A chiusura del Festival Riscoprire l’Europa, otto giorni di spettacoli per un finanziamento di 800mila euro (700mila di fondi ministeriali e 100mila presi dal bilancio comunale), non posso far altro che girare a Biondi la stessa domanda che lui fece nel 2018 a Marco Da Ponte, segretario generale di Action Aid Italia, sul Festival della Partecipazione e chiedergli quali vantaggi in termini di dati e cifre reali, il festival Riscoprire l’Europa ha portato al territorio oltre ad un report dettagliato sulle cifre spese.
Se necessario sono disposto anche a depositare una interrogazione nel merito, ma non credo che il sindaco voglia sottrarsi dal fornire spontaneamente quello che lui stesso chiede ad altri.
Era l’autunno del 2018 infatti quando Biondi rinfacciò agli organizzatori del Festival della Partecipazione i circa 180mila euro dei quali aveva beneficiato nel 2017, cifra ritenuta dal sindaco spropositata per una manifestazione di quattro giorni che comunque aveva garantito quasi sessanta eventi tra convegni, dibattiti, presentazioni di libri, workshop, concerti e spettacoli, richiamando in città numeri importanti sia in termine di presenze che di partecipanti.
A molti sembrò che Biondi stesse mettendo le mani avanti soprattutto per i ritardi della sua struttura, visto che le linee di finanziamento ReStart 2018, filoni A, B2 e C erano ferme e la promessa agostana di un sicuro contributo comunale di 150mila euro al Festival, si era poi ridotta a soli 30mila euro.
Il Festival della Partecipazione rischiava di dover andare altrove: scattò per l’occasione anche una petizione su Change.org da parte dei cittadini. Ma il sindaco non si fermò solo a queste considerazioni di carattere economico e dichiarò di voler avere, in termini di dati e cifre reali, i vantaggi che il Festival della Partecipazione recava al territorio.
Il resto è storia: la creatura di Action Aid Italia, Cittadinanza Attiva onlus e Slow Food Italia si spostò dall’Aquila a Bologna continuando proficuamente con un’altra amministrazione a essere fabbrica di idee e a costruire le nuove forme della politica, dell’attivismo e della cittadinanza.