La CGIL questa mattina ha convocato le assemblee di tutto il personale per tre presidi all’esterno del consiglio comunale, di quello regionale e della prefettura per affrontare la situazione della Campomizzi e portare su di essa l’attenzione delle istituzioni.
Fuori dal consiglio comunale vi era una partecipazione nutrita di lavoratori e studenti, presenti Andrea Frasca della Filcams Cgil, Miriam del Biondo dell’FLC Cgil e francesco Marrelli segretario generale della CGIL della provincia dell’Aquila.
La protesta delle lavoratrici e dei lavoratori nasce dal fatto che a partire dal 1° ottobre due terzi dei lavoratori dello studentato saranno mandati a casa, si deve questa condizione alla decisione da parte dell’ADSU di inserire nel bando per le studentesse e gli studenti e dunque nella gara d’appalto l’utilizzo di una solo palazzina delle tre che compongono l’ex caserma Campomizzi.
Questa scelta oltre a ridurre la quantità di posti letto messi a disposizione per la residenzialità studentesca, prevede la riduzione di tutti i servizi e dunque il taglio di un ingente numero di lavoratori.
A questo quadro già di per sé tragico per i dipendenti per le loro famiglie, si aggiunge un elemento non da poco, infatti l’azienda vincitrice dell’appalto non ha risposto alle richieste di incontro rivoltegli dai sindacati, rifiutando così ogni tipo di dialogo.
La CGIL si è rivolta dunque all’ispettorato del lavoro, richiedendo come da procedura che quest’ultimo si faccia garante di un incontro ma il rischio è che tale procedura arrivi a compimento troppo tardi.
La richiesta avanza dalla Cgil è quella di allargare il bando e con esso l’appalto a tutte e tre le palazzine della Campomizzi, cosa che veniva richiesta dai sindacati dagli studenti e dai lavoratori ben prima della pubblicazione del bando, modo tale da incrementare il numero dei posti letto e mantenere il livello occupazionale a tutela dei lavoratori.
Nel frattempo le istituzioni non sono rimaste a guardare infatti il consigliere d’opposizione Lorenzo Rotellini a nome delle minoranze ha depositato un ordine del giorno che sarà discusso in Consiglio nel quale si impegna il sindaco a costituire un tavolo di confronto permanente su “L’Aquila città universitaria” tra Comune, Regione, ADSU, organizzazioni sindacali e associazioni studentesche con l’obiettivo di garantire il Diritto allo Studio e migliorare i servizi sul territorio; Ad attivarsi nei confronti della Regione e dell’ADSU affinché venga ricostruita la Casa dello Studente con un numero di posti letto non inferiore a 400; affinché si faccia chiarezza sul futuro delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ADSU e che si salvaguardino i posti di lavoro; affinché si faccia chiarezza sul destino dei lavoratori del portierato, dopo le dichiarazioni della Presidente dell’ADSU.
Inoltre il Consigliere Rotellini con la consigliera Pezzopane hanno richiesto che una delegazione dei lavoratori venga ascoltata all’interno della conferenza dei capigruppo che si svolgerà immediatamente dopo il consiglio
Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci che questa mattina era presente al sit-in di protesta e che in una nota ha detto:
È stata riaffermata la necessità di tutelare tutti i lavoratori dell’ADSU e di assicurare i servizi agli studenti senza ridurre l’offerta di posti letto, mensa, sale studio.
L’assetto immobiliare, infrastrutturale e logistico di tutte le attività per il diritto allo studio universitario dovranno essere oggetto di un apposito tavolo di confronto con l’Ateneo, il Comune dell’Aquila, i sindacati, l’AMA e tutti gli Enti e i soggetti interessati.
Se L’Aquila vuole realmente essere la Città della Conoscenza, si devono investire risorse, progetti e idee in attività che migliorano la qualità della vita e della formazione per incentivare e attrarre la presenza di nuovi studenti.
I ritardi, gli errori e le sottovalutazioni commesse dall’ADSU in questi anni devono immediatamente lasciare il posto ad una gestione più attenta e rispettosa dei diritti di studenti e lavoratori e dell’identità della nostra città.
"Con i colleghi consiglieri Di Benedetto e Stella e insieme ai lavoratori e agli studenti, abbiamo incontrato l’assessore Pietro Quaresimale e il direttore generale della Regione Antonio Sorgi. È stata riaffermata la necessità di tutelare tutti i lavoratori dell’ADSU e di assicurare i servizi agli studenti senza ridurre l’offerta di posti letto, mensa, sale studio. L’assetto immobiliare, infrastrutturale e logistico di tutte le attività per il diritto allo studio universitario dovranno essere oggetto di un apposito tavolo di confronto con l’Ateneo, il Comune dell’Aquila, i sindacati, l’AMA e tutti gli Enti e i soggetti interessati. Se L’Aquila vuole realmente essere la Città della Conoscenza, si devono investire risorse, progetti e idee in attività che migliorano la qualità della vita e della formazione per incentivare e attrarre la presenza di nuovi studenti. I ritardi, gli errori e le sottovalutazioni commesse dall’ADSU in questi anni devono immediatamente lasciare il posto ad una gestione più attenta e rispettosa dei diritti di studenti e lavoratori e dell’identità della nostra città".