La grave situazione delle case comunali di San Gregorio entra finalmente in Comune (può sembrare un paradosso ma è una notizia) tramite la terza commissione "Politiche Sociali".
L'Assessore alle opere pubbliche Alfredo Moroni però, invitato dal Presidente Adriano Durante, non è potuto intervenire. Si trovava alla cerimonia di insediamento del nuovo Governo regionale, vicino alla conquista di un posto da dirigente che lo costringerebbe a dimettersi dalla Giunta Cialente.
Al suo posto la nuova dirigente del settore Ricostruzione Pubblica, l'Architetta Enrica De Paolis (colei che dopo un breve interim di Vittorio Fabrizi ha preso il posto di Mario Di Gregorio).
E' stato ascoltato anche il Presidente di Assocasa Franco Marulli (inquilino lui stesso a San Gregorio) che ha ripercorso brevemente l'epopea degli inquilini delle case comunali a partire da quando, dopo l'accoglienza nei campi tenda, sono stati fatti rientrare con gli appartamenti classificati, solo in un primo momento, come "A" (ad eccezione di una palazzina classificata E i cui abitanti sono stati trasferiti nel Progetto Case).
In un secondo tempo invece una nuova classificazione valutava alcuni dei 111alloggi del complesso anche B e C e quindi inagibili. Incomprensibile, quanto vergognoso, che il Comune non abbia comunicato loro più nulla di ufficiale "se non per chiedere gli affitti arretrati" ha ricordato Marulli.
"E' davvero il caso di spendere milioni per il recupero delle abitazioni o si vuole recuperare l'area per altre funzioni? - ha affermato la dirigente De Paolis - I miei uffici però non possono intervenire senza un indirizzo politico del Consiglio".
Parole che sono state apprezzate anche da altri consiglieri sdoganando il discorso - finora quasi tabù - dei Progetti case come "naturali" nuove case popolari.
Ad oggi al Comune spetterebbero circa 37milioni per l'edilizia residenziale pubblica :"I soldi sono pochi e non è opportuno rifare case sbagliate sotto un profilo edilizio ed urbanistico come quello di San Gregorio. Per questo deve essere utilizzato il patrimonio del Progetto Case" ha affermato senza lasciare spazio ad interpretazioni il consigliere Emanuele Imprudente (L'Aquila città aperta).
Ma il punto a cui dare una risposta nell'immediato è un altro: come è stato possibile che dei cittadini siano in case inagibili e quindi pericolose? Certo da parte del Comune allacciare ora una comunicazione con chi è stato finora abbandonato al suo destino, non sarà semplice. Il grado di fiducia è vicino allo zero. Alcune famiglie a San Gregorio hanno fatto personalmente dei lavori in economia stuccando le crepe, e sono tornati a vivere nelle case terremotate. E' successo in Irpinia 30anni fa, è accaduto nell'Aquila delle NewTown Berlusconiane di questi anni. Solo però per alcuni cittadini indigenti di San Gregorio.
"Fino ad inizio anno non si aveva contezza neanche dell'esito delle indagini geologiche in corso a San Gregorio - ha dichiarato il consigliere d'opposizione Daniele Ferella (tutti per L'Aquila) - e nonostante tutto si sono tenute comunque queste persone a loro rischio e pericolo in quelle case. Ricordiamoci che stiamo parlando di persone e quindi è necessario prendere provvedimenti urgenti".
Per il vice presidente del Consiglio Ermanno Giorgi la questione più scabrosa riguarda "la seconda classificazione effettuata. Se è sta fatta dal Comune - ha commentato Giorgi - considererei la responsabilità penale, non si possono mica lasciare le persone così?".
Il problema oltre che grave, insomma, sta diventando anche più vasto del previsto. La politica per la prima volta, sta affrontando il tema della residenzialità popolare in rapporto al patrimonio del Progetto case e gli inquilini di San Gregorio potrebbero diventare i primi ad essere trasferiti nelle New Town non come sfollati.
Anche per questo il Presidente Durante ha annunciato una nuova commissione sul tema alla presenza del Sindaco Cialente, gli assessori Moroni (Opere pubbliche), Di Stefano (Ricostruzione) e Di Giovambattista (Sociale).