Finalmente, si alza una voce dalla maggioranza di centrodestra alla guida della città sull'isolamento cui il territorio sembra destinato: l'assessora Carla Mannetti, già direttore del Dipartimento trasporti di Regione Abruzzo, che detiene la delega alla mobilità e ai trasporti del Comune dell'Aquila, ha inteso sottolineare come "la scelta di puntare sui treni all’idrogeno" vada rivista perché "può rivelarsi dannosa per le aree interne: rischia di condannare L’Aquila all’isolamento decretando un Abruzzo a doppia velocità, con la fascia costiera dove la rete è elettrificata e l’entroterra destinato ad avere sì locomotori moderni ma su una rete che resta quella di inizio Novecento".
Parole chiarissime.
Stamane, il ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini, intervenuto all'evento 'Italia domani' sulla messa a terra del Pnrr che si è tenuto a L'Aquila, ha ribadito l'importanza dell'investimento sulla velocizzazione del collegamento ferroviario Roma-Pescara aggiungendo che, sulle tratte delle aree interne - a partire da quella che collega Terni a Sulmona passando da Rieti (poi si dovrebbe procedere con la Sulmona-L'Aquila) - si potrebbe sperimentare il trasporto su ferro alimentato a idrogeno.
"Siamo soddisfatti di sapere che l’Abruzzo è proposto come avanguardia dell’esperienza energetica con i treni all’idrogeno", il commento del governatore Marco Marsilio: "qui c’è un debito secolare da parte delle istituzioni nei confronti della mobilità, specie su ferro. Ora si vuole candidare l’Abruzzo a capofila dell’innovazione energetica e va bene: abbiamo solo chiesto garanzie".
Anche il sindaco Pierluigi Biondi ha confermato che c'è una interlocuzione in atto: "c'è un dibattito aperto sui collegamenti ferroviari, c'è stato un tavolo recentemente tra il Comune, la Regione il Ministero e Rfi per discutere di treni ad idrogeno piuttosto che della elettrificazione delle linee. E' evidente che questo territorio deve superare un gap infrastrutturale".
Una ipotesi che non piace affatto a Carla Manetti: "In Abruzzo, di 524 chilometri di linea ferroviaria in esercizio 318 sono elettrificati, pari a circa il 61 per cento dell’intera rete; per anni ci si è battuti presso il Ministero delle Infrastrutture per l’elettrificazione completa andando dunque a intervenire sulla tratta Sulmona-L’Aquila-Rieti e realizzando la bretella di Pratola Peligna che avrebbe consentito il collegamento veloce tra Pescara e il capoluogo. Oggi - l'atto di accusa dell’assessora - si è decretato che non sarà più possibile elettrificare l’intera linea ma questa parte di rete è destinata ai treni alimentati a idrogeno. La differenza è che l’idrogeno non inquina e il diesel sì ma la rete resta quella, vetusta, esistente".
I treni elettrici rientrano nel piano di decarbonizzazione come quelli a idrogeno, ha riconosciuto la Mannetti, "sono non inquinanti ma meno pesanti e quindi con consumi di energia nettamente inferiori: la scelta del governo va dunque in una direzione che può essere interpretata come green ma che non farà altro che confermare una regione a doppia velocità, perché sulla costa la rete è elettrificata e quindi maggiormente performante, mentre nelle aree interne resterà quella di un secolo fa".
Non va infine sottovalutato - ha concluso Mannetti - il fatto che "i treni a idrogeno non sono ancora omologati e si tratterà di una sperimentazione di cui, dunque, non si conoscono gli esiti. Il governo decide insomma di togliere tutte le risorse per l’elettrificazione per una soluzione dai risvolti incerti".