace di restituire una visione al futuro della città, di qui al 2030. Per farlo, non possiamo anteporre all’elaborazione programmatica la discussione sul nome del candidato a sindaco che non sceglieremo da soli ma con le forze di coalizione”.

La segretaria dem non chiude le porte all’ipotesi primarie – “i modi e i tempi della scelta del candidato li definiremo con la coalizione”, ribadisce – ma chiarisce che “non saranno primarie del Pd”, come fu nel 2017, quando, dietro finte primarie di coalizione, si consumò in realtà uno scontro tutto interno al partito tra Americo Di Benedetto, allora ancora iscritto, e Pierpaolo Pietrucci, che dilaniò i dem portando all’esito imprevisto della vittoria di Biondi.

Ultima modifica il Sabato, 17 Aprile 2021 18:10

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