"Il tempo è scaduto".
A dirlo sono Fabio Ranieri di Articolo Uno e Enrico Perilli di Sinistra italiana, tra le forze che stanno animando il percorso di L'Aquila coraggiosa in vista delle prossime elezioni amministrative.
"Da mesi stiamo provando a parlare di temi e non di nomi, con l'organizzazione di una serie di iniziative utili a definire il progetto di città che vorremmo; da mesi stiamo tenendo un atteggiamento aperto e inclusivo, con l'idea che soltanto un fronte ampio e unitario possa vincere le elezioni della prossima primavera", sottolineano.
"Sentiamo come un dovere l'urgenza di offrire un'alternativa vera e credibile alla città, di parlare agli elettori tradizionalmente di centrosinistra, oggi confusi da un'apatia e da un immobilismo che non comprendono, e così alle aquilane e agli aquilani delusi da questi cinque anni di amministrazione miope, chiusa e conservatrice, priva di slancio, che ha 'soffocato' la città in una cappa di silenzio e rassegnazione".
Sia chiaro, sottolineano Ranieri e Perilli: "la priorità deve essere vincere le elezioni, dando forma ad un progetto politico sostenibile e accessibile che guardi lontano, che parli di lavoro, ambiente, cura, bellezza e benessere, per restituire entusiasmo e voglia di partecipare alle cittadine e ai cittadini. Per questo, torniamo a ribadire la necessità che si riunisca il tavolo del centrosinistra per definire, innanzitutto, i confini della coalizione - ci auguriamo i più larghi possibile, senza preclusioni e aperta ai movimenti civici - e per avviare poi un ampio confronto in città sul programma, individuando le modalità condivise per addivenire alla scelta del candidato sindaco".
"Non si pensi di poterlo fare in incontri bilaterali, pure legittimi".
Nelle prossime ore, "ci confronteremo con le altre forze di centrosinistra per convocare il tavolo nel giro di qualche giorno ribadendo lo spirito unitario che ci guida ma pronti a mettere in campo un nostro progetto politico e una candidatura a sindaco. La coalizione non è proprietà di questo o quel partito: non si può più aspettare".