E' accaduto ancora: in Consiglio comunale, stamane, è mancato di nuovo il numero legale; sommando sedute dell'assise e riunioni delle Commissioni che non si sono concluse per l'incapacità della maggioranza di centrodestra di mantenere il numero minimo di consiglieri presenti, siamo convinti che la legislatura Biondi potrebbe concorrere al Guinness World Record.
Il numero legale è venuto meno al terzo punto all'ordine del giorno ma, in realtà, già al momento dell'approvazione delle determinazioni in attuazione delle previsioni di cui all'articolo 22 bis della legge 108/2021 in merito alla cessione delle aree edificate da varie cooperative e conseguente trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, il primo provvedimento discusso, sono stati alcuni consiglieri di opposizione a garantire, con la loro presenza, il numero legale. La deliberazione riguarda 21 cooperative edilizie che ne hanno fatto richiesta.
Approvata l'integrazione al contratto di servizio con Ama, con cui viene concesso all'azienda un anticipo di 1milione e 200mila euro sul corrispettivo contrattuale dell'intero anno, pari a circa 7milioni e 200mila euro, la seduta si è sciolta allorquando avrebbe dovuto affrontare il piano di riqualificazione Acquasanta Collemaggio, con la riclassificazione urbanistica dei suoli ricompresi tra il perimetro di 200 metri dal muro del cimitero ed il limite della fascia di rispetto definito con deliberazioni consiliari del 2013 e del 2015.
Non ci sono stati scontri in Aula, sul provvedimento; in altre parole, il numero legale non è venuto meno per motivi politici. Almeno apparentemente.
Potrebbe trattarsi di sciatteria, certo; tuttavia, si vocifera da giorni di malumori in seno alla maggioranza di centrodestra sulla composizione delle liste, e non solo tra i referenti di L'Aquila al centro - la lista che fa riferimento al senatore Gaetano Quagliariello - di cui abbiamo scritto in queste ore [qui].
L'iper attivismo del sindaco Pierluigi Biondi che, sussurrano gli esponenti dei partiti di maggioranza, sta agendo da segretario provinciale di Fratelli d'Italia e non da garante della coalizione, con l'obiettivo di portare il suo partito sulla media nazionale delineata dai sondaggi - il 20%, più o meno - attraverso uno sfrontato scouting di persone da candidare, anche se già 'promesse' ad altre liste, rischia di incrinare gli equilibri interni al centrodestra, con Lega e Forza Italia che sarebbero piuttosto infastidite.
Ciò che è accaduto stamane in Consiglio, dunque, potrebbe essere letto come un messaggio d'avvertimento al primo cittadino, considerato pure che, a breve, l'assise dovrà approvare il bilancio di previsio.
Staremo a vedere.