Martedì, 08 Marzo 2022 17:40

Di Benedetto: "Immobilismo sta mettendo in crisi la sanità aquilana"

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"L’incontro avvenuto ieri fra management e medici della ASL n.1 si è reso necessario per far fronte a una disfunzione di cui ero già a conoscenza da tempo, più precisamente del grave difetto di approvvigionamento dei materiali, in numero e qualità, per gli interventi chirurgici presso l’Ospedale San Salvatore dell’Aquila. Sostanzialmente, la ASL n.1 non compra più niente, un’anomalia inaccettabile per i tanti pazienti che già scontano una pericolosa riduzione dell’assistenza sanitaria ordinaria a causa dell’emergenza Covid-19".

La denuncia è del consigliere regionale Americo Di Benedetto, candidato alla carica di sindaco dell'Aquila alle prossime elezioni amministrative.

Una gestione, quella della ASL n.1, che da mesi ormai genera imbarazzi e crescente proccupazione, "specie fra il personale medico: per come dilaziona provvedimenti urgenti e per le risorse che non riesce a mettere a disposizione dell'utente (a causa della situazione debitoria aziendale per stessa ammissione dei sui vertici!) in un momento delicato in cui dovrebbero essere implementate piuttosto che ridotte. Un risparmio ci può essere laddove si attui una razionalizzazione oculata delle spese che, però, non sfoci mai in un disservizio: la salute delle persone vien prima dei bilanci".

Ed invece ancora una volta il San Salvatore - "ospedale di primissimo livello e non di prossimità che ha offerto con grande spirito di servizio e solidarietà un aiuto continuo a tutto il territorio regionale nei momenti più critici della pandemia", sottolinea Di Benedetto – "rappresenta la migliore evidenza del drammatico abbassamento dei livelli di programmazione e gestione della sanità cittadina. Come dimenticare anche le note difficoltà degli utenti nel non vedersi garantiti servizi capillari, a partire dalle lunghe attese al Pronto soccorso cittadino così come al CUP, i tempi lunghi d’attesa per visite specialistiche, spesso urgenti, o nel subire la cronica mancanza di medici e personale sanitario, con posti da primario ancora vacanti e personale sotto organico in tutti i settori, in primis quello infermieristico".

Criticità, quest’ultima, che causa inevitabilmente carichi di lavoro insostenibili, liste di attesa lunghissime e diminuzione della qualità delle prestazioni, "motivo per cui gli aquilani, quando possono, incominciano a farsi curare altrove. E’di tutta evidenza l’inadeguatezza della Regione e dei suoi designati politicamente a gestire l’amministrazione sanitaria del nosocomio aquilano, di cui, dinanzi alle troppe difficoltà contingenti, sembrano non avere più il controllo organizzativo e operativo. Troppo spesso ci si dimentica che il servizio sanitario pubblico è universale per definizione e che, quindi, riguarda tutti, motivo per cui meriterebbe maggior attenzione, impegno e sensibilità".

Ultima modifica il Martedì, 08 Marzo 2022 18:14

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