Scossone in seno alla maggioranza del Consiglio comunale di San Demetrio né Vestini.
A poco più di un anno dall'insediamento del sindaco Antonio Di Bartolomeo, già vicesindaco dell'uscente Silvano Cappelli con cui l'attuale amministrazione si dichiarava in continuità, si sono aperte delle crepe profonde al momento di approvare l'atto costitutivo e lo statuto dell'Azienda speciale territorio e cultura che dovrebbe gestire le Grotte di Stiffe.
Come ricorderete, per volontà della passata amministrazione la gestione del complesso turistico era tornata nelle mani del Comune nel giugno 2018, alla scadenza della concessione ventennale alla Progetto Stiffe spa; da allora, si è andati avanti con appalti di servizi per la fornitura di accompagnamento ai turisti e manuntezione.
La maggioranza dell'epoca aveva deciso di costituire una società in house che potesse gestire le Grotte e le altre ricchezze storico-architettoniche e naturalistiche del Comune di San Demetrio né Vestini; in Consiglio, erano stati già approvati lo statuto e l'atto costitutivo, con i voti, tra l'altro, degli allora consiglieri di maggioranza oggi esponenti del nuovo governo comunale, tra cui l'allora vicesindaco e oggi primo cittadino Di Bartolomeo.
Tuttavia, si è inteso cambiare strada con la costituzione di un'Azienda speciale.
Una decisione che ha spaccato la maggioranza: al momento di votare il provvedimento infatti, all'ordine del giorno dell'assise del 3 novembre scorso, il vicesindaco Alessia Fazio e il consigliere delegato alla cultura, Alessandro Taddei, si sono messi di traverso. L'atto è passato per un solo voto: 6 favorevoli e 5 contrari (Fazio e Taddei oltre ai tre componenti del gruppo di opposizione).
"Un anno fa sono stati approvati lo statuto e l’atto costitutivo della società in house dagli stessi consiglieri che oggi, invece, cambiano idea radicalmente", la denuncia del gruppo San Demetrio Rinasce; "questo dopo aver richiesto l'ennesima consulenza, costata 15mila euro alle casse dell'Ente. Per non parlare delle problematicità relative alla costituzione di un'azienda speciale".
È emerso un forte scollamento in maggioranza - hanno tenuto a ribadire gli esponenti dell'opposizione - "particolarmente grave perché investe la stessa Giunta e su di una vicenda importante, caratterizzante, tra l'altro, il programma elettorale del sindaco eletto. Appare chiaro che il corretto rapporto tra i diversi organi dell’Amministrazione presenti notevoli segni di cedimento. Il sindaco e i consiglieri non hanno ricevuto una delega in bianco, ma hanno l’obbligo di rispettare il mandato che i cittadini hanno loro conferito con il voto, nell’interesse dell’ente. Un mandato che lega le scelte amministrative al programma che è stato presentato in campagna elettorale".