Iniziano a mostrarsi delle crepe nel 'muro' elevato dal centrodestra, piuttosto litigioso fino a qualche tempo fa, intorno alla ricandidatura del sindaco Pierluigi Biondi.
Tra un comunicato e l'altro del così detto tavolo dei partiti e dei movimenti d'area, "uniti - si leggeva in una nota del novembre scorso - per raccontare i cambiamenti della città e i progetti futuri", si sussurra di tensioni per la composizione delle liste.
Chissà.
Di certo, il percorso verso l'approvazione del bilancio di previsione - l'ultimo della legislatura - si sta rivelando difficoltoso: prima il battibecco in Commissione Bilancio tra il vicesindaco Raffaele Daniele e il consigliere Ferdinando Colantoni (entrambi dovrebbero essere candidati nella lista di Fratelli d'Italia alle amministrative del 12 giugno) sul piano economico finanziario per il servizio di gestione dei rifiuti; poi, il venir meno del numero legale nella seduta della stessa assise riunita per alcune modifiche ai regolamenti di Imu e Tari; infine, la presa di posizione del consigliere Daniele D'Angelo che non ha votato il Documento unico di programmazione e il bilancio di previsione che, nei prossimi giorni, arriveranno all'attenzione del Consiglio comunale.
D'Angelo, eletto cinque anni fa nella lista Benvenuto presente, la 'civica' di Biondi, è capogruppo di Coraggio Italia, il partito che fa riferimento al senatore Gaetano Quagliariello, nonché animatore della lista L'Aquila al centro che, proprio con Quagliariello, sta contribuendo a costruire.
Contattato da newstown, D'Angelo non ha voluto rilasciare dichiarazioni, lasciando inspiegato il mancato voto al bilancio.
Tuttavia, si rincorrono da giorni voci su un presunto malumore degli esponenti di L'Aquila al centro, e non solo loro in realtà, indispettiti dalle ingerenze del sindaco Biondi che, si dice, avrebbe 'tentato' alcuni candidati della lista proponendogli di aderire a Fratelli d'Italia; tant'è vero che, i bene informati, lasciano intendere che ci sarebbe una interlocuzione aperta con Americo Di Benedetto, impegnato nella costruzione di una coalizione moderata che, politicamente, potrebbe stuzzicare Quagliariello convinto, da tempo, della necessità di ricostruire un fronte politico centrista e liberale.
E chissà che L'Aquila non possa rappresentare un laboratorio; il tempo dirà.