Sfondo rosso, con tratti neroverdi e la bandiera della pace: è il simbolo di L’Aquila coraggiosa, lista di sinistra a supporto della candidatura a sindaca di Stefania Pezzopane, presentata stamane a Villa Gioia dai promotori Fabio Ranieri, coordinatore regionale di Articolo uno, Enrico Perilli della segreteria regionale di Sinistra italiana, dal consigliere comunale uscente Giustino Masciocco, Betty Leone, già assessora comunale della giunta Cialente, e William Giordano del Movimento giovanile della sinistra.
In sala, alcune delle candidate e dei candidati di una lista che ha vinto la sfida di riunire le esperienze progressiste, socialiste, solidali ed ecologiste della città. “In un momento storico in cui la sinistra continua a frammentarsi, siamo riusciti nel piccolo miracolo di tenere insieme tutta la sinistra della città, da quella alternativa, a quella critica e quella di governo”, ha rivendicato Perilli. “Teniamo a rimarcare il grande sforzo che con entusiasmo siamo riusciti a mettere in campo: la sinistra c’è, ed è unita a sostegno della candidatura di Stefania Pezzopane che, lo rivendichiamo con orgoglio, abbiamo sostenuto sin dal primo momento: siamo convinti che non potesse esserci migliore candidatura di questa”.
L’Aquila coraggiosa “è la vera novità di queste elezioni”, le parole di Fabio Ranieri; “è una lista che raccoglie le esperienze che sono state in prima linea, dal terremoto in poi, per battersi per la ricostruzione materiale, sociale, culturale ed economica del territorio, che non hanno mai mollato in questi anni, neanche dinanzi ai cinque anni di governo Biondi. Una lista – ha proseguito Ranieri – fatta di donne e uomini che raccoglie chi, in questi anni, nei partiti, nelle esperienze civiche e nelle associazioni ha dato un contributo vero alla rinascita del territorio. Con i volti delle candidate e dei candidati non facciamo promesse, già raccontano un impegno quotidiano per la città. E siccome i prossimi cinque anni saranno decisivi per uscire dalla fase del post terremoto, credo che di queste donne e di questi uomini la città abbia un gran bisogno”.
L’Aquila coraggiosa si candida ad essere una forza radicale nelle proposte e di rinnovamento in seno alla coalizione democratica e progressista, tant’è vero che i promotori non si candideranno per lasciare spazio “a volti nuovi di cui il Consiglio comunale ha davvero bisogno”.
“Per amministrare una città e fare davvero la differenza bisogna pensare che la politica si fa dalle piccole cose e dal luogo dove si vive e si lavora: questo ci unisce. Siamo convinti che mettere a servizio dell’Aquila le diverse culture della sinistra è possibile se lo misuriamo con i problemi concreti dei cittadini”, ha inteso sottolineare Betty Leone. “E’ la nostra scommessa. Vorremmo portare dentro la coalizione dei temi che riteniamo fondamentali: il primo è il lavoro, che si può declinare in mille modi ed è giusto che si pensi in mille modi per fare dell’Aquila una città dove i giovani possano sperare di rimanere; vogliamo prestare attenzione, in particolare, al lavoro di cura che pensiamo possa trasformare il modo di fare politica e di vivere la città, mettendo al centro la qualità della vita. C’è poi la questione della sanità, della cura per antonomasia, cui bisognerà dedicarsi capovolgendo il concetto stesso di sanità mettendo al centro la salute e costruendo, così, la rete dei servizi per le persone”.
E poi, l’ambizione è dare spazio alla cultura delle donne: “siamo contente e contenti di avere una candidata sindaca, ma non ci basta: non è un simbolo; pensiamo che possa rappresentare, invece, uno sguardo diverso sulla città”. Uno sguardo che è anche quello dei giovani, “un pezzo di città che è stato abbandonato in questi cinque anni – ha proseguito William Giordano - per la mancata ricostruzione delle scuole, per la mancata programmazione di una residenza universitaria, per la cancellazione del Festival della Montagna e del Festival della Partecipazione, per la volontà militare di fermare e allontanare i volontari impegnati a spegnere l’incendio del Monte Pettino, per il tentativo, insomma, di mettere a tacere una partecipazione e una vivacità democratica che c’è sempre stata in questa città e che si è voluto, invano, provare a mortificare”.
L’Aquila coraggiosa, insomma, “rappresenta il coraggio che è mancato al sindaco dell’Aquila in questi cinque anni: Biondi si è comportato da Don Abbondio – la stoccata di Giustino Masciocco - il coraggio non lo ha mai avuto e si è sempre nascosto dietro le responsabilità altrui. Ricorderete il tentativo di fuggire appena un anno e mezzo dopo le elezioni per andarsene in Regione. In questi mesi, non sta facendo altro che spostare gli operai delle opere pubbliche da un cantiere ad un altro, per una finta consegna dei lavori o per una finta inaugurazione. Per fortuna, hanno ricostruito almeno il Ponte Belvedere”, ha ironizzato il capogruppo di Articolo uno. In realtà, “le opere che stanno annunciando e realizzando sono state finanziate dal governo centrale col Pnrr, che il partito del sindaco non ha neanche votato, dalla fondazione Carispaq e da altri canali che nulla hanno a che fare con la capacità amministrativa della maggioranza. Il centrodestra non ha realizzato alcun progetto per L’Aquila: il coraggio che è mancato loro ce l’avrà Stefania Pezzopane nel riportare la città ai fasti che merita”.
In chiusura, è intervenuta proprio la candidata sindaca del centrosinistra: “La presenza di L’Aquila coraggiosa nella nostra coalizione è segno di grandissima qualità. Credo che vada sottolineato che ci si è posti nei confronti della città in maniera aperta, libera, da vero e proprio laboratorio politico: nelle varie vicende politiche che hanno caratterizzato L’Aquila negli anni passati, in competizioni anche importanti, la sinistra e l’area dei movimenti civici si erano riconosciuti in differenti schieramenti. Stavolta è diverso, e voglio mettere in evidenza questa novità: è un fatto politico di grandissimo rilievo. Abbiamo raccolto, e vinto, la sfida di mettere insieme le persone attorno ad un progetto, provando a cambiare effettivamente le cose. E il simbolo, davvero molto bello, racchiude grandi valori mettendo in evidenza, però, lo spirito civico rappresentato dal neroverde che, all’indomani del terremoto, ha avuto una capacità di reazione che in taluni momenti è stata un fattore di salvezza della città. Per questo, sono orgogliosa di avere con me persone e realtà politiche che, in quel momento, hanno aiutato le Istituzioni a capire quale doveva essere la direzione di marcia. Non ci possiamo permettere di disperdere questo straordinario patrimonio”.
E poi ci sono tante donne, in lista, che fanno e faranno la differenza: “L’Aquila vanta donne forti, energiche, a cui va dato spazio; la nostra non può essere più una città misogina. Vogliamo una città plurale, aperta, partecipata, dove si rimettano in funzione i luoghi della partecipazione. E’ mancata la partecipazione in un momento in cui arrivavano risorse ingenti e, in questi frangenti, è fondamentale indirizzare i finanziamenti per soddisfare le esigenze della comunità e non i capricci del sindaco, di un assessore o di un imprenditore. Ci sono questioni che con i fondi disponibili potevano essere affrontate e risolte: non lo sono state, dobbiamo farlo noi; penso al Parco della Luna a Collemaggio, con le risorse dirottate altrove rispetto a scelte che, a fatica, si erano riuscite ad indirizzare, penso alle frazioni, lasciate in stato di abbandono, e cito soltanto la perdita di 40 milioni di euro per la riqualificazione urbana. Insomma, i capricci mettiamoli da parte e mettiamo al centro il bene collettivo utilizzando bene le risorse che, col nostro lavoro, abbiamo portato all’Aquila”.