L'Aquila è scesa di nuovo in piazza, nel pomeriggio, per chiedere l'immediato cessate il fuoco in Ucraina.
Ai quattro cantoni, si sono ritrovati attiviste e attivisti con le bandiere della pace; presenti anche le 'Donne in Nero'.
"Abbiamo sentito la necessità come cittadine e cittadini di scendere in piazza e portare la voce del pacifismo anche all'Aquila", le parole di Cristina Palombizio del circolo Arci Querencia; "l'appello è partito dal Querencia ma, in soli due giorni, le forze politiche e sociali, le studentesse e gli studenti dell'Uds, Anpi, Arcigay, Cgil, hanno inteso aderire".
La volontà era di portare una voce che "quasi non si sente", ha aggiunto Palombizio; "parlare di pace, oggi, è diventato difficile. Noi vogliamo ribadire, invece, che riteniamo sbagliata la decisione di inviare le armi alla popolazione ucraina: pensiamo che le armi portino soltanto altra morte. Inoltre, l'Italia e l'Europa si pongono, così, in una posizione che le esclude da futuri negoziati di pace: abbiamo permesso che sia Erdogan a trattare il cessate il fuoco e, di certo, il presidente turco non rapprenta i nostri valori".
Per questo, "vogliamo far sentire la nostra voce: il movimento pacifista c'è, in Italia e in Europa, è organizzato e vuol farsi sentire".