Ore contate per il manager della Asl 1, Roberto Testa.
A quanto si apprende da fonti regionali, infatti, Marco Marsilio sarebbe pronto a commissariare la governance della azienda sanitaria della provincia dell'Aquila.
Ci sarebbe stata un'improvvisa accelerazione.
Come noto, la Regione ha avviato ad inizio maggio il procedimento per la risoluzione del contratto di prestazione d'opera del direttore generale Testa cui vengono imputati "evidenti errori di programmazione nella campagna vaccinale" oltre ad una "insufficiente capacità organizzativa per i test molecolari per la rilevazione del covid", una "insufficiente capacità di contact tracing" dovuta, anche, al mancato "reclutamento delle risorse umane" che, d'altra parte, hanno reso impossibile attivare "posti letti programmati", e una "mancata vigilanza sul corretto monitoraggio della situazione epidemiologica", emersa nei giorni scorsi con il pasticcio sui dati dei positivi nella Marsica.
Non solo.
La Regione contesta a Testa un "atteggiamento ostruzionistico e pretestuoso" nell'applicazione degli adempimenti da rendersi "in attuazione dei provvedimenti programmatori regionali adottati"; in particolare, Marsilio e l'assessora regionale Verì contestano al manager "inerzia operativa nell’attuazione della Rete Covid".
La conclusione del procedimento è fissata per il 3 di giugno ma Marsilio, come detto, sarebbe pronto a forzare la mano col commissariamento.
D'altra parte, il rapporto col manager romano - voluto da Fratelli d'Italia, in una filiera politica che porta dritti alla segreteria nazionale del partito - è logoro da tempo: la rottura definitiva si è consumata con la nomina decisa da Testa di Alfonso Mascitelli a direttore sanitario, con la mancata proroga dell'incarico a Sabrina Cicogna; una mossa che ha scatenato le ire della Lega, mettendo Marsilio in seria difficoltà.
Staremo a vedere che cosa accadrà nelle prossime ore.
Testa, che stamane ha presenziato all'inaugurazione di quattro nuovi posti letto nel reparto di Terapia intensiva dell'Ospedale San Salvatore dell'Aquila, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
Certo è che il commissariamento sarebbe un fallimento politico per la Giunta di centrodestra, e per Marsilio e Fratelli d'Italia in particolare, che avevano voluto la nomina di Roberto Testa e che, oggi, rischiano di lasciare senza governance l'azienda sanitaria provinciale nel pieno di una emergenza sanitaria; e andrebbero dunque spiegati chiaramente i motivi che hanno portato alla scelta del manager romano e le ragioni che potrebbero determinare la sua decadenza.
In politica, ci si dovrebbe assumere la responsabilità delle nomine soprattutto se, come il centrodestra, si richiama il principio dello spoils system.
E' altrettanto chiaro che Testa proverà a far valere le sue ragioni: il contratto dei manager delle Asl è piuttosto blindato, e le cause di risoluzione del contratto vanno opportunamente motivate; altrimenti, il rischio è di soccombere in sede giudiziaria con esborso di ingenti risorse economiche a carico delle casse regionali. E' già accaduto, in questa legislatura: appena insediato, Marsilio ha deciso di far decadere il manager della Asl di Pescara Armando Mancini che, impugnando l'atto, ha visto le sue ragioni riconosciute in primo grado e in appello; un provvedimento "illegittimo", quello della giunta regionale, che ha determinato, dunque, un costo economico e sociale per la Regione e per la sanità territoriale pescarese.