Domenica, 08 Maggio 2022 18:12

Carta degli aiuti di Stato: si allarga il fronte della protesta in Regione

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Continua lo sciopero della fame del consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci, che ha inteso denunciare, con la sua forma di protesta non violenta, la decisione della giunta regionale di centrodestra di escludere quasi tutti i comuni dei crateri sismici dalla nuova "Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027" che individua le aree territoriali contigue che riceveranno benefici mirati per lo sviluppo economico.

Di fatto, le parole di Pietrucci, si penalizzano così realtà di grande valore produttivo, industriale e aziendale ricadenti nei crateri sismici che non potranno beneficiare della maggiore intensità di finanziamento; al contrario, realtà produttive che operano nelle aree 'agevolate' di recente individuazione avranno solo teoricamente delle possibilità agevolative poiché non hanno risorse disponibili.

Pietrucci chiede la convocazione di un Consiglio Straordinario alla presenza di tutti gli attori istituzionali coinvolti nella vicenda, "affinché si possa comprendere il danno arrecato alle aree interne dell’Abruzzo e si possa discutere se porre rimedio a un errore marchiano o se proseguire scientemente nelle decisioni dannose intraprese".

In queste ore, il consigliere regionale ha avuto un colloquio con il commissario straordinario per la ricostruzione del centro Italia, Giovanni Legnini, che ha chiesto a Pietrucci di desistere dallo sciopero della fame auspicando possa esserci una occasione di confronto; tuttavia, il consigliere dem ha ribadito che andrà avanti fino alla convocazione dell'assise in seduta straordinaria. 

Una richiesta condivisa dai sindaci dell'Aquilano: "I nostri Comuni vivono da anni una drammatica condizione, colpiti prima dalla crisi economica generale poi dal devastante sisma del 2009, poi alcuni anche dai terremoti del 2016 e 2017 e ancora dalla recente pandemia. Gli sforzi per reagire e rilanciare il tessuto produttivo e sociale richiedono scelte coerenti e giuste in grado di valorizzare le opportunità imprenditoriali locali e far fruttare al meglio le risorse disponibili. Per questo condividiamo l’iniziativa di denuncia e di proposta del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci che per dare risalto alla sua protesta sta svolgendo da ieri uno sciopero della fame", hanno messo nero su bianco Fabrizio D’Alessandro (Sindaco di Barisciano), Gianni Anastasio (Pizzoli), Fabio Camilli (Acciano), Paolo Eusani (Prata D’Ansidonia), Giammatteo Riocci (Ocre), Gianclemente Berardini (Gioia dei Marsi), Giammario Fiori (Tornimparte), Franco Pucci (Capitignano), Antonello Gialloreto (Poggio Picenze), Iside Di Martino (Cagnano Amiterno), Valter Chiappini (Lucoli), Mauro Di Ciccio (Rocca di Mezzo), Marco Giusti (Scoppito), Marisa Valeri (Castelvecchio Subequo), Vincenzo Giovagnorio (Tagliacozzo), Rodolfo Marganelli (Goriano Sicoli), Matteo Pastorelli (Castel del Monte), Sandro Chiocchio (Cocullo), Ercole Di Girolami (Campotosto), Giovanni Mastrogiovanni (Scanno), Gennaro Di Stefano (Rocca di Cambio).

"È in gioco il destino di tante imprese e aziende aquilane e teramane che operano nei Comuni dei Crateri sismici che sono stati esclusi dalla Carta degli Aiuti", hanno aggiunto i sindaci. "Se al momento giusto ci fosse stato un coinvolgimento degli amministratori locali e delle categorie produttive si sarebbe evitato l’errore e il danno che rischia di prodursi".

La Giunta regionale abruzzese, alla fine dello scorso anno con la Delibera 696 del 3 novembre 2021, ha approvato – nell’ambito della Programmazione europea 2021-2027 – la Carta degli Aiuti di Stato, cioè la mappa delle aree dove le imprese possono godere di aiuti economici in percentuale superiore a quanto previsto dalla normativa europea; una condizione che diventa un fondamentale fattore di attrattività e di sviluppo imprenditoriale. Infatti le Regioni del centro Italia – Umbria, Marche e Lazio – hanno inserito nella loro Carta tutti i loro Comuni del cratere 2016/2017: in questo modo, le loro aziende potranno utilizzare in percentuale maggiore di quanto previsto le risorse della Ricostruzione economica e quelle del Fondo Complementare del PNRR.

"La nostra Giunta regionale avrebbe potuto e dovuto fare altrettanto: soprattutto perché nella programmazione 2021-2027 la Carta degli Aiuti abruzzese poteva comprendere territori per oltre 720.000 abitanti (mentre la precedente Carta del 2014-2020 ne includeva solo 252.000). Invece la gran parte dei Comuni dei crateri è stata esclusa, compresi alcuni Comuni che già ne facevano parte e i Comuni dell’aquilano e del teramano che hanno subito entrambi i terremoti".

Non si tratta di un argomento difficile o burocratico: è terribilmente semplice! "Le aziende che stanno fuori dalla Carta non potranno usufruire del Credito di Imposta e soprattutto non potranno utilizzare appieno i Bandi per il sostegno alle Imprese: la grande impresa non accederà ad alcun sostegno e la piccola e media imprese potrà utilizzare solo la metà delle risorse a cui avrebbe diritto se fosse agevolata. Insomma le nostre aziende saranno svantaggiate pur potendo contare su grandi risorse finanziarie che lo Stato mette loro a disposizione: infatti il Fondo Complementare previsto dal PNRR per i crateri sismici ammonta a circa 800 milioni di euro. E le imprese abruzzesi che sono fuori dalla Carta saranno penalizzate rispetto a quelle limitrofe delle altre Regioni, subendo una concorrenza assurda e un danno economico irreparabile. Escludere i Comuni del cratere è stato un errore e per evitare un danno tremendo bisogna rimediare chiedendo alla Commissione Europea una modifica della Carta che ricomprenda i Comuni del cratere per sostenere le imprese, l’occupazione e l’economia del nostro territorio".

E il fronte della protesta si è allargato anche ai comuni dell'area omogenea 5; il coordinatore Lanfranco Chiola ed i sindaci di Brittoli, Bussi sul Tirino, Capestrano, Civitella Casanova, Cugnoli, Montebello di Bertona, Ofena, Popoli e Torre de’ Passeri hanno chiesto un incontro al presidente Marco Marsilio manifestando "la più viva preoccupazione per l’esclusione di buona parte dei Comuni ricompresi nel Cratere Sismico 2009 e 2016 dalla Carta degli Aiuti di Stato, la mappa delle aree dove le imprese possono godere di aiuti economici in percentuale superiore a quanto previsto dalla normativa europea. Tale esclusione comporta gravi conseguenze in quanto le Aziende locali non potranno beneficiare del Credito di Imposta. Inoltre, in questo ambito le grandi imprese non avranno diritto ad accedere a sostegni di sorta, mentre le piccole e medie imprese avranno modo di utilizzare solo la metà delle risorse a cui avrebbero diritto se fossero agevolate".

L’esclusione dalla Carta degli Aiuti di Stato - viene ribadito - rappresenta un ulteriore duro colpo inferto a Comuni già duramente provati non solo dal terremoto ma anche dalla grave crisi economica causata dalla pandemia: "si tratta spesso di Comuni delle Aree Interne che vivono il dramma dello spopolamento e della disgregazione del tessuto sociale e che faticosamente, grazie alla tenacia ed alla passione degli amministratori, stanno ora muovendo i primi passi verso un percorso di rinascita e ricostruzione".

Per questo, la richiesta è di emendare quanto sancito dalla Giunta regionale; d’altro canto, la Regione Abruzzo risulta essere l’unica del Centro Italia che ha operato tale esclusione: infatti Umbria, Marche e Lazio hanno inserito nella loro Carta tutti i loro Comuni del cratere 2016/2017, permettendo così alle aziende che ricadono in tali territori di utilizzare in percentuale maggiore di quanto previsto le risorse della Ricostruzione economica e quelle del Fondo Complementare del PNRR".

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