Via libera in commissione Bilancio alla delibera di giunta per il trasferimento al Demanio, a titolo gratuito, della proprietà delle palazzine del progetto Case di Sassa Nsi dove sorgerà la scuola di formazione nazionale dei vigili del fuoco.
Dopo lo stop dei giorni scorsi, con i consiglieri di opposizione che avevano chiesto e ottenuto il rinvio della discussione contestando una discrepanza tra l’oggetto del provvedimento, “Approvazione dello schema di convenzione per la cessione al Demanio delle aree e dei fabbricati”, e il contenuto del deliberato, che invece andava ben oltre parlando già di “trasferire a titolo gratuito la proprietà degli immobili individuati all’Agenzia del Demanio per i successivi adempimenti”, nel pomeriggio l'assise, presieduta dal consigliere Luigi Di Luzio, ha licenziato a maggioranza il documento che, ora, arriverà in Consiglio comunale per l'approvazione definitiva.
La delibera è all'ordine del giorno della seduta di venerdì 29 ottobre.
Sopite le tensioni che erano emerse in seno al centrodestra: nel corso della Commissione del 22 ottobre scorso, a dare la stura era stato il capogruppo di Forza Italia, Giorgio De Matteis, che aveva sollevato una questione tutta politica, ovvero l’insofferenza nutrita da alcuni partiti di maggioranza per un consiglio comunale privato delle proprie prerogative e chiamato sostanzialmente a ratificare decisioni prese dal sindaco e dalla giunta: “E’ una delibera presentata in modo irrituale e irrispettoso, che contiene una documentazione che, per usare un eufemismo, ha qualche problema. Gli atti devono essere redatti correttamente. L’istituzione della scuola di formazione dei vigili, così come quella della pubblica amministrazione, pone una serie di questioni amministrative e politiche che si inseriscono nelle scelte di programmazione per il futuro della città. Come Forza Italia non sosterremo più delibere che non siano state adeguatamente discusse. Ci sono degli aspetti che vanno approfonditi e se questo ritarderà l’approvazione di due o tre mesi non ci strapperemo le vesti”.
Evidentemente, gli aspetti che andavano approfonditi sono stati discussi e chiariti in maggioranza visto il voto compatto espresso dal centrodestra.
Eppure, restano parecchi dubbi sull'iter seguito dall'amministrazione attiva, dalla scelta della localizzazione agli interventi sulle strade e la viabilità, che il progetto non contempla, fino a un 'eccesso di delega' a cui ha fatto ricorso la giunta, che è parsa volersi quasi disimpegnare mettendo tutto in mano al dipartimento dei vigili e all’Agenzia del demanio.
D'altra parte, s'intende realizzare una struttura strategica in una zona alluvionale che si è allagata almeno due volte negli anni passati; il Comitatus Aquilanus non ha mancato di ribadire, in questi mesi, come si stia operando in contrasto con l'articolo 80 della legge regionale 18/1983 e non è assolvente il fatto che, nel post terremoto, e senza pareri tecnici, si sia fatto l'errore di ubicare lì il progetto Case. Di fatto, l'area interessata dall'intervento è una zona agricola irrigua, così normata dal Prg vigente; l'intervento dovrebbe comportare una intesa con la Regione e, poi, una variante urbanistica al PRG vigente con tutte le preventive valutazioni tecnico-ambientale. In questo senso, il Comitatus ha chiesto, inutilmente, "l'adozione di una delibera di Consiglio comunale propedeutica all'intesa; l'atto d'intesa, di cui all'articolo 81 del Dpr 616/77; una perizia geologica preventiva; la trasparenza amministrativa per le aree di sedime e per quelle limitrofe; un parere preventivo del Genio civile regionale, dell'Autorità di bacino e della Protezione civile che assicuri la praticabilità e la sicurezza delle strutture strategiche da realizzare; una Conferenza di servizi preliminare con tutti gli enti interessati a vincoli e tutele; la conferenza di servizi di approvazione finale".
Ci sono poi le famiglie da sgomberare: l'assessore Vito Colonna ha dichiarato in Commissione che una cinquantina di nuclei si sono già trasferiti, una quindicina lo faranno nei prossimi giorni; tuttavia, ci sono ancora una 70ina di famiglie che non intendono lasciare gli alloggi per andarsene altrove. Il consigliere Giustino Masciocco si è chiesto il motivo per cui si sta trasferendo la proprietà delle palazzine prima di averle completamente liberate: "se una decina di famiglie di irriducibili dovessero rifiutare il trasferimento, il Comune, una volta approvata la delibera, non avrebbe più alcun potere di sgomberare gli alloggi. Chi se ne dovrebbe occupare a quel punto?".
A domanda non sono arrivate risposte; così come non sono arrivate risposte al consigliere Angelo Mancini che chiedeva, prima di votare il trasferimento delle proprietà al Demanio, se ci fosse la conformità urbanistica e ambientale per realizzare l'intervento previsto: la sua pregiuziale è stata bocciata.
Aspetti che ci si augura possano essere chiariti in Consiglio comunale.