Si è svolta questa mattina, una seduta della terza commissione del Consiglio Comunale sul tema della sanità ed in particolare sulla gestione della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila e dell’Ospedale San Salvatore. O almeno così avrebbe dovuto essere.
La commissione è stata costellata da problematiche sin dal principio, ci sono stati problemi con la registrazione degli interventi, a causa di problemi tecnici, per poi passare ai problemi politici.
Un tema, come quello della sanità, importante e centrale nel dibattito pubblico, che investe tutta la città, ha trovato una commissione che non è stata all’altezza del tema trattato.
Per l’occasione, al fine di porre al centro le reali difficoltà, e per tentare di dare una risoluzione a queste ultime, erano stati convocati, per essere auditi, sia i sindacati sia il direttore generale Romano, ma quest’ultimo non si è presentato, giustificando la sua assenza, con la motivazione di avere impegni improrogabili.
Ci si è dunque trovati, dinanzi ad una commissione all’interno della quale non vi era alcun interlocutore istituzionale o che avesse delle competenze sul campo. Non vi era il direttore generale, a cui porre quesiti, non vi era il sindaco dell’Aquila, che ricordiamo è presidente del comitato ristretto dei sindaci, non vi era un suo delegato o un assessore competente a cui rivolgersi.
L’unica funzione di questa commissione, poteva essere quello di discutere delle difficoltà che sono sotto gli occhi di tutti, ma senza che nessuno potesse dare alcun tipo di risposta, si è rivelata completamente inutile.
L’unico intervento interessante, ma carico di preoccupazioni, è stato quello del dottor Alessandro Grimaldi, convocato in qualità di segretario regionale della Anaao, il quale ha dipinto il quadro tragico in cui verte la sanità locale.
Grimaldi, ha sottolineato che, i problemi che ci si trova ad affrontare, non nascono oggi, riguardano la gestione della sanità dal terremoto ad oggi. Le principali criticità travolgono il personale, a causa di norme nazionali e regionali. Inoltre, il medico ha sottolineato come, nel territorio aquilano, non ci si sia accorti che con il covid si è aperta una finestra per investire e stabilizzare molte persone, ma, parole di Grimaldi “abbiamo un apparato amministrativo che fa acqua da tutte le parti per questo non siamo stati pronti a cogliere questa opportunità”. Ricordiamo che, nell’ospedale di Pescara, nell’emergenza Covid, sono state assunte 400 persone mentre a L’Aquila alcuni reparti potrebbero rimanere senza personale. C’è un serio rischio per la salute di questa città, l’ospedale è un presidio fondamentale di sicurezza. Rischiamo di perdere, seriamente, importanti servizi nel nostro ospedale.Grimaldi ha anche sottolineato che non si fanno più concorsi da primario dal 2017.
Altro problema gravoso è quello che riguarda i materiali che scarseggiano anche a causa di una gestione basata sul risparmio e del contenimento della spesa, che troppo spesso dimentica la qualità. Per non parlare delle chilometriche liste di attesa che con il covid hanno assunto misure ciclopiche. “Bisogna agire velocemente e affrontare le esigenze. Il miglior prezzo non può essere l’unico criterio all’interno della gestione della sanità” ha dichiarato Grimaldi nel suo intervento “Ricordiamoci tutti che il compito della Asl è fare l’interesse del paziente”.
“A L’Aquila sulla sanità c’è stata molta disattenzione, altrove non è così. Stiamo costruendo una sanità che vive un disagio medico che è a un punto di non ritorno. La politica regionale dovrebbe interrogarsi di più su questo tema anche riconoscendo che la ripartizione dei fondi covid è stata evidentemente ingiusta. Bisogna ammettere che la colpa non è tutta del professor Romano. Non si investe da anni. Non si è avuto il coraggio di supportare politicamente le decisioni dei direttori generali. Ciò è molto grave e bisogna tener presente che quando si investe poco, la sanità diventa asfittica.” Questo il duro, sincero e obiettivo intervento di Grimaldi.
Un intervento utile e necessario, peccato che non fosse presente nessuno in grado di dare risposte e che per di più l’intervento non è stato registrato, venendo meno a quanto stabilisce il regolamento, secondo il quale le sedute devono essere pubbliche, verbalizzate e registrate.
Le reazioni delle opposizioni sono state durissime. Stefania Pezzopane ha sottolineato la gravità della mancanza del direttore generale. “Deve impegnarsi con noi. Un lavoro come questo non può essere portato avanti da un’autorevole commissione consiliare senza avere un dialogo con il manager. Ritengo necessario che ci venga fissata una data per un appuntamento con il dott. Romano per la riuscita del nostro percorso”.La tensione da parte delle opposizioni è cresciuta sempre di più con il passare dei minuti tanto da portare alla proposta di rinvio della commissione avanzata dal consigliere Paolo Romano il quale ha rilevato gli invalidanti problemi tecnici e la gravissima mancanza di interlocutori in grado di intervenire nel merito della questione, questi due elementi hanno portato ad alzare i toni del dibattito tanto da portare la consigliera Giannangeli, a parlare di situazione gravissima e vergognosa.
“L’importanza del tema che siamo venuti a trattare richiedeva un diverso approccio. C’è un problema tecnico, ma non si può nascondere il problema politico. Mancano il sindaco, il direttore, l’assessore preposto, per un tema come la salute di tutti noi, confronto che, in questa commissione, non può essere svolto. Coloro che dovrebbero rispondere non si sono presentati. Se questo è il modo con cui la Asl, nei suoi vertici, e la politica si approcciano alla sanità lo trovo un atteggiamento vergognoso" queste le arole della Consigliera.
Anche la Consigliera Iorio e il Consigliere Verini, si sono uniti a coloro che chiedevano il rinvio, per una riconvocazione della commissione, dopo la risoluzione dei problemi tecnici ed in presenza delle istituzioni competenti. Nel momento in cui si è andati a votare la pregiudiziale proposta da Romano però, le opposizioni non sono riuscite a farla approvare, nonostante l’astensione di parte della maggioranza. Questo ha comportato l’abbandono dell’aula da parte di tutta l’opposizione unita.
Il presidente della commissione Fabio Frullo ha dunque deciso di chiudere la commissione adducendo problemi tecnici.
In conclusione un nulla di fatto.
I sindacati non sono stati auditi, l’unico a parlare è stato Grimaldi, le cui parole però resteranno solamente un qualcosa di leggendario dato che non ne resta alcuna prova. Gran parte della seduta è stata occupata dal litigio sulla motivazione per giustificare il rinvio. Tra chi reputava impossibile svolgere la riunione per mancanza di chi di dovere, e chi non voleva assolutamente ammettere che ci fosse un problema politico. Baruffa, microfoni non funzionati, aule mezze vuote e problemi tecnici usati come scudo.
Questo è quanto accaduto nella commissione di oggi, se si è parlato di sanità non ce ne siamo accorti. Il grido del dottor Grimaldi è rimasto inascoltato…