Altra fumata nera.
Da oggi, basta la maggioranza assoluta per eleggere il nuovo presidente della Repubblica, il 50% + 1 dei grandi elettori (505); tuttavia, anche la quarta votazione si è chiusa con un nulla di fatto.
261 le schede bianche, 441 gli astenuti: si tratta dei grandi elettori della coalizione di centrodestra che ha iniziato a 'contarsi', e che resta comunque lontana dalla soglia dei 505; tensione alle stelle tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni dopo il voto di ieri a Guido Crosetto dei fratelli d'Italia che hanno 'strappato' preferenze oltre il loro perimetro. Oggi, la coalizione si è almeno presentata in aula con una linea comune, contandosi e controllandosi a vicenda; Meloni ha insistito fino all'ultimo per tentare una spallata, criticando Salvini per l'apertura a Pieferdinando Casini (la Lega non voterà Casini, "proposto da sinistra" ed "eletto con il Pd", è stato costretto a chiarire il Carroccio in una nota): dopo una vibrante discussione la posizione non è passata, spiegano fonti di Fdi, “solo per preservare l’unità del centrodestra”. Salvini ne è stato sollevato: “Le prove di forza non ci interessano”.
Alla fine, la nota ufficiale dei vertici della coalizione parla della disponibilità di votare “un nome di alto valore istituzionale”.
Ma tira aria di tempesta anche tra i progressisti: fanno rumore, e parecchio, i 166 voti ottenuti da Sergio Mattarella, il 30% circa delle preferenze espresse, segno del dissenso di una parte del M5s, in particolare, che avevano avuto indicazione di votare scheda bianca sebbene sia poi arrivata una nota dall'entourage di Giuseppe Conte, ad urne aperte, che lasciava libertà di coscienza ai grandi elettori: una pezza a colori, una excusatio non petita a significare che non si ha il pieno controllo dei parlamentari. Tra i voti al presidente della Repubblica uscente, però, potrebbero esserci anche grandi elettori del Pd.
Sta di fatto che Pd, Leu e M5s, riuniti poco prima del voto, hanno riconfermato la propria "immediata disponibilità ad un confronto per la ricerca di un nome condiviso super partes, in grado di rappresentare tutti gli italiani".
Una rosa ufficiosa di candidati al momento c'è e comprende: Mario Draghi, Giuliano Amato, Marta Cartabia, Elisabetta Belloni e Sabino Cassese (il bis di Sergio Mattarella resta sempre una opzione possibile). In discesa le quotazioni di Pierferdinando Casini, almeno in queste ore.