Lunedì, 12 Settembre 2022 22:10

Programma di mandato Biondi: gli interventi delle minoranze

di  Redazione

Le minoranze hanno sottolineato alcuni aspetti che, a loro giudizio, sono contraddittori, nell'esposizione del programma di mandato del sindaco Biondi 2022 - 2027. Interi capitoli, riguardanti il sociale e i diritti civili, sono completamente assenti. Come non si vede come potrebbe essere la città nel 2027. Comunque ecco gli interventi delle minoranze:

Eva Fascetti (Pd) ha sottolineato la necessità di investire di più per la sanità. Il nostro ospedale, oramai, viene puntualmente spogliato anche delle professionalità. Si trovano difficoltà a reperire gli strumenti basilari per svolgere l'attività ospedaliera. Si chiede perciò al sindaco di farsi parte in causa, affinchè nell'assemblea ristretta dei sindaci, da lui presieduta, si possa in qualche modo trovare dei correttivi a quanto sta succedendo.

Alessandro Tommasoni (Passo Possibile) Le linee di indirizzo del sindaco Biondi sono vuote, di corto respiro, non c e programmazione e strategia, manca una reale visione della città del futuro. E sopratutto manca una definzione temporale di cio che si vuol fare, le priorità del 2017 sono ancora priorità. In tutto cio' si taglia fuori la collaborazione propositiva dell opposizione, come avvenuto nella gestione dei fondi del PNNR, in cui si e' esautorato colpevolmente il ruolo del consiglio comunale oltre che il confronto partecipato con le realta economiche e sociali della città , preferendo l'unilaterale approvazione delle schede delle operazioni finanziarie. La cultura non e' solo perdonanza (che deve diventare una fondazione culturale) e grandi eventi , e'recuperare i luoghi identitari una volta preposti allo svago (su tutti del teatro comunale che si sa?). La gestione della vivibilità in centro storico pecca di immobilismo :non si e riausciti a contemperare i le esigenze dei vari portatori d interesse(residenti, giovani, commercianti, turisti, forze dell ordine), tralasciando colpevolmente il disagio sociale crescente che ha portato all acdentuarsi del fenome o della movida violenta (convocheremo come passo possibile a breve, sottoscritta da tutta la minoranza, 3 commissione consiliare per fase di ascolto sul problema). Sempre sul centro storico l'accessibilità sconta la mancanza di parcheggi cronica e inefficiente pedonalizzazione (senza preliminare studio dei flussi e della qualità urbana) e ztl insufficiente, pulizia e decoro (i cui interventi non necessitano di essere richiesti da un consigliere comunale ma dovrebbero essere la normalita'). La gesrione politica della sanita in citra ha reso il san salvatore da ospedale di eccellenza un ospedale di prossimita', grqve la carenza dei servizi essenziali (cup, pronto soccorso, blocco delle assunzioni, eppure e definito nel programma di mamdaro "L'Aquila era e resterà uno dei punti di forza del sostema sanitario regionale"! L'Aquila non deve essere politicizzata ma amministrata, non utilizzata impropriamente da chi ha solo interesse a guadagnarsi posti al sole o per tornaconti personali

 

Simona Giannangeli (L'Aquila Coraggiosa) È evidente, nel programma di mandato, l'assenza assoluta di visione generale del territorio amministrato. Si legge nell'incipit della riscoperta dell'identità dell'Aquila, capoluogo di regione. In realtà, mai come adesso il capoluogo è svilito e marginalizzato. Sulla ricostruzione non si comprende il destino dell'ingente patrimonio abitativo del Comune. Il centro storico è ormai un consumificio esasperato e, al tempo stesso, uno scenario vuoto, senza scuole pubbliche, solo istituti religiosi. Due le scuole restituite alla comunità, peraltro con percorsi avviati dall' amministrazione Cialente. La Mariele Ventre, sotto dimensionata e la scuola dell'infanzia di Arischia, sovradimensionata. Questo è il gravissimo risultato della o.essa lettura del tessuto sociale. Si legge nel programma di mandato di posa di prime pietre per altre scuole, ma chiedo della scuola dell'infanzia I maggio di Pile, dove pochi mesi fa è morto un bambino. Perché non è stata riaperta? Quali le responsabilità del Comune su una struttura comunale dove perde la vita un bambino? Inclusione: assenza di donne e uomini, bambine e bambini, linguaggio neutro e privo di contenuti. Non vi è declinazione di genere, non si nominano le discriminazioni di genere, le pari opportunità, i diritti delle persone, visione scarna è di tipo assistenzialistico. Sanità, il sindaco è responsabile della sanità, deve impedire la sanità concorrente, deve riferire sulla continuità assistenziale, sulle dimissioni sicure, sui livelli minimi di assistenza, sull'Adi. La sanità evidenzia la marginalizzazione del territorio. Perché non si realizza, ad oggi, la centrale regionale del 118 all'Aquila, con fondi stanziati dal 2009?

Lorenzo Rotellini (L'Aquila Coraggiosa) Leggendo il programma di mandato ho cercato di capire cosa ci fosse oltre lo stile Wikipedia dei vari capitoli. La cosa assurda è che manca un’idea di città, mancano le tempistiche delle idee e soprattutto mancano i cittadini in queste pagine. Vi è solo un’esaltazione dell’amministrazione. È emblematica la mancanza di un capitolo sul lavoro, soprattutto guardando i dati ISTAT 2021, dove L’aquilano fa registrare tassi di disoccupazione altissimi tra giovani e donne. Per questo inverno e negli anni successivi rischiamo di avere la parte più fragile della popolazione in seria difficoltà. C’è bisogno da parte della politica di una riflessione sulle condizioni del nostro territorio. Sulla Ricostruzione, dei 16 milioni di euro a disposizione per il settore "rigenerazione urbana" del Pnrr, l'82% vengono destinati a interventi da realizzarsi in centro storico, dove vive meno del 10% della popolazione aquilana, mentre alle frazioni e alle periferie vengono dedicate poche righe. Sul centro storico non vi è un’idea su come debba essere organizzato, forse c’è bisogno di stabilire aree residenziali, per la vita notturna, amministrativa. Manca il piano parcheggi, la regolamentazione delle attività commerciali, servizi e soprattutto capire a che punto siamo con la pedonalizzazione. Su inclusione, accoglienza ed integrazione non vi è una proposta. Questa vuole essere l’amministrazione che discrimina i cittadini come successo con i buoni spesa durante il Covid? C’è l’intenzione di prevedere un ricovero di emergenza per persone senza casa e senza vitto, o vuole essere l’amministrazione che voleva abbattere la Mensa di Celestino? Sul diritto allo studio viene fatto solamente un accenno. Bisogna far notare però la situazione dell’ADSU che ancora non intraprendere la ricostruzione della Casa dello Studente, si sono ridotti drasticamente i posti letto e rischiamo di perdere dei posti di lavoro. È così che intendiamo L’Aquila città universitaria? C’è bisogno di un tavolo di confronto tra le istituzioni su come organizzare la città realmente a misura di studente universitario. In conclusione forse c’è bisogno di maggiore discussione e partecipazione sulle decisioni sul futuro della città ed in particolare su come verranno utilizzati i fondi del PNRR.

Stefano Albano (Pd) Quello di Biondi non è un programma di mandato ma piuttosto un compitino elettorale. Non una parola sul lavoro, a fronte di dati ISTAT preoccupanti che ci dimostrano come fra il 2017 e il 2020 nel cratere aquilano si siano persi 3000 posti di lavoro e abbiano chiuso 1000 imprese. Di certo non può dirsi che è colpa del comune alla luce di molteplici fattori, ma il governo cittadino colpevole lo diventa nel momento in cui non ne parla e non si pone il problema. Così come gli ultimi bando per gli aiuti alimentari restituiscono il quadro di circa 1300 nuclei familiari in difficoltà o sotto la soglia della povertà. Quale strategia, quali soluzioni ha in mente l'amministrazione? Non pervenute sul programma di mandato. E poi la sanità, si faranno 2 Dea di II livello in Abruzzo si o no? E l'amministrazione farà una battaglia in tal senso? Quale visione su PNRR sanità? Solo spesa edilizia oppure strategia ammodernamento investendo su tecnologie e telemedicina? Tutto ciò conferma che si tratta di un programma assolutamente insufficiente dinanzi alle epocali che l'Aquila dovrà affrontare; un compitino elettorale volto a usare i fondi PNRR per costruire consenso piuttosto che una visione.

Stefania Pezzopane (Pd) “Linee Programmatiche senza una direzione di marcia, senza una missione. La sensazione è che l’amministrazione lo abbia fatto tanto per adempiere ad un obbligo di legge, ma senza crederci. Per fortuna che c’è il PNRR (non votato in Parlamento da FdI per 5 volte) perché la gran parte delle cose previste sono grazie ai fondi che abbiamo portato con il Fondo complementare al Recovery e con Restart e le leggi nazionali di bilancio, sennò non sapevano che scrivere. Manca un progetto con tempi precisi ed una task force sulle scuole da ricostruire. Oggi riaprono nei Musp dopo 13 anni. Tragicamente. Un misto di autocelebrazione e di raccolta di obiettivi di alcuni settori. Le prime 4 righe sono una offesa ad una città e ad un territorio che lotta dal 6 aprile con le insegne neroverdi. In quelle 4 righe sembra che il mondo inizi nel 2017. E poi però si citano come fossero cose prodotte da loro il GSSI, MAXXI, Cantieri dell’Immaginario, stabilizzazioni, fondi ricostruzione, Pnrr e tanto altro che è frutto del nostro lavoro. Non una parola sui problemi del lavoro e delle imprese. Addirittura ci si vanta della sanità a L’Aquila mentre non si dice nulla sul destino dell’ospedale: sarà DEA di 2’ livello o no? Non una parola sul futuro della Perdonanza, come se la visita del Papa non avesse dato una missione precisa, ne’ sul Giubileo del 2025 e sul rapporto con Roma. Si fa o no la fondazione? Mancano i dati tragici sul mercato del lavoro e sulla analisi demografica: dati utili su cui c’è omertà che parlano purtroppo di invecchiamento della popolazione e di una situazione occupazionale che vengono omessi. 10 righe per le frazioni, paesi totalmente abbandonati dal Comune. Ma sono chiacchiere, la verità è che non ci sono nemmeno con il Pnrr grandi impegni ne’ per le frazioni ne’ per le periferie. Faremo la nostra parte, le nostre proposte, ma oggi la presentazione delle Linee programmatiche sembrava un pianto greco. Una delusione. All’insediamento del Sindaco grande cerimonia, furono invitati tutte le istituzioni oggi non c’era nessuno. Sembravamo in clandestinità. Oggi che si discuteva e decideva il progetto futuro per i prossimi 5 anni in totale isolamento. Su tante questioni ignorate o maltrattate incalzeremo ogni giorno: ricostruzione, prg, scuole, sanità, lavoro, questione sociale, ambiente.

Paolo Romano (L'Aquila Nuova) Le linee di mandato 2022 - 2027 dimostrano ancora una volta la mancanza di visione di città di questa amministrazione. La cosa più grave però accade quando si mette a confronto il programma di mandato 2022/2027 con il programma del primo mandato Biondi. Scompaiono la rigenerazione urbana, come quella di Valle Pretara, di San Gregorio e Monticchio, la volontà di perseguire vocazioni differenziate per i territori di quartieri e frazioni, il bando delle periferie, la ricostruzione di centro e frazioni con regole certe e tempi certi, la sicurezza stradale, la pubblica sicurezza, il ponte Belvedere, il mercato coperto, il polo fieristico. Si è voluta cancellare l’attività dell’assessorato all’urbanistica dimostrando di non credere neanche al lavoro dell’ex assessore Ferella, così come la volontà di risolvere la problematica della Delibera 58/2009 (le cosiddette casette provvisorie), tanto sbandierata in campagna elettorale o di regole certe e di servizi essenziali nel centro storico cittadino. Mentre il sindaco Biondi sarà libero di votare nel suo seggio il 25 settembre, i residenti del centro neanche questa volta potranno beneficiare del loro seggio, così come di farmacie, edicole, parcheggi, scuole. Non sono state analizzate neanche le emergenze attuali, come il caro bollette e il post COVID: sanità e sociale sarebbero dovute diventare vere colonne portanti del programma di mandato. Si sarebbe dovuto rilanciare il Dea di secondo livello del San Salvatore, le soluzioni per le tante criticità di personale e di strumentazione, le estenuanti liste di attesa del nostro nosocomio. Si sarebbe dovuto ammettere il fallimento e i ritardi delle politiche sociali comunali nell’ultimo quinquennio, costruendo una prospettiva di certezza nelle azioni, nelle risorse e nei tempi tanto sulla povertà che sulla disabilità: una pianificazione di contrasto alla povertà e alle nuove necessità emerse in questo travagliato presente, la convenzione dei centri diurni, gli assegni di cura, il Dopo di noi che non può essere quello pensato dall’amministrazione con gli appartamenti di via Filomusi Guelfi, la vita indipendente. È mancata l’opportunità di farsi vedere maturi davanti al secondo mandato, sconfessando gli sforzi di Biondi che tenta di accreditarsi come leader di una solida classe dirigente.

Ultima modifica il Martedì, 13 Settembre 2022 10:16

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