Sabato, 01 Ottobre 2022 10:50

Marcozzi interviene sul tema dell'aborto in Abruzzo "Basta scappatoie"

di  Tommaso Cotellessa

La Consigliera regionale Sara Marcozzi è intervenuta sulla condizione della tutela del diritto all’aborto nella regione Abruzzo.

“I numeri che leggiamo dalle agenzie di stampa sui medici obiettori, e le linee di indirizzo fissate da Regione Abruzzo nel 2021, rischiano di mettere ostacoli al diritto delle donne di decidere liberamente l'interruzione di gravidanza.” Queste le parole della consigliera “Invece di seguire pedissequamente la legge e le linee di indirizzo del Ministero della Salute, che prevede la somministrazione del farmaco Ru486 anche nei consultori, nel nostro territorio ci si è continuati a nascondere dietro alla formula della forte raccomandazione di somministrazione in ambito ospedaliero”.

Marcozzi sostiene che il diritto all’aborto non viene garantito nelle modalità indicate dalla legge, si è preferito andare alla ricerca di quelle che la consigliera chiama “scappatoie inaccettabili”.

Le percentuali di medici obiettori che leggiamo dalle agenzie di stampa fanno riflettere: nella Asl di Pescara e di Chieti si supera il 90%, in quella di Teramo si arriva all'80%, all'Aquila il 75%.

La Consigliera Marcozzi inserisce nel dibattito anche il tentativo, di un anno fa, di istituire una legge regionale sui bimbi mai nati con cui la Asl avrebbe provveduto alla sepoltura di un feto di età inferiore alle 28 settimane, “Il tutto” sottolinea “ignorando completamente il dolore e il tormento che possono esserci alle spalle di una scelta come questa per una donna. Mi sono messa personalmente di traverso a quel progetto di legge, tanto che perfino la Commissione regionale Pari Opportunità ha dato parere negativo perché illegittima e incostituzionale. Mi auguro che non ci siano altre sveltine su questa linea da parte della Giunta”.

Nel concludere Marcozzi ha annunciato che porterà in sede di Consiglio Regionale questa tematica e ha dichiarato “Su questa materia prevale la normativa nazionale su quella regionale; quindi, la sola cosa che deve essere fatta è rispettare le prescrizioni dello Stato. E se i consultori sono tra le strutture autorizzate a somministrare la Ru486, devono essere attrezzati di conseguenza.”

Ultima modifica il Sabato, 01 Ottobre 2022 13:32

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