Una due diligence per l'accertamento dei debiti e del deficit regionali, il completamento della Fondo Valle Sangro (“Come ci è stato chiesto da Sergio Marchionne”) per il potenziamento infrastrutturale di una delle aree più industrializzate d'Abruzzo, una legge ad hoc per L'Aquila capoluogo e un'accelerazione dei processi decisionali e amministrativi della Regione per facilitare l'attività delle imprese e l'attrazione di investimenti.
Sono questi i primi provvedimenti annunciati da Luciano D'Alfonso nel giorno del suo insediamento ufficiale come presidente della Regione.
Il passaggio di consegne tra il neo eletto governatore e l'uscente Gianni Chiodi è avvenuto questa mattina a palazzo Silone, in una cerimonia dove a occupare la ribalta è stato soprattutto il vincitore delle elezioni del 25 maggio.
Poche, infatti, le parole pronunciate da Chiodi al momento del congedo. L'ormai ex presidente ha messo in guardia D'Alfonso contro i poteri forti, le lobby e i portatori di interessi che per anni hanno depredato le risorse pubbliche e che continuano a rimanere in agguato e ha promesso un'opposizione “competente e non improvvisata”, che metterà a frutto le conoscenze accumulate nei cinque anni e mezzo appena trascorsi.
Luciano D'Alfonso, da parte sua, ha annunciato una mini rivoluzione copernicana in seno all'ente che si appresta a governare, un riassetto che si concretizzerà anche nel cambiamento di alcune regole non scritte che la prassi ha consolidato, come ad esempio gli orari delle riunioni di giunta, che, ha annunciato, verranno trasmesse anche in diretta streaming: “Le faremo” ha detto D'Alfonso “alle 18 di sera e molte riunioni (solo quelle tematiche però, ndr) saranno trasmesse in rete tramite webcam. Un'altra cosa che vogliamo fare è svolgere i consigli regionali anche al di fuori delle sedi istituzionali, per accorciare le distanze con il territorio”.
Per quanto riguarda la composizione della nuova giunta, D'Alfonso ha fatto capire che i nomi saranno resi noti entro due/tre giorni, anche se prima andrà chiarito come saranno ripartiti i seggi all'interno del nuovo consiglio.
E' probabile, infatti, che i risultati ufficializzati due giorni fa dalla Corte di Appello saranno sottoposti ad un'ulteriore verifica, visti anche i ricorsi depositati da eletti ed esclusi.
A determinare incertezza è soprattutto la provincia di Teramo, con le 8 mila preferenze “tolte” alla lista Regione facile. Un calcolo che ha portato alla proclamazione di Antonio Innaurato (Pd) nella provincia di Chieti. Non è escluso, insomma, che possa esserci una nuova proclamazione.
Chiodi: “L'Abruzzo era come un tossicodipendente, abbiamo fatto andare in crisi d'astinenza le lobby”
“E' stato un grande privilegio poter servire l'Abruzzo come presidente. Sono contento di questa grande esperienza, da oggi servirò questa regione in un altro ruolo, quello dell'opposizione, che è un ruolo importante. Faremo in modo che tutte le conquiste fatte in questi anni non siano cancellate e che non si torni indietro. L'Abruzzo non ha una bellissima storia per quanto riguarda la bontà dell'amministrazione”.
Sono le parole pronunciate dal governatore uscente Gianni Chiodi questa mattina prima del simbolico passaggio della targa istoriata con il titolo di Presidente e i nomi dei governatori succedutisi dal 1970 ad oggi dalle sue mani a quelle di D'Alfonso.
“La nostra” ha promesso Chiodi “sarà un'opposizione competente, non improvvisata, frutto di un'attività che abbiamo svolto per anni. Conosciamo tutto della Regione, i suoi problemi come anche le situazioni positive. Io ritengo che in questi anni nella nostra Regione sia cambiato moltissimo, dal punto di vista comportamentale, il modo di fare politica e non vorremmo che tornassero in voga comportamenti pregressi”.
Chiodi ha voluto lanciare a D'Alfonso un monito: “Non deve incorrere nella tentazione di cedere alle pressioni dei gruppi di pressione e degli interessi particolari delle corporazioni. Quando siamo andati al governo l'Abruzzo era un tossicodipendente, una Regione le cui risorse erano state saccheggiate da lobby antiche e possenti; grazie alla cura che abbiamo somministrato, molte di queste corporazioni sono andate in crisi d'astinenza. Vorremmo che questa crisi d'astinenza continuasse”.
Propedeutica all'avvio dell'azione di opposizione in Consiglio regionale, sarà una verifica all'interno del centrodestra: “La nostra coalizione ha delle cose che non vanno, non è che non sia in grado di valutare chi può interpretare la buona politica e chi no anche all'interno del centrodestra. Ci sono alcuni esponenti che non sono così utli a quello che deve essere un comportamento politico che possa dare ai cittadini una speranza e una rinnovata fiducia nella classe politica”.
D'Alfonso: “Infrastrutture, trasparenza, digitalizzazione e sburocratizzazione gli obiettivi primari”
La due diligence “La prima cosa che faremo è la configurazione di un vero e proprio passaggio amministrativo di consegne, avendo piena consapevolezza della consistenza del deficit, del debito e delle situazioni potenzialmente debitorie. Voglio conoscere nel dettaglio tutti i progetti cui ha dato vita la precedente amministrazione, sia quelli che si trovano in fase di finanziamento sia quelli che sono allo stato di esecuzione, di candidatura o di istruttoria. Tutto questo oggi non è raccolto in un visione unitaria, noi lo determineremo in un unico disegno, credo che avremo bisogno di 10 giorni”.
La Fondo Valle Sangro “I primi provvedimenti riguarderanno, come prima cosa, una scelta di campo per fare in modo che la Val di Sangro, una delle aree più industrializzate della nostra Regione, possa conoscere, come richiesto da Marchionne, la completezza infrastrutturale, in maniera tale che quel sistema produttivo abbia la velocità della trasportistica. La Fondo Valle Sangro sarà oggetto di un provvedimento e di un confronto con Anas nazionale per fare in modo che conosca anche immediatezza di copertura”.
L'Aquila città capoluogo “Altro provvedimento sarà una norma che faciliterà l'erogazione dei servizi da parte dell'Aquila città capoluogo per riaccelerare la vita economica. L'Aquila dovrà tornare a correre e non solo a camminare”.
Regione facile “Il terzo provvedimento che adotteremo sarà una misura amministrativa sulle competenze della Regione. Chi investe e chi vuole farsi carico della produzione di posti lavoro qui deve poter contare su un'accelerazione delle istruttorie, che dovranno concludersi in tempi minori rispetto a quelli impiegati oggi, perché questo è uno dei fattori di attrattiva principale per gli investimenti”.
Trasparenza “Garantiremo piena conoscibilità di ciò che faremo, anzitutto rendendo pubblica l'anagrafe patrimoniale degli eletti e la rivelazione delle amicizie dei consiglieri e del presidente con i portatori di interessi. Faremo in modo che si innovi lo Statuto regionale inserendo una norma che possa permettere ai di cittadini di ottenere la rilettura di procedimenti amministrativi anche qualora fossero in fase avanzata, un po' come avviene con il Capo dello Stato che può rimandare alle Camere un procedimento legislativo. Nello Statuto metteremo in evidenza anche la vocazione economica della Regione, in maniera che si dia forza e resilienza ai provvedimenti che gli uffici emetteranno rispetto, ad esempio, ad investimenti impattanti sul piano ambientale”.
Sanità pubblica e privata “Anche sulla sanità adotteremo una cultura della programmazione nutrita da numeri e da valutazioni e da una filiera che non dovrà essere più solo ospedalocentrica ma centrata su piani sociali e servizi di prossimità sul territorio. Anche il rapporto con la sanità privata sarà basato sulle regole e sulla programmazione anche quello con la sanità privata. La programmazione è il veicolo di tutte le salvezze, tutto quello che non ha funzionato fino ad oggi è figlio dell'assenza di programmazione.
La Giunta, i ricorsi e il rapporto con Giovanni Lolli “Le contestazioni del Pd di Teramo a Giovanni Lolli rappresentano segni filiformi di un dibattito politico che comunque fa bene. Lolli ha oltre la mia fiducia, con lui ho una condizione armoniosa. Sulla giunta mi concentrerò tra oggi e domani, dando per scontato che il provvedimento riguardante la convalida degli eletti sia definitivo. Non mi meraviglio di tutta questa complessirtà, figlia di un arrampicamento letterario e normativo delle legge elettorale. Una legge che dovremo cambiare per fare in modo che ci sia semplicità, veridicità, certezza dei risultati e facilità di applicabilità. Le leggi elettorali non vanno concepite in prossimità della scadenza della consiliatura ma all'inizio del cammino: solo così si è sicuri che non si è vinti dall'interesse di parte. Non conosco elezione – locale, provinciale, regionale, nazionale ed europea - che non sia accompagnata da ricorsi elettorali. Se ci fosse un'elezione senza ricorso mi meraviglierei”.