"Dopo la pessima figura fatta nell’ultimo consiglio comunale sulle bollettazioni dei Piani Case, in cui la maggioranza ha fatto mancare di proposito il numero legale al grido di 'è finita la pacchia', facendo passare la fatidica data del 31 agosto, dead line per il pagamenti inviati, oggi è stato definitivamente archiviato l’ordine del giorno presentato dalle opposizioni per stabilire la rateizzazione dell’arretrato dovuto dai cittadini morosi almeno per le fasce con un isee basso. Quello che chiedevamo come opposizione era di dare un preciso indirizzo amministrativo alla rateizzazione: oggi questa azione, bocciata dalla maggioranza, si è trasformata in un semplice 'indirizzo orale', dunque discrezionale".
A dirlo è Paolo Romano (Iv) che commenta così il voto contrario della maggioranza all'ordine del giorno presentato in Consiglio comunale, primo firmatario Lelio De Santis (Crescere insieme).
"Quello che vuole fare questa maggioranza è permettere la rateizzazione sí, ma senza un atto chiaro che la discilplini così da poterla far passare per un favore ad personam o, peggio, così da poterla permettere arbitrariamente", l'affondo del capogruppo di Italia viva.
"Sarebbe un atto gravissimo che ben disegna come si muove questa politica. Il nostro ordine del giorno mirava inoltre a evitare un atto di contrapposizione da parte degli inquilini. Purtroppo ora come allora, il nodo cruciale è soprattutto il calcolo di quelle bollettazioni in cui figuravano e continuano a persistere diverse incongruenze nei conteggi effettuati e poi inviati: ad alcuni inquilini, infatti, è stato chiesto di pagare per la sola superficie interna, ad altri per la superficie interna e per i mq di balcone; altri ancora hanno visto aggiungersi anche i mq del posto auto. Da questo derivano anomalie e sperequazioni anche nei canoni di compartecipazione".
Cosa succederà in caso di vittoria dei ricorrenti in uno dei contenziosi prospettati? Si può accettare di correre il rischio di trasformare l’ammontare da recuperare dai progetti CASE degli anni 2013/2014/2015, pari a 7 milioni di euro, in un debito fuori bilancio che ricadrebbe in capo a tutti i cittadini aquilani? "Sono passati quattro anni e mezzo da quando il centrodestra andava con il megafono nei progetti CASE a denunciare quanto fossero sbagliate le bollette delle utenze degli anni 2013-2014-2015: dicevano che non si dovevano pagare perché andavano ricalcolate; oggi non si può pensare che siano lontani i ricordi di una campagna elettorale fatta di menzogne che sono certo sta per essere replicata tal quale. Quello che continua a mancare è un’analisi sulla gestione dei progetti Case: dall’equo canone per gli ex inquilini Ater e Erp ai servizi comuni carenti ma conteggiati nel canone di compartecipazione, dall’appalto delle pulizie non ancora assegnato agli ascensori fermi da mesi se non da anni. Sono tante le problematiche da verificare e poca la volontà di lavorare della giunta comunale da sempre più incline a occuparsi solo di rifare il trucco a una città piena di problemi".