“Ringraziamo il Segretario Nazionale di Sinistra Italiana, On. Nicola Fratoianni che, ancora una volta si dimostra sensibile e vicino alle problematiche del territorio abruzzese, portando, con l’allegata interrogazione parlamentare, all’attenzione del Parlamento e del Governo lo scempio che la Regione Abruzzo ha attuato con l’approvazione della Legge sulla riperimetrazione del Parco Sirente Velino”.
Così, in una nota, Pierluigi Iannarelli, segretario Circolo Sinistra Italiana L’Aquila, Stefano Lucantonio, coordinatore provinciale SI L’Aquila, Enrico Perilli, segreteria Sinistra Italiana Abruzzo e Daniele Licheri, eegretario Sinistra Italiana Abruzzo.
“Parallelamente - prosegue la nota - continueremo a portare avanti questa battaglia, che deve essere la battaglia di tutta la comunità abruzzese che ha a cuore il nostro invidiatissimo territorio, ci sono palesi profili di incostituzionalità della norma, faremo ricorso all’Unione Europea e citeremo la Regione Abruzzo per infrazione sui fondi previsti sulla ZPS”.
Di seguito, il testo dell'interrogazione presentata da Fratoianni:
Al Ministro della transizione ecologica
- premesso che: la situazione del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e del Parco naturale regionale Sirente Velino, per ragioni diverse, sta generando preoccupazioni e allarmi in Abruzzo;
per quanto riguarda il Parco Sirente Velino, la Regione Abruzzo recentemente ha approvato la proposta di legge sulla “Nuova disciplina del Parco naturale regionale Sirente Velino e revisione dei confini” che riduce di ben oltre 10.000 ettari l’unico Parco regionale, da anni commissariato, della Regione Abruzzo; da mesi le Associazioni ambientaliste hanno messo in atto una grande mobilitazione al fine di scongiurare la riduzione del territorio protetto, scelta che non appare supportata da alcuna evidenza scientifica o di approfondimento ecologico o anche solo economico e in contrasto con la legge quadro n. 394/1991 sulle aree protette;
la modifica dell’attuale perimetro del Parco Regionale Sirente Velino mette a rischio il raggiungimento delle finalità istitutive del parco compromettendo la reale possibilità di conservazione di specie e habitat e apre alla possibilità di una deregolamentazione dell’attività venatoria, dei tagli boschivi e del consumo di suolo;
l’Abruzzo è conosciuto e riconosciuto per la forte identità della sua natura protetta e ben conservata e su questo punto di forza occorrerebbe investire per rilanciare il Parco stesso, puntando alla conservazione e allo sviluppo del territorio, alla promozione dei prodotti tipici, alla crescita e alla formazione degli operatori, alla fiscalità di vantaggio. La scelta di ridurre le dimensioni del Parco va in direzione opposta e fa perdere l’ennesima occasione di crescita per la Regione;
a parere dell’interrogante esistono gli estremi per valutare di proporre la questione di legittimità costituzionale della norma regionale in questione sia per violazione della legge quadro citata sia perché in contrasto con gli obiettivi e le politiche nazionali e dell’Ue sulla tutela della biodiversità e sul percorso della Next Generation;
in relazione al Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si segnala la lunghissima e, per l’interrogante, inspiegabile fase di impasse che lo stesso sta vivendo dal momento che il Consiglio direttivo, seppur formalmente costituito, manca di un componente; tale organo è composto dal Presidente e da otto componenti, nominati con decreto del Ministro dell'ambiente, sentite le regioni interessate, scelti tra persone particolarmente qualificate per le attività in materia di conservazione della natura o tra i rappresentanti della Comunità del Parco;
il 15 dicembre scorso, l'allora ministro dell’ambiente ha nominato, tra gli altri, l'architetto aquilano Giovanni Cialone che, purtroppo, era scomparso qualche mese prima dell’ufficializzazione della nomina; da quanto si apprende il Ministero in indirizzo avrebbe già a gennaio individuato e designato il nuovo componente del direttivo ma ad oggi la nomina non risulta ufficializzata e dunque, il Consiglio direttivo non è ancora pienamente costituito.
Tale organo svolge funzioni importantissime per la vita del Parco e non essendo ancora pienamente costituito non può esercitare nella pienezza delle sue funzioni; il prossimo 6 giugno andrà in scadenza il Presidente del Parco e l'8 giugno anche il direttore, che dovrebbe essere indicato da una terna di nomi forniti proprio dal Consiglio direttivo;
- si chiede di sapere:
quali iniziative intenda porre in essere, compresa la proposta al Consiglio dei Ministri dell’impugnazione della legge regionale dell’Abruzzo “Nuova disciplina del Parco naturale regionale Sirente Velino e revisione dei confini” per i motivi espressi in premessa;
se, in relazione alla nomina di un componente del Consiglio direttivo del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga non intenda chiarire le ragioni del ritardo nell’ufficializzazione della stessa, essendo stata effettuata la designazione,a quanto pare, già nel mese di gennaio e attivarsi affinché lo stesso organo, finalmente pienamente costituito possa esercitare nella pienezza delle proprie funzioni.