La giunta regionale dell’Abruzzo, su proposta dell’assessore Guido Liris, ha approvato il progetto di bilancio consolidato per l’esercizio 2020, che si chiude con un utile di 127,1 milioni di euro.
“Con l’adozione di questo documento contabile, che dovrà poi essere approvato dal Consiglio regionale dopo l’acquisizione della relazione del Collegio dei revisori dei conti”, spiega l’assessore, “gli organi di governo della Regione potranno disporre di fondamentali elementi informativi sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria di un ampio numero di soggetti societari e non, i cui dati di bilancio sono annualmente consolidati con quelli della Regione”.
Si è quindi proceduto, con riferimento all’esercizio 2020, al consolidamento dei bilanci oltre che del Consiglio regionale e dell’Agenzia sanitaria, anche di Tua spa, Abruzzo Sviluppo spa, Abruzzo Engineering spa, Fira spa, Ater di L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo, Arap, Aric e Arta. “L’approvazione del bilancio consolidato”, rileva l’assessore Liris, “costituisce un prezioso momento di riflessione sulla capacità della Regione di definire gli obiettivi strategici da assegnare alle proprie società controllate e ai propri enti strumentali, di governare la loro operatività, di monitorare i risultati dagli stessi conseguiti dal punto di vista economico-patrimoniale e finanziario”.
“Gli eventuali squilibri di bilancio delle società partecipate”, fa osservare Liris, “oltre a determinare una diretta sottrazione di risorse finanziarie alla Regione, finiscono per ridurre la capacità delle stesse di perseguire efficacemente gli obiettivi per i quali sono state costituite”.
“Il bilancio consolidato”, spiega l’assessore, “evidenzia informazioni essenziali che non possono essere rese dai singoli bilanci individuali, né da una loro semplice aggregazione, e, secondo le intenzioni del legislatore nazionale, deve consentire di sopperire alle carenze informative e valutative dei bilanci degli enti che perseguono le proprie funzioni anche attraverso enti strumentali e detengono rilevanti partecipazioni in società, dando una rappresentazione, anche di natura contabile, delle proprie scelte di indirizzo, pianificazione e controllo; attribuire all’amministrazione capogruppo un nuovo strumento per programmare, gestire e controllare con maggiore efficacia il proprio gruppo comprensivo di enti e società; ottenere una visione completa delle consistenze patrimoniali e finanziarie di un gruppo di enti e società che fa capo ad un’amministrazione pubblica, incluso il risultato economico”.