Al centro della conferenza stampa che si è svolta oggi pomeriggio, le dinamiche messe in atto dalla maggioranza all’interno della terza commissione sul tema del disagio giovanile, della movida notturna e delle criticità del centro storico.
Il tema era stato portato al centro del dibattito dal gruppo del “Passo Possibile”, in seguito, unitariamente, le opposizioni hanno fatto richiesta per una commissione dedicata.
La terza commissione, che ha competenza sulle politiche sociali, culturali e formative, si è riunita in ben quattro seduto per discutere questo tema. Inoltre, era stato composto un gruppo di lavoro, a cui hanno preso parte i Consiglieri Fabio Frullo, presidente della terza commissione, Paolo Romano, Alessandro Maccarone, Alessandro Tomassoni e Lorenzo Rotellini.
Il gruppo si era costituito per dar seguito alla proposta dello stesso presidente Frullo di non presentare documenti distinti fra maggioranza e opposizione, bensì di presentare un unico documento da votare all'unanimità.
Secondo quanto affermato dai gruppi consiliari d’opposizione, riunitisi oggi pomeriggio in conferenza stampa, il gruppo di lavoro ha prodotto un documento sottoscritto da tutti e sei i componenti, nel quale si affrontava non solo il tema della movida notturna, ma si apriva ad una considerazione di più ampio respiro, affrontando le problematiche della sicurezza e vivibilità del centro storico, il disagio giovanile, e la necessità di stabilire interventi concreti, favorendo anche processi dal basso, in cui coinvolgere tutti gli attori coinvolti. Questo era lo stato delle cose fino a ieri sera.
Ciò che è accaduto questa mattina, in sede di commissione, smentisce l’intero operato del gruppo di lavoro. Infatti, il consigliere Maccarone, dopo aver sottoscritto il documento condiviso con le opposizioni, questa mattina ha presentato un altro documento, che non solo era differente da quello precedentemente prodotto, ma non era nemmeno rientrato in un processo di condivisione. Le opposizioni, incredule, hanno richiesto la sospensione della seduta per prendere visione del documento e, in seguito, hanno manifestato il loro sconcerto per quanto accaduto, non partecipando alle operazioni di voto.
Il consigliere Romano, ha spiegato che “non abbiamo voluto votare contro questo documento perché non vogliamo dividere la città su temi così importanti che dovrebbero stare a cuore ad ogni parte politica, la maggioranza votando contro il nostro documento ha dimostrato di non farsi alcun problema di questo tipo.”
I consiglieri, inoltre, hanno spiegato che, il documento condiviso, non faceva altro che richiedere il rispetto delle regole, la non ammissione di deroghe e l’incentivo, costituito da patti di cittadinanza per stimolare processi di partecipazione dal basso.
Rotellini, commentando il documento approvato questa mattina ha dichiarato “nel documento promosso dalla maggioranza non viene impegnato in alcun modo il comune, non si fa altro che incensare quanto fatto fino ad ora. Riguardo la smentita del documento condiviso non ho alcuna esitazione nell’affermare che sia dovuta ad un diktat imposto dal sindaco Biondi nella notte”
Il consigliere del Passo Possibile Tomassoni, ha definito quanto accaduto davvero grave “è stata calpestata l’opposizione e sono stati violati i buoni intenti che ci eravamo prefissati, l’atteggiamento di oggi rientra in un insieme di sgarbi politici messi in atto da questa maggioranza, all’interno della quale emergono in maniera sempre più chiara serie frizioni.”
Proprio riguardo le frizioni interne è stata messa in evidenza dai consiglieri una grave spaccatura fra il gruppo della Lega e quello di Fratelli d’Italia. Secondo quanto affermato dall’opposizione, la causa di queste frizioni, si troverebbe nella volontà del sindaco e del suo partito, di mettere su un’esautorazione, non solo delle opposizioni, ma del Consiglio comunale e dei suoi Consiglieri, in modo tale da instaurare quella che il Consigliere Stefano Palumbo ha definito una politica "on demand", ovvero che non si basa su una visione d’insieme su una comunione di intenti bensì sulla risposta del singolo personaggio politico al momento dell’occorrenza.
La consigliera Pezzopane ha lanciato un pesante attacco parlando di quanto accaduto come di un “punto di non ritorno”.
“La maggioranza si fa beffe dell’opposizione e non ha intenzione di rispettare le regole. Il documento condiviso era il frutto di un lavoro intenso e coeso, all’interno del quale vi erano state numerose audizioni. Al comune tutto questo non interessa perché non riesce a pensare al centro storico se non come un eventificio e al luogo dell’Aquila da bere. Dobbiamo parlare di sicurezza e vivibilità, togliendoci dalla testa la retorica che dipinge i nostri ragazzi come pericolosi e cattivi. Ciò che manca è la programmazione.”
Le dure parole dei consiglieri parlano chiaramente quella di oggi è stata una pesante rottura, che verrà discussa e messa in evidenza in un Consiglio Comunale straordinario richiesto proprio dalle opposizioni in maniera unitaria.