La seconda estate covid è alle porte e per i bambini sono aumentati l’impoverimento educativo, ricreativo, formativo e, non da ultimo, relazionale.
"Quest’anno, più di quelli passati, l’offerta data dai centri estivi è di particolare importanza perché segue le chiusure a singhiozzo nelle scuole e precede l’impossibilità per tante famiglie di non fare vacanze perché dovranno fronteggiare anche l’impoverimento economico", sottolinea il capogruppo di Italia viva in Consiglio comunale Paolo Romano.
Eppure il grido d’allarme che lanciano gli operatori dei centri estivi cittadini è fortissimo: "siamo a metà maggio e il Comune non ancora fornisce certezze sulle risorse in cassa del 2020 e sulla programmazione attinente al 2021; basti pensare che l’Ente ha terminato l’anno scorso i pagamenti attinenti al 2018 e al 2019 e ha parzialmente effettuato quelli afferenti al 2020".
Le risorse ferme nelle casse del Comune sono i 172mila euro, assegnati e trasferiti, di contributi straordinari del decreto Bonetti e quota parte dei 120mila euro del piano sociale d’ambito. "Si tratta di circa 250mila euro immediatamente spendibili", incalza Romano. "La mancata programmazione del Comune creerà difficoltà - persino economiche - non solo a tutti coloro che dovranno allestire le prossime proposte socio educative e che al momento brancolano nel buio, ma anche a tutte le famiglie aquilane che si aspettano di godere di un servizio che garantisca il benessere psicofisico e sociale dei loro figli. Mi metto a disposizione fin da ora per aiutare l’assessorato al Sociale nelle difficoltà che evidentemente sta attraversando purché si decida di convocare subito un tavolo di coordinamento con tutti i Centri Estivi della città. È arrivato il momento di fare autocritica e porre rimedio ai ritardi. È arrivato il momento di pensare alle famiglie con i fatti".