Mentre nelle città si consuma il dramma delle ciabattine infradito utilizzate come calzature da passeggio – per fortuna partito a rilento grazie al tempo incerto – il mondo della monda celebra un compleanno importante.
80 anni e un impero fondato nel 1975, anno della prima collezione, che oggi dà il nome a hotel, ristoranti, una linea di pasticceria e a composizioni floreali. Lo stile inconfondibile riconosciuto e omaggiato in tutto il mondo fa di Giorgio Armani un asso pigliatutto: sport, cinema, musica, televisione… Non c’è campo che non sia stato “rivestito” da questo Re Mida della moda made in Italy.
Un arzillo vecchietto piacentino di 80 anni che da quasi quarant’anni detta legge con una classe al di fuori degli schemi convenzionali. Il paradigma dell’eleganza di Re Giorgio da sempre gioca poco con i colori ma dona assoluta credibilità alle tinte comunemente ritenute “morte”, rivoluzionando le forme proprio in quella sfilata del 1975 in cui esordisce con la collezione per una donna che utilizza la giacca dal taglio maschile, una giacca che però assume più le forme le blazer, mai così femminile: la giacca destrutturata di Armani è l’inizio di una nuova concezione di stile.
Dai racconti della giornalista Renata Molho (autrice della biografia dello stilista Essere Armani) emerge la figura di un ragazzo con altri progetti nel suo cassetto dei sogni, approdato al mondo della moda come vetrinista della Rinascente, deciso a diventare qualcuno, in un periodo in cui tutto sarebbe potuto essere rivoluzionato. E lui ha fatto centro. Ancora oggi più che attivo, sembra non amare particolarmente la moda contemporanea fatta per fare scalpore e continua a segnare le passerelle di tutto il mondo con sobria e raffinata eleganza. E la sua partecipazione in prima linea all’attività dell’azienda gli permette di mantenere inalterato uno stile che è garanzia di un marchio.
Dive e divi lo rincorrono per avere le sue creazioni nei loro camerini e a testimoniare questo è stata rimarcata la sua presenza nell’ultimo Festival di Cannes, gli ultimi Oscar e l’italianissima cerimonia di premiazione dei David di Donatello – per citarne alcuni – ma non c’è evento degno di tale nome nel quale non venga sfoggiato un Armani.
Per le tasche dei comuni mortali l’Emporio Armani e la più recente A/X Armani Exchange che non daranno l’ebbrezza dei lussi da red carpet, ma che rendono più accessibile l’alta moda. Anche il mondo della cosmesi si è piegata al fascino del brand e riconosce un posto di tutto rispetto nell’alta profumeria a dei prodotti di qualità. Insomma, se proprio non riuscite ad avere un pezzo firmato da Re Giorgio nell’armadio, potete sempre ambire a conservarne uno in bagno!!
Aumentano le rughe del suo fondatore, ma lo stile Armani non invecchia mai e, piaccia o meno l’idea, è un vanto nazionale come pochi se ne sono visti negli ultimi anni.
Quindi Buon Compleanno dagli estimatori, dagli appassionati, dagli amanti dell’eleganza senza tempo.