Martedì, 11 Maggio 2021 18:09

Progetto di Porta Leoni, restano i dubbi: in Commissione bilancio rinviata la discussione sulla Delibera di permuta con l'Ater

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Con 16 voti favorevoli – il gruppo di Forza Italia e le opposizioni – 10 astenuti e solo 4 voti contrari (i consiglieri di Fratelli d’Italia eccetto Ferdinando Colantoni, astenuto), la Commissione Bilancio, riunita nel pomeriggio, ha accolto la pregiudiziale di Lelio De Santis che ha chiesto il rinvio della discussione sulla delibera d’approvazione dello schema d’accordo con l’Ater per la permuta del complesso immobiliare di Porta Leoni e dello stabile di via dei Verzieri a Preturo.

Si tratta dell’ennesimo segnale che il Consiglio comunale, ed in particolare dai banchi della maggioranza, invia al sindaco Pierluigi Biondi e al partito di Fratelli d’Italia, ‘colpevole’ di governare senza concertazione con le forze di coalizione.

Ed è un messaggio esplicito, su un progetto rivendicato mediaticamente dal primo cittadino e su cui si è già tenuta una conferenza stampa sebbene il provvedimento non sia stato ancora approvato.

Come noto, lo schema d’accordo prevede l’acquisto dall’Ater, con l’istituto della permuta, delle 50 unità immobiliari più 5 non residenziali ex Incis che, stante al provvedimento, non verrebbero ricostruite per realizzare, in un primo momento 89 parcheggi a raso; l’accordo prevede, inoltre, che l’Ente acquisisca formalmente l’edificio di via dei Verzieri a Preturo, laddove è stata trasferita, a seguito dei lavori d’adeguamento, la scuola primaria della frazione.

Con l’istituto della permuta, la municipalità attribuirà all’Ater fabbricati di sua proprietà; si tratta di 51 abitazioni tra quelle cedute dai proprietari delle case distrutte dal terremoto in seguito alla loro richiesta di contributo per il riacquisto di alloggio equivalente. Di queste, 20 fanno parte del ‘complesso 201’ di Pettino; ce ne sono altre localizzate in via Amiternum, in via San Sisto, in via Martiri di Filetto, in via Maestri del Lavoro e in via Fontesecco.

Il nodo critico, ovviamente, è il progetto strategico di Porta Leoni; il provvedimento, in effetti, lascia parecchi dubbi che non sono stati chiariti in Commissione: di qui, la richiesta del rinvio della discussione sul provvedimento.

Un passo indietro.

Da anni si discute del progetto strategico di riqualificazione di Porta Leoni; già alla metà di giugno del 2017, la passata amministrazione guidata da Massimo Cialente aveva sottoscritto un protocollo d'intesa con l'Ater finalizzato alla permuta del complesso di Porta Leoni con le abitazioni dell'acquisto equivalente. Il progetto urbano unitario prevedeva la realizzazione di un parcheggio interrato multipiano, con la valorizzazione delle mura urbiche e la realizzazione di un'area verde e di un belvedere affacciato sul Gran Sasso. Per l'opera, il Cipe aveva stanziato 4 milioni di euro, con un anticipo di 400 mila euro per la progettazione.

Il primo dubbio riguarda la valutazione del complesso immobiliare: l’intesa sottoscritta nel 2017 stimava un impegno economico di 7 milioni e 400 mila euro ‘schizzato’ a quasi 11 milioni, 3 milioni e mezzo in più. Come è possibile? Audito in Commissione, il dirigente Roberto Evangelisti ha tenuto a chiarire che “qualsiasi permuta tra Enti pubblici non può prescindere dalle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, ovvero dall’utilizzo del Manuale della Banca dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare. Ovviamente – ha aggiunto Evangelisti – la stima prevede la misurazione della superficie lorda degli immobili, comprese le murature esterne e le pertinenze; con gli stessi criteri sono stati valutati gli immobili del Comune indicati per la permuta. E’ importante che le valutazioni siano state effettuate con lo stesso metro di giudizio” ha ribadito Evangelisti.

Non è stato chiarito, però, se il Comune dell’Aquila abbia operato ‘in contraddittorio’ con l’Ater sulla valutazione degli immobili di Porta Leoni.

C’è poi un tema che attiene alla posizione degli inquilini: a leggere la delibera, non si evince ci siano cittadini proprietaria, che abbiano, cioè, riscattato l’abitazione. A domanda del consigliere Angelo Mancini che ha chiesto quanti siano gli assegnatari proprietari e quanti affittuari, e che tipo di accordo si è raggiunto con gli inquilini storici considerato che diverse famiglie non erano d’accordo a procedere con le permute, non è stata data risposta. Per questo, nella prossima seduta dovrebbe essere audito anche il presidente dell’Ater Isidoro Isidori.

L’altro dubbio attiene alla decisione dell’amministrazione attiva di suddividere il progetto strategico da 4 milioni e 750 mila euro in due lotti: il primo, da 1 milione e 380 mila euro (importo a base d’asta: quello effettivo dovrebbe essere inferiore al milione) prevede la demolizione delle palazzine e la realizzazione del parcheggio a raso da 89 posti che dovrebbe impattare per circa 200mila euro. Il secondo, invece, da 3 milioni e 370 mila euro circa, è quello che prevede la costruzione del parcheggio da due piani interrato che dovrebbe ospitare altri 200 posti auto.

E’ evidente che l’intero Consiglio comunale condivida la necessità di realizzare dei parcheggi a servizio del centro storico; tuttavia, il timore è che verrà realizzato soltanto il primo lotto del progetto, lasciando l’ennesima incompiuta. D’altra parte, l’amministrazione attiva ha perso 4 anni e, ora, la sensazione è che si stia rincorrendo l’urgenza di dare una risposta a commercianti e residenti prima delle elezioni comunali.

Una scelta squisitamente elettoralistica, insomma, che guarda all’immediato lasciando nell’indeterminatezza l’intervento complessivo che riqualificherebbe l’intera area del centro storico a ridosso delle mura con la realizzazione di un belvedere verde.

Sul posto, Evangelisti ha inteso chiarire che “il documento preliminare alla progettazione approva l’intero intervento di Porta Leoni. Si è inteso procedere in due lotti per accelerare le procedure. Intanto che procediamo con i disciplinari per la gara relativa alla progettazione del parcheggio interrato – ha sottolineato il dirigente – ci portiamo avanti con le demolizioni; la realizzazione del parcheggio a raso, nelle more della individuazione dei progettisti, dell’approvazione del progetto e della realizzazione delle opere, inciderà pochissimo sull’importo complessivo dei lavori e, intanto, darà una prima risposta alla necessità degli stalli a servizio del centro storico”.

Parole che non hanno convinto affatto i consiglieri comunali; d’altra parte, non è ancora arrivato il parere vincolante della Soprintendenza che sta valutando il progetto dal momento che il complesso insiste su una porzione di mura urbiche medievali.

Evangelisti ha inteso chiarire, altresì, che si procederà all’acquisizione delle aree limitrofe dove insiste un parcheggio privato che verrà eliminato. Ma restano dubbi anche sulla viabilità a servizio del progetto e, per questo, nella prossima seduta verrà audita l’assessora delegata Carla Mannetti.

Insomma, i nodi da sciogliere sono ancora molti.

Ultima modifica il Giovedì, 20 Maggio 2021 18:53

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