Giovedì, 14 Ottobre 2021 14:53

8 milioni dal Governo per dissesto e tutela suolo: Regione ferma al palo

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“Ci sono ben 8 milioni di euro sul tavolo e la Regione Abruzzo rischia di rimandarli al mittente perché incapace di intercettare progetti utili da finanziare. Il mittente in questo caso è il Governo, poiché i fondi sono quelli messi a disposizione dal Piano Proteggi Italia, la manovra voluta dal Movimento 5 Stelle e partita durante il Governo Conte, con l’obbiettivo di contrastare il rischio idrogeologico, avviare un risanamento ambientale e la difesa del suolo. Ma, nonostante le risorse a disposizione, a oggi sembra che nella nostra Regione sia tutto fermo e il rischio di vedere persa anche questa opportunità per l’Abruzzo sembra più concreto che mai”.

Ad affermarlo è il vicepresidente della III commissione Agricoltura e Attività produttive di Regione Abruzzo Giorgio Fedele che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa sul tema. “I dubbi che ho espresso giorni fa, e che mi hanno spinto a presentare una serie di accessi agli atti per far luce sulla vicenda, purtroppo sembrano confermati. Il Governo, infatti, ha messo a disposizione per l’Abruzzo circa 8 milioni di euro da destinare a progetti volti a contrastare il rischio idrogeologico, al risanamento ambientale e alla difesa del suolo. La Regione, già dai primi di giugno, avrebbe dovuto richiamare l’attenzione di Comuni e Consorzi di bonifica e invitarli a presentare progetti con queste finalità. Sarebbe stato poi compito di Regione Abruzzo scegliere quali di questi finanziare, stilare una graduatoria di priorità e comunicarla poi al Ministero competente per ottenere i fondi a disposizione sulla base delle valutazioni fatte. Purtroppo però la Regione a trazione Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia è rimasta inspiegabilmente ferma, dal momento che la possibilità di presentare progetti era attiva fino a settembre, per avere il tempo necessario per stilare la suddetta classifica di priorità. Ma fino al 6 ottobre, data in cui abbiamo comunicato pubblicamente le nostre perplessità sulla questione e annunciato un accesso agli atti, sembra che nulla sia stato fatto, e che solo dopo quella data qualche ufficio si sia mosso chiedendo, però, i progetti in tempi strettissimi, entro il 15 ottobre, tali da mettere in difficoltà l’intera operazione e costringere Comuni e Consorzi, che non si sono attivati autonomamente, ad accelerare i tempi. Sembra che a fine ottobre il Governo ritirerà la disponibilità dei fondi all’Abruzzo ridistribuendoli nelle altre regioni”.

Ed è qui che il danno, per qualcuno, potrebbe rappresentare addirittura una beffa. Infatti, tra tutti gli accessi agli atti depositati a Fedele ha risposto esclusivamente il Consorzio di Bonifica Ovest che ha presentato, a oggi, l’unico progetto in Abruzzo. “Il piano del Consorzio comprende interventi finalizzati al recupero ed al miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici attraverso la realizzazione di interventi per la rimessa in efficienza di opere idrauliche e di bonifica con elevato miglioramento dell'opera a salvaguardia del bacino fucense, con conseguente diminuzione del rischio idrogeologico. Sarà quindi effettuata la pulitura dei canali del Fucino, andando a migliorare la prestazione sul piano irriguo e della sicurezza evitando allagamenti e danni all’agricoltura. Il progetto è già esecutivo e cantierabile con un importo di circa 2 milioni di euro. Parliamo di interventi indispensabili che ricadrebbero su un territorio che produce il 40% del PIL agricolo abruzzese e su un contesto che non riceve un finanziamento ormai da decenni. Ma se la Regione non presenterà al Ministero competente la graduatoria dei progetti da realizzare per l’Abruzzo, i fondi andranno persi per tutti, anche per chi ha presentato il progetto”. 

Saranno state queste le motivazioni – incalza Fedele – che hanno spinto la Giunta regionale a non dare alcuna risposta agli accessi agli atti.

“Forse mettere nero su bianco la totale incapacità di reperire risorse fondamentali per un territorio come il nostro, che paga spesso la mancanza di fondi proprio per il dissesto idrogeologico e la cura del suolo, era un’ammissione troppo pesante per chi propaganda continuamente strumentali lamentele verso il governo. Mi auguro che non si perda un secondo di più, e che almeno per quelle realtà che sono state in grado, nonostante l’inerzia della Regione, di presentare i progetti, venga predisposto il corretto iter verso il Ministero. Non fare neanche questo sarebbe un disastro nel disastro, e sarà nostro dovere ricordarlo ogni giorno a Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia, che troppo spesso abbandonano al proprio destino le nostre aree interne. E questo è inaccettabile”.

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