Giovedì, 20 Maggio 2021 18:53

Permuta con l'Ater per il progetto di Porta Leoni: via libera in Commissione

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Dopo il passaggio a vuoto di 10 giorni fa, la Commissione bilancio, riunita nel pomeriggio, con 20 voti favorevoli e 11 contrari ha dato il via libera alla delibera d’approvazione dello schema d’accordo con l’Ater per la permuta del complesso immobiliare di Porta Leoni e dello stabile di via dei Verzieri a Preturo.

Forza Italia, tuttavia, ha chiarito di aver votato il provvedimento "con riserva", in attesa di chiarimenti sul piano parcheggi complessivo: staremo a vedere ciò che accadrà nel passaggio in Consiglio comunale per l'approvazione definitiva. Di certo, si tratta dell'ennesimo attacco politico dei forzisti all'assessora Carla Mannetti.

Lo schema d’accordo prevede che il Comune dell'Aquila acquisti dall’Ater, con l’istituto della permuta, le 50 unità immobiliari più 5 non residenziali ex Incis che non verranno ricostruite per realizzare, in un primo momento, 89 parcheggi a raso; il provvedimento stabilisce, inoltre, che l’Ente acquisisca formalmente l’edificio di via dei Verzieri a Preturo, laddove è stata trasferita, a seguito dei lavori d’adeguamento, la scuola primaria della frazione.

Con l’istituto della permuta, la municipalità attribuirà all’Ater fabbricati di sua proprietà; si tratta di 51 abitazioni tra quelle cedute dai proprietari delle case distrutte dal terremoto in seguito alla loro richiesta di contributo per il riacquisto di alloggio equivalente. Di queste, 20 fanno parte del ‘complesso 201’ di Pettino; ce ne sono altre localizzate in via Amiternum, in via San Sisto, in via Martiri di Filetto, in via Maestri del Lavoro e in via Fontesecco.

Il nodo critico, ovviamente, è il progetto strategico di Porta Leoni; il provvedimento, in effetti, lascia parecchi dubbi che non sono stati chiariti in Commissione.

Come noto, da anni si discute del progetto strategico di riqualificazione di Porta Leoni; già alla metà di giugno del 2017, la passata amministrazione guidata da Massimo Cialente aveva sottoscritto un protocollo d'intesa con l'Ater finalizzato alla permuta del complesso ex Incis con le abitazioni dell'acquisto equivalente. Il progetto urbano unitario prevedeva la realizzazione di un parcheggio interrato multipiano, con la valorizzazione delle mura urbiche e la realizzazione di un'area verde e di un belvedere affacciato sul Gran Sasso. Per l'opera, il Cipe aveva stanziato 4 milioni di euro, con un anticipo di 400 mila euro per la progettazione.

Il primo dubbio riguarda la valutazione del complesso immobiliare: l’intesa sottoscritta nel 2017 stimava un impegno economico di 7 milioni e 400 mila euro ‘schizzato’ a quasi 11 milioni, 3 milioni e mezzo in più. Come è possibile? Audito in Commissione dieci giorni fa, il dirigente Roberto Evangelisti ha tenuto a chiarire che “qualsiasi permuta tra Enti pubblici non può prescindere dalle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, ovvero dall’utilizzo del Manuale della Banca dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare. Ovviamente – ha aggiunto Evangelisti – la stima prevede la misurazione della superficie lorda degli immobili, comprese le murature esterne e le pertinenze; con gli stessi criteri sono stati valutati gli immobili del Comune indicati per la permuta. E’ importante che le valutazioni siano state effettuate con lo stesso metro di giudizio” ha ribadito Evangelisti.

Non è stato chiarito, però, se il Comune dell’Aquila abbia operato ‘in contraddittorio’ con l’Ater sulla valutazione degli immobili di Porta Leoni.

D'altra parte, in risposta ad una interrogazione dei consiglieri Paolo Romano ed Elia Serpetti, nel febbraio 2018, il sindaco Pierluigi Biondi confermava - nero su bianco - che in contradditorio con l'Azienda territoriale, appunto, si era arrivati ad una stima di 7 milioni e 400 mila euro.

E c'è il rischio, dunque, che la Corte dei Conti possa attenzionare il provvedimento.

L’altro dubbio attiene alla decisione dell’amministrazione attiva di suddividere il progetto strategico da 4 milioni e 750 mila euro in due lotti: il primo, da 1 milione e 380 mila euro (importo a base d’asta: quello effettivo dovrebbe essere inferiore al milione) prevede la demolizione delle palazzine e la realizzazione del parcheggio a raso da 89 posti che dovrebbe impattare per circa 200mila euro. Il secondo, invece, da 3 milioni e 370 mila euro circa, è quello che prevede la costruzione del parcheggio da due piani interrato che dovrebbe ospitare altri 200 posti auto.

E’ evidente che l’intero Consiglio comunale condivida la necessità di realizzare dei parcheggi a servizio del centro storico; tuttavia, il timore è che verrà realizzato soltanto il primo lotto del progetto, lasciando l’ennesima incompiuta. D’altra parte, l’amministrazione attiva ha perso 4 anni e, ora, la sensazione è che si stia rincorrendo l’urgenza di dare una risposta a commercianti e residenti prima delle elezioni comunali.

Una scelta squisitamente elettoralistica, insomma, che guarda all’immediato lasciando nell’indeterminatezza l’intervento complessivo che riqualificherebbe l’intera area del centro storico a ridosso delle mura con la realizzazione di un belvedere verde.

Sul posto, Evangelisti ha ha chiarito nel corso della precedente Commissione che “il documento preliminare alla progettazione approva l’intero intervento di Porta Leoni. Si è inteso procedere in due lotti per accelerare le procedure. Intanto che procediamo con i disciplinari per la gara relativa alla progettazione del parcheggio interrato – ha sottolineato il dirigente – ci portiamo avanti con le demolizioni; la realizzazione del parcheggio a raso, nelle more della individuazione dei progettisti, dell’approvazione del progetto e della realizzazione delle opere, inciderà pochissimo sull’importo complessivo dei lavori e, intanto, darà una prima risposta alla necessità degli stalli a servizio del centro storico”.

Tuttavia, il capogruppo di Italia viva Paolo Romano ha richiamato, in Commissione, il comma 6 dell'articolo 35 del Codice degli Appalti - ad oggetto 'Soglie di rilevanza comunitaria e metodi di calcolo del valore stimato degli appalti' - che prevede non si possa frazionare un appalto "allo scopo di evitare l'applicazione delle norme del presente codice tranne nel caso in cui ragioni oggettive lo giustifichino". E non pare questo il caso.

 

Ultima modifica il Lunedì, 19 Luglio 2021 11:50

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