E' notizia di qualche giorno fa: il presidente di Regione Abruzzo Marco Marsilio, insieme al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, ha predisposto un emendamento alla legge di bilancio, che prevede lo stanziamento di 40 milioni di euro finalizzato alla realizzazione di uno studio di fattibilità e alla progettazione della velocizzazione del tracciato ferroviario tra Roma e Ascoli Piceno e il collegamento tra Rieti e L’Aquila.
L’ emendamento è stato approntato "raccogliendo le sollecitazioni dei sindaci dell’Aquila, Pierluigi Biondi, di Rieti, Antonio Cicchetti, e di Ascoli, Marco Fioravanti" - ha spiegato Marsilio in una nota - e prevede "interventi da realizzare sul tracciato esistente, rivisitando il progetto già finanziato dal Cipe nel 2006 in modo da inserire il capoluogo d’Abruzzo lungo la direttrice che da Roma conduce sino ad Ascoli Piceno. Un provvedimento che, se approvato - ha ribadito il governatore - rappresenterebbe il primo passo verso il superamento di un importante gap infrastrutturale esistente tra aree interne e costiere, facilitando la connessione tra il versante adriatico e quello tirrenico, abbattendo i tempi di percorrenza in partenza e in arrivo verso Roma".
Se non fosse che il senatore del Movimento 5 stelle Giorgio Fede ha dichiarato che "quei 40 milioni sono già stati stanziati a luglio".
Col collega pentastellato Gabriele Lorenzoni, ha chiarito Fede, "seguiamo da inizio legislatura la vicenda: siamo veramente sorpresi nel leggere di questo emendamento, ripreso da alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia, che ricalca esattamente un emendamento già approvato a luglio nel decreto 'Sostegni bis', sia nel merito che nelle cifre richieste. La maggioranza, grazie ad un lavoro trasversale delle forze, ha già assegnato, con la Legge 23 luglio 2021, n. 106 articolo 73 - ter, comma 3, proprio 40 milioni per studi di fattibilità e progettazione dei collegamenti ferroviari tra Roma e i capoluoghi di provincia delle zone colpite dal sisma del 2016".
Siamo andati a leggerci il decreto in Gazzetta ufficiale; effettivamente, al comma 3 dell'articolo 73 - ter è scritto testualmente: "Al fine di favorire lo sviluppo delle aree interessate dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, è assegnato alla società Rete ferroviaria italiana un contributo di 40 milioni di euro per l’anno 2021 da destinare:
a) alla progettazione, anche esecutiva, di un primo tratto di ferrovia finalizzata al miglioramento dei collegamenti tra Roma e le aree appenniniche, anche attraverso la revisione e l’aggiornamento dei progetti esistenti già esaminati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile ovvero previsti dal vigente contratto di programma tra il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e la società Rete ferroviaria italiana;
b) alla redazione di studi di fattibilità finalizzati al miglioramento dei collegamenti tra i capoluoghi delle province dell’Italia centrale compresi nel cratere sismico e Roma.
Al comma 4 si legge che "agli oneri derivanti dal comma 3, pari a 40 milioni di euro per l’anno 2021 e, in termini di indebitamento netto e di fabbisogno, a 4 milioni di euro per l’anno 2021 e a 36 milioni di euro per l’anno 2022, si provvede mediante il ricorso all’indebitamento autorizzato dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica il 22 aprile 2021 con le risoluzioni di approvazione della relazione presentata al Parlamento ai sensi dell’articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243. Le risorse di cui al presente comma sono recepite nell’aggiornamento del contratto di programma di cui al comma 1, nell’ambito del quale sono individuati gli specifici interventi di cui alle lettere a) e b) del comma 3".
Dopo anni di interlocuzioni con RFI nelle commissioni parlamentari competenti, audizioni, osservazioni, ordini del giorno, "finalmente siamo riusciti a far approvare questo emendamento, che dal luglio scorso è diventato legge" ha rivendicato Fede. "Quindi, perché mai chiedere qualcosa che è stato già chiesto e ottenuto? Noi continueremo a portare avanti quest’opera e sappiamo bene che serve uno sforzo sinergico, un gioco di squadra tra i rappresentanti politici del territorio, ma atti come questo emendamento dimostrano purtroppo che c’è qualcuno che non guarda neanche il lavoro degli altri e va avanti per la sua strada con l’unico obiettivo di avere inutili titoli sui giornali, senza cura per quanto serve realmente ai territori".
In realtà, a quanto abbiamo potuto apprendere il tracciato previsto per il collegamento da Ascoli e Roma, sostenuto anche dal sindaco marchigiano Fioravanti, col finanziamento per lo studio di fattibilità nel decreto 'Sostegni bis', non passerebbe da L'Aquila bensì da Antrodoco verso Rieti, Osteria Nuova, Fara Sabina (Passo Corese) e, dunque, Roma Tiburtina.
Insomma, bisognerebbe velocizzare il collegamento tra L'Aquila e Rieti. E' probabile, dunque, che l'emendamento sia stato presentato per riproporre l'idea della trasversalità dei due mari, da Ascoli a Roma, con questa modifica di progetto; tuttavia, non è chiaro il motivo per cui non si sia chiesta una modifica piuttosto che ripresentare un emendamento con una nuova richiesta di fondi stante i 40 milioni già stanziati.