Mercoledì, 28 Luglio 2021 11:25

Sirente Velino, le associazioni ambientaliste: "Regione modifichi la legge"

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"Regione Abruzzo modifichi la legge di riperimetrazione del Parco Sirente Velino". 

A chiederlo i rappresentanti di WWF Abruzzo, Italia Nostra Abruzzo, Pronatura Abruzzo, Mountain Wilderness, CAI Abruzzo, Salviamo l’Orso, Touring Club Italiano, Dalla parte dell’Orso, Orso and Friends e Comitato Salviamo il Parco Sirente Velino che, stamane, all'Aquila, hanno voluto fare il punto sulla situazione venutasi a creare dopo che il Consiglio dei Ministri, con una lunga e dettagliata argomentazione, ha deciso di impugnare la legge regionale taglia-Parco.

Il Governo ha messo in evidenza come talune disposizioni si pongano in contrasto con la normativa statale in materia di aree naturali protette e in materia di ordine pubblico e sicurezza e violino l'articoli 117, secondo comma lettera g), h), l) e s) della Costituzione, richiamando in proposito numerose sentenze della Corte Costituzionale.

L’articolato testo dell’impugnativa solleva e sottolinea una serie di illegittimità costituzionali che sarebbero presenti nella legge regionale, dal mancato coinvolgimento degli Enti locali, considerato che le deliberazione dei Comuni attengono non a questa legge ma ad un’altra mai approvata, alla violazione dei principi del PATOM (il Piano per la Tutela dell’Orso Marsicano) che potrebbe determinare anche procedure di infrazione da parte della Unione Europea e rendere più difficile l’eventuale accesso ai fondi del PNRR, dal profilo dell’ordine pubblico e della sicurezza alla tutela paesaggistica, andando in totale contrasto con il Piano Paesistico attualmente vigente determinando gravi disparità di trattamento per i cittadini in quanto consentirebbe il rilascio del condono edilizio anche per edificazioni che non sarebbero state condonabili.

"Emerge, in particolare - hanno spiegato stamane le associazioni - una criticità di fondo nell’impostazione della legge regionale sulla gestione del Parco del Sirente-Velino, quella di affidare la conservazione della natura, bene comune che riguarda l’intera collettività regionale e nazionale, a logiche puramente localistiche", proprio quello che le Associazioni ambientaliste hanno sempre contestato e che ha sostenuto e dato vigore a tutta la movimentazione condotta nell’ultimo anno.

L’impugnativa del Consiglio dei Ministri esplicita proprio questo concetto: la disciplina delle aree protette rientra nella competenza esclusiva dello Stato e le Regioni possono soltanto determinare maggiori livelli di tutela, ma non derogare alla legislazione statale; insomma, deve essere sempre garantito "il nucleo minimo di salvaguardia del patrimonio naturale", che invece la riperimetrazione attuata sembra non assicurare.

Ora è necessario attendere il pronunciamento della Consulta, ma le Associazioni ambientaliste rivolgono intanto un appello alla Giunta regionale e al Consiglio per le rispettive competenze: "si abbandoni la scellerata politica del baratto municipalistico in danno al grande patrimonio naturalistico del nostro territorio e alla scientificità che esso richiede, prima di perdere, oltre che la faccia, anche gli sbandierati fondi del PNRR, a causa della crescente perdita dei necessari requisiti di credibilità. Si prenda in mano la situazione, si apra un tavolo di confronto, di ascolto e di nuova programmazione del territorio e si riveda la legge, determinando così la gestione del Parco regionale senza aspettare la sentenza".

Le associazioni ambientaliste auspicano una profonda riflessione anche da parte del neo presidente del parco Francesco D’Amore che, in qualità di Presidente della Comunità del Parco, tanto ha sostenuto, insieme al commissario Igino Chiuchiarelli decaduto a seguito della nomina del sindaco di Fagnano Alto, questa legge inadeguata e profondamente sbagliata. D'altra parte, in queste ore è emerso che lo stesso Chiuchiarelli è stato nominato, con atto datato 20 luglio, direttore dell'Ente Parco: significa che sarà alla guida dell'area protetta al fianco di D'Amore. 

"Questa potrebbe essere una preziosa occasione per una rinnovata interlocuzione con tutti gli attori del territorio, la Regione Abruzzo, le Amministrazioni comunali, le Associazioni ambientaliste e le comunità locali – sottolineano le associazioni – Noi siamo pronti a fare la nostra parte e a dare un fattivo contributo al dibattito; abbiamo in programma di incontrare i cittadini e di condurre un dialogo aperto che evidenzi le problematiche e le criticità presenti nelle aree del Parco regionale per far emergere le grandi potenzialità di questo territorio che risiedono proprio nel suo valore ambientale, paesaggistico e storico e i conseguenti punti di forza sui quali costruire il rilancio dell’area protetta che tanto abbiamo richiesto e auspicato da anni".

Si avvii anche una nuova fase del Parco che da sempre "è stato considerato terra di conquista per le maggioranze politiche che si sono alternate nella amministrazione della Regione Abruzzo" e che invece "avrebbe bisogno di competenze, capacità innovativa, spirito di iniziativa e, ovviamente, adeguate risorse finanziarie".

Ultima modifica il Giovedì, 29 Luglio 2021 00:17

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