Mercoledì, 02 Marzo 2022 12:25

Padovani (Psi): "Basta promesse, Biondi rendiconti sul suo operato"

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"Non passa giorno senza che gli esponenti dell'Amministrazione del Comune dell’Aquila non facciano annunci su nuovi parcheggi, nuove piste ciclabili, nuovi parchi… e chi più ne ha più ne metta! A 90 giorni dal voto è un continuo fuoco pirotecnico di comunicati stampa su opere e cose che il governo cittadino non ha realizzato in cinque lunghi anni e tanto meno potrà realizzare nei tre mesi che mancano alle elezioni. Eppure gli amministratori dovrebbero sapere che in prossimità del voto non si promette ma si rendiconta: a conclusione del quinquennio è obbligo del Sindaco uscente predisporre una 'Relazione di fine mandato' dove vanno dettagliatamente elencati gli obiettivi realizzati, quelli avviati e quelli non realizzati chiarendo le cause ostative che li hanno impediti".

A dirlo è il segretario regionale del Psi, Gianni Padovani.

"Noi abbiamo riletto il Programma di mandato 2017/22: L'Aquila per cinque anni ha avuto molti comunicati stampa e pochi fatti. Eppure l'Amministrazione prosegue anche in queste settimane nella campagna delle promesse impossibili, quando avrebbe un solo dovere: presentare agli aquilani la 'Relazione di fine mandato'. Peccato che poco di rilevante sia stato realizzato: molto poco su mobilità e parcheggi, sullo sviluppo del Gran Sasso, sul Piano Regolatore Generale, sulla ricostruzione pubblica e delle frazioni, su cultura e sport, sul parco urbano di Piazza d'Armi (e che figura con l'Anac!), sulla pulizia strade e sui servizi a frazioni sempre più abbandonate".

I 4/5 delle azioni di programma non sono state realizzate e, quasi sempre, si trattava di promesse relative a realizzazioni di grande impatto per la qualità della vita dei cittadini. "E non saranno certo sufficienti altri tre mesi di promesse per mutare sostanzialmente il quadro opaco di stallo ed immobilismo che ha segnato l'Amministrazione uscente", l'affondo di Padovani.

Che aggiunge: "La responsabilità del Sindaco in carica è più ampia, va al di là della mancata realizzazione della gran parte delle promesse fatte ai cittadini, fatto di per se già molto inquietante. Il Sindaco ha la responsabilità politica di essere stato politicamente subalterno al Governo Marsilio ed aver accettato, forse per disciplina di Partito, una serie di decisioni del Governo della Regione Abruzzo che rischiano di portare le lancette della nostra Città molto indietro nell’orologio della storia. Lo si è visto sulla Sanità, dove l'Amministrazione comunale ha subito senza batter ciglio lo strisciante depotenziamento dell’Ospedale San Salvatore (altro che hub di secondo livello, come declamato nel Programma!) sempre più dimagrito di strutture, di personale e di funzioni. Lo si è visto ancor di più sulle scelte infrastrutturali, laddove L'Aquila è stata emarginata dalle grandi direttrici regionali della mobilità e dovrà accontentarsi del 'trenino sperimentale a idrogeno' mentre la costa avrà le reti strategiche TEN-T".

Il Sindaco dell’Aquila aveva accolto l'elezione di Marsilio definendola occasione storica per la costruzione di una “virtuosa filiera” tra Città Capoluogo e Regione. Alla prova dei fatti "la filiera ha funzionato al contrario, arrecando gravi danni alle future prospettive di sviluppo del Capoluogo di regione. Occorre quindi ripartire dalle prossime elezioni aquilane per dare al Capoluogo la classe politica che merita, in grado di fare sviluppo e contrastare vigorosamente scelte regionali tutte a sfavore delle aree interne. Gli aquilani non vogliono più promesse vuote, ma fatti. Riportare lavoro e attività in città sarà l’obiettivo principale della futura Amministrazione. Proprio per cogliere questo obiettivo di rilancio della Città capoluogo noi socialisti siamo in prima fila nel sostegno a Stefania Pezzopane Sindaco, nel quadro di una coalizione larga e plurale aperta anche ai movimenti civici, per la realizzazione di progetti realistici e rilevanti. Perché L'Aquila merita di più dell'Amministrazione che abbiamo visto all'opera negli ultimi cinque ed opachi anni".

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